I Golden Globe 2021

Questa è stata la settimana dei Golden Globe. A trionfare con i premi relativi ai film: per i migliori attori protagonisti in un film commedia o musicale ci sono Sacha Baron Cohen e Rosamund Pike. Ottengono il prestigioso premio anche il coraggioso Daniel Kaluuya, l'esperta Jodie Foster, la sorprendente Chloé Zhao, la regista di Nomadland e soprattutto il compianto Chadwick Boseman per la sua ultima prova recitativa in "Ma Rainey's Black Bottom". Sono rimasti a mani vuote delle vere leggende del cinema, su tutti l' immenso Anthony Hopkins, che ricorderete per la partecipazione a "Il Silenzio degli innocenti". Solo la nomination anche per il geniale David Fincher ed il versatile Gary Oldman, i due pezzi grossi del cast di "Mank". Eppure, c'è qualcosa che posso mettere in relazione tra il mondo del cinema e la nostra amatissima Serie A. Allora, io ho assegnato un film che, metaforicamente, rappresenta ognuna delle prime 7 squadre del massimo campionato calcistico italiano, che ogni mister di quelle dovrebbe vedere.

Di seguito:
1) Inter: "Prova a prendermi" di Steven Spielberg (2002)
Caccia all' uomo, scappare, scappare senza lasciarsi nulla dietro. (Ebbene, avrei potuto scegliere il film Chinatown in onore del presidente Suning, sarebbe stata una battuta non così simpatica in realtà)
Nell'amatissimo film del celeberrimo regista americano troviamo uno sfuggente Leonardo DiCaprio, che per tutto il film dovrà scappare da Tom Hanks, che interpreta un poliziotto incaricato di terminare il percorso del giovane biondo, per poi portarlo dietro le sbarre. Il tema principale del film è quello della fuga, il protagonista lascia indietro, alle spalle, qualsiasi segno del suo passato.
E, allora, così dovrà fare un po' anche l'Inter. Poco importa quanto fatto finora, il successo del primo posto attuale. Antonio Conte non deve guardare la classifica, le vittorie già concluse, piuttosto pensare di continuare la fuga nel futuro, senza lasciarsi prendere da chi gli sta dietro, scappare. Proprio come Leonardo DiCaprio nel film, gli interisti devono preoccuparsi del futuro, ma sapendo quanto sono stati furbi fino ad oggi. Non devono lasciare tracce, dovrebbero dare sfogo alla loro creatività per raggiungere l'obiettivo primario, quella parola lì, che da milanista non voglio proprio pronunciare, se riferita all'avvenire dei cugini. "Ma la sensazione è quella", come ha detto Massimo Marianella giovedì sera, accostando la "famosa parola", quella tanto familiare alla Juventus negli ultimi anni, al nome della squadra nerazzura.

2) Milan: "Birdman" di Alejandro González Iñarritu (2014)
Gli ultimi anni non sono stati un granchè, bisogna tornare agli antichi fasti. Per il Milan questa deve essere una stagione di redenzione, bisogna scrollarsi di dosso tutta la pressione, perchè descriviamo una squadra che ha ottenuto ben, come sapete, 7 Champions League. Così è stato fino a qualche settimana fa, ora si sta attraversando un periodo di calo, piuttosto preoccupante, ma il bilancio totale della stagione è più che positivo. Sì, lo possiamo dire comunque, quest'anno il Milan, finora, è tornato ad alti livelli, non siamo più bassi alle posizioni degli altri anni di cui ci si doveva, davvero, accontentare.
Nel film "Birdman", il protagonista Riggan Thompson (portato in scena da un magistrale Michael Keaton, attore conosciuto per aver interpretato Batman tra gli anni '80 e '90) è un uomo con un grande successo alle spalle, famosissimo per aver vestito i panni di Birdman ma molti anni prima. Quest'ultimo era un supereroe molto amato, ma ormai scomparso dai grandi palcoscenici, superato. Thompson deve far rifiorire la propria carriera che ha subito una brusca frenata con un ambizioso spettacolo teatrale a Broadway, uno show che gli può risollevare la carriera, che può renderlo nuovamente un attore da alti palcoscienici. È per lui, quindi, una grande occasione da sfruttare.
Il Milan, così deve fare, dimostrare di essersi messo il passato, sia quello glorioso sia quello deludente degli ultimi tempi, alle spalle. Dare un nuovo spettacolo, originale, per ritornare sugli alto, come già lo è stato anni fa ed incantare il proprio pubblico, dovranno tornare gli applausi trionfanti.

