La stampa riporta la notizia di un Milan vicino a Godin, 32nne difensore uruguagio dell'Atletico di Madrid. Ora, non so se Godin voglia davvero venire a Milano o stia provando a strappare un contratto più sostanzioso alla sua squadra (negli anni '70 il belga Ceulemans rinnovò il contratto col proprio club dopo aver stretto la mano a Rivera). Non è, tuttavia, un'operazione da disprezzare, in quanto il Milan avrà difficoltà a fare mercato, non fosse altro perché la UEFA l'ha un po' giurata ai rossoneri dopo la pronuncia del TAS.

Godin non è un ragazzino di primissimo pelo, ma è bravo ed esperto, senza essere decrepito. A 32 anni può essere il nuovo colpo Cafù, che arrivò a 33 anni dalla Roma e contribuì a uno dei periodi migliori nella storia del club rossonero. Lo sarebbe stato anche Biglia se fosse arrivato al Milan a 0-euro. Vedremo come andrà a finire, perché il caso Ceulemans, che oggi in pochi ricordano, non riservò una bella sorpresa ai tifosi rossoneri.

Il fatto è che, anche considerando la trattativa con Raiola per Ibra, queste sono manovre di mercato alla Adriano Galliani.
Lo stesso possibile arrivo di Rodrigo Caio in prestito con diritto di riscatto, sarebbe da registrare come un esempio di gallianismo. E di cosa ci si dovrebbe stupire, comunque? Leonardo fu iniziato alla carriera dirigenziale da Galliani, che poi lo volle come tecnico del Milan e lo abbracciò il giorno dell'ultima presenza sulla panchina rossonera. Fra i due c'è stima e, in un certo senso, Leonardo può essere definito un allievo del Condor.

Del resto, Galliani ha commesso molti errori, il principale dei quali è quello di aver lasciato che andasse via Braida e non aver voluto in società Maldini. In effetti, il condor è un autentico faso tuto mi e in ciò sta il suo vero difetto. Però ha fatto anche ottime cose, come l'acquisto di Suso a 0-euro per esempio, tanto per citare uno degli ultimi colpi. E siamo proprio sicuri che tutti gli scivoloni siano colpa sua? Non potrebbe essersi addossato, come i samurai, colpe di altri?

Il Galliani dell'ultima fase (mercato 2010 a parte) e Leonardo hanno una cosa in comune: i vincoli finanziari cui sono sottoposti. Il Galliani cui furono imposti ferrei limiti di spesa, non poteva fare miracoli, come non poté fare nulla, quando stava per comprare Tevez, ma la famiglia Berlusconi ritirò dallo scambio Pato tenuto insieme con lo scotch. Leonardo, a sua volta, deve e dovrà fare i conti col Fair Play finanziario, forse più terribile del sentimentale Berlusconi in quale, se non vedeva la figlia Marina nei paraggi, staccava furtivamente qualche assegno.

Per il futuro occorrerà un po' di disincanto e cinismo da parte dell'ambiente. Se si dovesse riuscire a vendere bene Chala all'estero, magari, potrebbe arrivare un acquisto come Paredes o Sensi, altrimenti, considerando i vincoli UEFA, lo spirito di Galliani potrebbe aleggiare ancora sul Milan. Se, tuttavia, arrivasse il 4° posto, si dovrebbe festeggiare.

Come dice re Egbert del Wessex nella  4° stagione di Vikings: "Andrei a cena col diavolo in persona per raggiungere i miei obiettivi". E visto che siamo il Diavolo, prepariamoci a farlo e a usare i metodi di Galliani.