Finalmente questa sessione di mercato volge al termine, anche se gli addetti ai lavori sono sempre in moto per prepararsi al meglio - più o meno in realtà - in vista della finestra riparatrice di gennaio. Il Calciomercato, di fatto, non si ferma mai, ma per certi versi è un bene che questa sera, alle ore 22, si chiuderanno le porte all'interno dell'Hotel Sheraton.

Parliamoci chiaro, chi scrive non è mai stato sordo ai richiami di questo mondo affascinante, che infiamma i cuori dei tifosi tra un tuffo al mare, una passeggiata in montagna e un gelato d'ordinanza nelle ore più calde e nelle serate di calura o di aria frizzantina. Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato, i tempi cambiano. Il Calciomercato non ne è esente e dentro a un sistema di vita sociale che mostra ogni giorno il lato più oscuro di noi tutti, è chiaro che abbia fatto emergere un contesto che a tanti non appartiene più.

Chiariamo fin da subito: le lunghe ore di voci, indiscrezioni e ufficialità sono diventati il sale di questa materia astratta e poi concreta. Senza di essi non si va da nessuna parte, non si possono improvvisare dibattiti di analisi che in poche ore vengono superati da nuovi inserimenti, a meno che non ci si fermi a parlare dello stesso argomento diventato noioso (vedi il caso Icardi).
Diventa triste, tuttavia, sfruttare il Calciomercato per denigrare il lavoro altrui e la questione non è circoscritta al rapporto difficile con gli utenti strampalati del mondo social. Per molti appartententi alla categoria nostrana è stata un'estate infelice, sia per gli accusati, sia per gli accusatori.

Vi sembra normale muovere attacchi l'uno contro l'altro, denigrando l'operato altrui che sia eccelso o incolore, per il solo fine di apparire sotto un'altra veste agli occhi degli spettatori? L'affaire Guardiola e il suo presunto arrivo alla Juventus ha scatenato la solita guerra tra poveri senza vincitori, si è posto il problema di curare ciò che interessa ai destinatari, anziché i dettagli delle singole operazioni di mercato per un'obiettiva informazione. Il peggio è aver inscenato colpi velenosi tra un post e un tweet con l'obiettivo di sferrare l'attacco al collega di turno, con la compiacenza (e la contentezza) dalle parte più umorali e poco riflessivi dei tifosi, che non aspettavano altro. Perché siamo giunti fin qui? Perché ci si è spinti talmente oltre, seminando odio e rancore, al punto da dire che finalmente questo Calciomercato volge al termine?

Dato che la sessione estiva di Calciomercato volge al termine, arriva il momento in cui risulta necessario raccogliere i cocci e lavorare seriamente per un futuro migliore, in cui al centro deve esserci l'informazione seria, che resti informazione limpida nel rispetto di tutte le parti in causa.
Facciamo nostro questo insegnamento prodotto da un male, che non è venuto a noi per nuocere.