3) Juve: "Memento" di Cristopher Nolan (2000)
Ricordare ciò che si è imparato dal passato è più difficile di quanto sembra? (Forse sono un po' ripetitivo nel fatto di dimenticare il passato). Che è successo? La Juve era calante negli ultimi campionati ma era pur sempre quella squadra splendente, ideata per vincere tutto ciò che si potesse guardare, un lavoro ambizioso del Presidente Agnelli. Ora, quest'anno, è cominciato un piccolo processo di "ribuilding" come lo chiamano in NBA, per la ricostruzione della squadra, segnato dall'arrivo di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera in estate. Va bene, il compito è arduo, ma la Juve era quella squadra lì, la favorita per la prima posizione! Terzi terzi... un pochino sono stati deludenti se vogliamo fare un bilancio. Non mi riferisco tanto ad Andrea Pirlo quanto più all' intero sistema Juventus che certo, include anche il tecnico però. La formazione ha diverse lacune, i tifosi stessi se ne sono accorti. Ripeto: gli altri anni la situazione era davvero diversa.
Leonard (l'attore è Guy Pearce, a mio avviso un talento recitativo molto sottovalutato), protagonista del thriller "Memento", è affetto da amnesia a breve termine, perciò non riesce a trattenere i ricordi per più di qualche minuto. Il suo compito per tutta la durata del film è scoprire la verità su quanto successo nel suo passato, proprio non se lo può ricordare. Proprio così, la Juve riparta da chi era, dalle vecchie certezze vincenti. Scopra gli antichi segreti, poi potrà essere in corsa per qualcosa di più di un terzo posto che accontenta appena gli spiriti affamati dei tifosi. Ritrovare la fiducia e l'intesa, prima di tutto.

4) Atalanta: "Easy rider" di Dennis Hopper (1969)
Una corsa per la libertà, partendo da posizioni sociali modeste. È questa l'Atalanta, forse un po' crollata ad ottobre, e invece no! Rieccoli i nostri ribelli, scappare in motocicletta per la Serie A! Grande la forza del gruppo, la volontà, lo spirito, il coraggio, proprio alcuni degli ideali di Wyatt e Billy di "Easy rider".
Questo film è definito "road movie" ed è incredibilmente diventato un cult, non un capolavoro certo (non mi stupirebbe sapere che non vi piacerebbe dato anche il metodo di montaggio con molte pause, a qualcuno potrebbe sembrare un po' morto anche se personalmente mi è piaciuto, poi certo, c'è poca azione ma la maggior virtù dunque è la colonna sonora famosissima: "Born to be wild"), ma non una piccola pellicola senza speranze, come si poteva benissimo ipotizzare leggendo quanto fosse bassissimo il budget. Quindi un film che è diventato grande nonostante i piani fossero ben minori. Vedrete le avventure dei due ragazzi protagonisti (gli interpreti sono Dennis Hopper e Peter Fonda, il figlio di Henry), cercare la libertà nell'America del '68, incontrando anche il giovane George Hanson (un Jack Nicholson dà una svolta al film radicale, questo film infatti gli cambierà la carriera). Correre e correre. La scoperta della possibilità di vivere da sè, cercando la soddisfazione di aver raggiunto i propri obiettivi, gli ideali tanto fissi in testa.
Anche quest'anno l'Atalanta c'è e sorprende l'Italia. Inarrestabili. La Dea vuole diventare grande e cercare la libertà, vuole scontrarsi contro l'intolleranza dei club maggiori, quelli che credevano che la squadra di Bergamo non potesse diventare ciò che è oggi. Ora si sono ricreduti. Cito una frase dal film: "Parlano, parlano di libertà. Ma quando vedono un individuo veramente libero, allora ne hanno paura."

