Icardi non lascerà l'Inter. Rimarrà in nerazzurro. Lo chiamano amore. Bisogna chiedersi se questo è amore, o possessività, masochismo, o altro ancora. Il tutto in una mentalità che considera come amore il divieto all'aborto, o divieto al divorzio, questa è la mentalità che c'è in gran parte di quel Paese da cui proviene Icardi. Mentalità che appartiene anche in parte all'Italia, ma a tutto dovrebbe esserci un limite. Era il marzo del 2013 quando trapelavano le prime notizie di un passaggio di Icardi dalla Samp all'Inter, per 13 milioni di euro circa. 

Sei anni dopo è rottura totale. Un matrimonio che ha prodotto diversi gol ma non ha fatto vincere niente all'Inter. Non per colpa di Icardi, ma perchè l'Inter era in fase di ricostruzione. 

Icardi all'Inter, zero vittorie che contano. Ma il punto è ora, che fare? Icardi non lascerà l'Inter. Non c'è niente da fare. Il cerchio oramai è chiuso. L'Inter non ha la possibilità di licenziare il giocatore prima del tempo, dovrà aspettare la scadenza del contratto. A questo punto bisogna chiedersi se è il caso di ripensare i rapporti in modo costruttivo, il che significherebbe dare ragione al duo Wanda-Icardi, oppure, continuare a insistere nella rigidità. In ogni caso, comunque finirà, la tifoseria rimarrà divisa. Icardi continuerà a prendersi gli insulti come gli applausi.

Icardi non lascerà l'Inter. Lo chiamano amore. Ma è amore questo?