Ah, i compiti delle vacanze! Chi si ricorda di averli mai fatti? Io non li facevo mai, e quando tornavo a scuola, scarabocchiavo alcune pagine di quaderno, e poi dicevo all'insegnante con sguardo umile: "Sa , non mi ricordavo più nulla!" Ma nella classe c'era sempre uno che faceva tutti i compiti, ligio al dovere e fronte alta sulla situazione generale, dove tutti lo guardavano tra l'ammirato e il "te possino". L'insegnante accoglieva il "figliol prodigo", e lo riempiva di complimenti, poi guardava la classe, dove tutti stranamente sembravamo distratti, e  faceva un mezzo sorriso. Quindi da persona intelligente, diceva :"Ora non abbiamo tempo, i compiti li guarderemo più avanti". L'adoravamo! E non era la sola, altre fingevano di non ricordarsi dei compiti, e se qualcuno glielo ricordava, riceveva minacce dai compagni sotto forma di gesto con le mani allargate a forma di "backside". Naturalmente l'insegnante faceva finta di non avere sentito, e l'altro se ne guardava bene dal ripetere. Ma c'era un insegnante che, seppure non avesse dato i compiti per le vacanze, noi li avevamo eseguiti tutti, e pure in di più: quello di ginnastica. O meglio, educazione fisica, perché se una cosa avevamo fatto durante le vacanze era correre, giocare a calcio, a palla avvelenata, a darsi botte, insomma il repertorio era vasto. Da come si evince, non mi sono mai piaciuti i compiti delle vacanze, e penso che non piacciano a nessuno. Oggi, forse ci sono mamme che si applicano a fare svolgere i compiti, anche perché si dedicano ai figli e soprattutto, sono istruite, essendo molte di costoro diplomate o laureate, oppure avvezze alle "chats" mediante le quali si istruiscono ugualmente. Ma una volta, le nostre mamme erano appena scolarizzate, e non avevano tempo per stare dietro a noi. Era già un miracolo se si ricordavano dove eravamo finiti, ma solo per dirci che il pranzo era pronto.  Il mio ricordo va anche a quando affrontai l'esame di maturità, ed era il primo luglio, iniziando con la prova di italiano. E mi ricordo che la prova di italiano era un tema sulla Costituzione. Almeno fu quello l'unico argomento che mi sentivo di esporre. Poi dovetti affrontare l'orale di Scienza delle Finanze (argomento che amavo) e Ragioneria. E l'impegno profuso per studiare gli argomenti fu talmente forte, che mi misi a ridere pensando a quando non riuscivo a fare i compiti per le vacanze da bambino. Le motivazioni sono tutto! 

Ma ora ci sono altri compiti per le vacanze, e riguarda le società calcistiche di ogni categoria: il calcio mercato estivo. Leggiamo sui giornali e sui social ogni notizia riguardante la nostra squadra del cuore e persino delle altre. Ma non si sa mai se le notizie sono inventate, se sono frutto di accordi iniziati, ma poi non definiti, oppure se preparano la trattativa in fase di conclusione. Spesso penso che ci siano anche dei depistaggi. Si è ormai a conoscenza che le varie società si spiano a vicenda, avviano contatti e ricevono notizie, sia alla ricerca di possibili buoni affari, che magari per compiere azioni di disturbo. I giochi sono aperti, e tutto l'anno, anche se le date per chiudere gli accordi e depositare i contratti sono categoriche, i contatti non finiscono mai.