5) Roma: "Moon" di Duncan Jones (2009)
Una lotta contro il cielo un contrasto con ciò che c'è in alto, ma, forse, soprattutto, con se stessi. Questo film è uscito in punta di piedi nel 2009 ma è stato valutato, praticamente unanimemente dagli esperti, come una pellicola sottovalutata, un film davvero molto interessante giudicando vari punti di vista, personalmente sono molto affezionato all'opera di Duncan Jones, (il regista non è altro che il figlio di David Bowie, infatti quello del padre era uno pseudonimo, il vero nome era David Jones). Nel film Sam Bell (un brillante assolo individuale dell'attore Sam Rockwell) è un astronauta che, solo, sulla luna, deve lavorare come accordato con un progetto della Lunar industries. L'uomo attende di tornare a casa sulla Terra, mancano infatti pochi giorni al suo ritorno sulla terra ma prima (no spoiler) dovrà lottare contro se stesso e contro la solitudine totale di una luna selvaggia ed oscura.
Allora, mi ricongiungo al mondo del calcio, il conflitto interiore della Roma è soprattutto con se stessa? Dzeko o no Dzeko? Che portiere? Kumbulla? Fonseca è in bilico? Eccetera eccetera. Il lavoro della Roma è, per me, positivo finora visti i risultati, nonostante la maledizione contro le squadre più alte in classifica la Roma ha un dignitosissimo quinto posto. Ma prima di lottare contro ciò che è più in alto, che siano la forze delle squadre nelle prime posizioni o la luna, bisogna trovarsi in pace con se stessi ed accettare ciò che si ha a disposizione. Costruire delle fondamenta, delle certezze, comprendere la squadra. Cosa è, e cosa non può essere. Quindi sciogliere il nodo, chi sono i timonieri della Roma? Identificare cosa è la Roma, come Sam Bell fa, poi sempre come quest'ultimo, prendere a lottare contro le forze superiori in altezza.

6) Napoli: "Equilibrium" di Kurt Wimmer (2002)
Contare solo su se stessi, lottare contro il potere di chi sta sopra ma godendo dunque di una buona posizione. Forse li abbiamo un po' sottovalutati. Lo sci-fi di Wimmer fu un po' un fiasco nel 2002, le aspettative erano alte, però deluse, ma non è mica un pessimo lungometraggio! Non che mi abbia incantato, un film di cui ne abbiamo visti altri migliori... tutto qui. Christian Bale domina la scena nei panni di John Preston, un solo, unico uomo, che lotta contro la rivoluzione, cercando di far cadere la testa del capo del partito che comanda il regno di Libria. L'universo in cui si vive è davvero orwelliano, ricorda veramente il romanzo "1984" e c'è più di qualche punto che tocca delle somiglianze evidenti.
Il Napoli, sesto oggi, ha tutte le carte da giocarsi, deve credere in se stesso ed evitare un'ennesima analisi di ciò che è, ciò che non è. È stato fatto abbastanza, i personaggi principali di questo Napoli sono tutti in bilico, da questo punto di vista la situazione è simile a quella della squadra giallorossa. Ora, proprio come John Preston, è il momento di salire alla ribalta e partire forte, contro chi occupa le prime posizioni. Con coraggio e vigore impugnare le pistole, poi contare sulle proprie forze, è il momento sfida.

7) Lazio: Re per una notte di Martin Scorsese (1982)
Si sa, "meglio essere re per una notte che buffone per sempre". La sensazione è che, però, si debba rapire qualcuno per arrivare in cima, un "Jerry Lewis di turno" per ambire al posto davanti. È chiaro, la squadra ha delle debolezze soprattutto tra i titolari di difesa e, probabilmente, le fragilità più arretrate sciolgono un po' le ali, infrangono i sogni dell' Aquila. Allora bisogna sperare nella caduta di qualcuno che si distragga più su, magari ricorrere a qualche bluff, fingere che stia tutto al suo posto e guadagnarsi la propria posizione tanto desiderata.
Così fa Rupert Pupkin (il leggendario Robert De Niro), protagonista del film di Scorsese, un comico che aspira ad arrivare ai vertici del mondo dello spettacolo, nonostante i tanti talloni di Achille che possiede. Il sogno di diventare tra i migliori e la ricerca disperata per arrivarci fin da subito, questo è Rupert. Allora la Lazio deve fingere di non avere debolezze, perchè queste sembrano incolmabili a mercato chiuso, quindi tirare avanti con grande fiducia nelle proprie capacità. Solo allora si potrà diventare, forse non come Jerry Lewis, ma una squadra da quarto posto sì.

 

Damiano Fallerini