Si ricorda di direttori sportivi che avviavano contatti e non si sapeva come, arrivavano alla trattativa e trovavano dirigenti di squadre concorrenti già presenti in loco a chiudere l'acquisto. In altri casi abbiamo saputo di direttori sportivi che sembravano interessatissimi a giocatori, che non avevano nessuna intenzione di mettere sotto contratto, ma che venivano presi da altri concorrenti, pensando di avere "rubato" l'affare,  che così si bruciavano la trattativa e si prendevano anche qualche bidone! I trucchi erano e sono tanti, e dove circola molto denaro il pelo sullo stomaco non deve mancare. A volte si assiste anche a strane conclusioni di affari, a tal proposito mi ricordo quello che disse un importante allenatore in uno stage tra addetti ai lavori:" Ho chiesto al mio Presidente un portiere, un ala ed un attaccante. Ed invece lui mi porta un terzino, una mezzala e  uno sconosciuto che non so neanche dove gioca!" Alle mie proteste mi rispose: "Ma era un affare! "E parlo di squadre di serie A. Il problema è che molto spesso le campagne acquisti e vendite le fanno i presidenti, i quali non riescono spesso a coniugare l'interesse tecnico a quello di convenienza di mercato. Tanto, se poi tutto non va bene, diamo la colpa all'allenatore. Con la sentenza Bosman, le trattative son anche più difficili, e con l'immissione di leggi come il Fair Play finanziario, le società hanno sempre dovuto affrontare il problema di minori risorse disponibili, contro i maggiori costi per ingaggiare i giocatori. E si deve anche tenere presente la figura dei Procuratori, che non si accontentano più di commissioni all'atto della firma, ma si riservano ulteriori compensi per ogni anno di permanenza, altre commissioni su future rivendite e il nodo scorsoio in mano se il loro assistito punta i piedi. Per non parlare di proposte  da altre  società che intendono avviare un progetto sul giocatore nella loro scuderia. Hanno un potere enorme! Ed è questo che l'UEFA dovrebbe contrastare, ma sembra che non riescano a formulare leggi in grado di limitare questo potere. Alcune società, come il Milan, hanno rifiutato di sottostare a ricatti troppo pesanti a parte di procuratori senza scrupoli, e si guardi ai casi di Donnarumma e Kessié, e persino la Juventus, con l'ormai caso Dybala, con l'aggiunta di Bernardeschi.

La pandemia ha prosciugato la disponibilità finanziaria, a causa della quale, si sono persi incassi dagli stadi, minori entrate pubblicitarie, manifestazioni con amichevoli ben remunerate. Ora abbiamo anche la guerra, e qualcuno dirà: "Cosa c'entra?" Mi sento di dire che la guerra sta depauperando l'economia in generale, avendo scontato sui prezzi di beni ed utilities, gli aumenti che ogni giorno le famiglie devono affrontare e quindi questo porterà meno soldi per andare allo stadio e meno soldi per magliette e gadget per le squadre  del cuore. E si deve sperare che, passata l'estate, non si riaffacci il virus, sperando che stavolta i vaccini ma soprattutto un'ormai situazione endemica stabilizzata ci salvi da contagi, morti e danni collaterali. Ed in tutto questo panorama, si vedono ancora giocatori che pur guadagnando cifre spropositate, intendono puntare i piedi, pretendendo più soldi. Urge una norma moralizzatrice, che possa consentire di potere controllare con parametri adeguati i compensi per i giocatori ed i procuratori. E se qualcuno pone in evidenza il calcio inglese, con le sue enormi entrate pubblicitarie e televisive ebbene, anche nel regno di Albione si stanno ritrovando alle prese con soldi che mancano e di richieste non più consentite dai bilanci come nei periodi precedenti. Come si evolverà questo calcio mercato? E' una buona domanda, perché è forse il nuovo corso che si dovrà tenere presente, dove la ribellione agli stipendi folli è cominciata, e chi pensa di trovare altri pronti a coprirli d'oro, rischiano di imbattersi in portoni chiusi a doppia mandata. 

E' proprio difficile prevedere che compiti saranno quelli di questa vacanza, che mentre avvierà i calciatori verso le ferie, obbligherà gli addetti ai lavori a  misurare gli sforzi  per massimizzare gli acquisti senza depauperare il discorso tecnico e di competitività. Buone vacanze a tutti e, mi raccomando, fate i compiti!