Il sole passa attraverso la fessura della persiana, e attraversa la stanza, un raggio di luce che evidenzia tutto il pulviscolo che fluttua nell’aria e muore giusto sopra la mia bandiera bianconera appena ripiegata sopra il divano.
La ripiego con cura dopo nove splendi e irripetibili anni, “è arrivato il momento di riposarti amica mia” gli sussurro “a presto”. 
In questi anni è rimasta fiera e orgogliosa fuori dal mio terrazzo, sempre e comunque, anche dopo Berlino, Cardiff, e le altre eliminazioni in Champion, perché nove anni di successi nazionali tra scudetti, coppe Italia, e Supercoppe, sono un qualcosa che deve essere sempre festeggiato ed evidenziato con orgoglio. 
Da quel lancio di Pirlo che trovava il taglio di Lichestainer, nell’esordio allo Stadium, della prima Juventus di Conte , che realizza il primo gol, di questa fantastica leggenda, abbiamo vissuto un decennio irripetibile. 

Oggi mi sento un po’ Dottor Jakill e un po’ Mr Hide, nei confronti della mia amata. Da una parte estrema gratitudine e riconoscenza per una società e verso i calciatori che hanno reso possibile questa “leggenda” che non può e non deve minimamente essere sminuita o scalfita da nessuno, dobbiamo essere,noi tifosi in primis, a difendere i nostri successi e non lasciare che qualcuno cerchi di accantonarli in fretta.
Dall’altra parte, un po’ di preoccupazione e rabbia,per l’immediato futuro, per quella sensazione che probabilmente non tutto è stato gestito nel migliore dei modi.
Certamente per noi tifosi è sempre facile da casa fare i direttori sportivi, abbiamo la convinzione di avere sempre in tasca la soluzione ad ogni problema, e che se ci fossimo stati noi là......le cose sarebbero andate diversamente. Anche questo è il bello di questo sport. Non c’è arroganza, non sono deliri di onnipotenza, ma soltanto considerazioni in virtù della posizione invidiabile che occupavamo, a livello tecnico e finanziario, poco tempo fa e che così velocemente abbiamo dissipato. 
Per alcuni forse passiamo per ingrati o mai contenti, ma non è questo il punto. 
I cicli sono fatti per avere un inizio e una fine, è fisiologico, è stato così per tutte le grandi squadre della storia, e noi non potevamo scappare a questo destino. Il problema, semmai, è che per come stavano le cose, potevamo continuare a dominare ancora per un po’ di tempo, bastava restare nella retta via con i piedi per terra.
Oppure, se un passaggio di consegne doveva avvenire, era meglio farlo succedere soltanto a causa di un ridimensionamento tecnico dovuto al fatto di tenere i conti in ordine. Invece sono riusciti a fare la doppietta. Ridimensionare la squadra a livello tecnico, e contemporaneamente far salire il monte ingaggi e il passivo nel bilancio. Fenomeni!!

Ciò che più mi preoccupa e mi indispettisce maggiormente è la situazione economica nella quale versa oggi la Juventus, questo non doveva succedere, qualcuno doveva intervenire prima e bloccare le scelte scellerate fatte in questi ultimi anni. Non sì può addossare tutta la responsabilità alla pandemia che ha colpito il mondo intero, perché il declino economico era già iniziato con l’arrivo di Ronaldo, semmai, il Covid-19 l’ha peggiorata. Forse l’unica persona che si era opposta a certe scelte (Marotta) è stata gentilmente accompagnata all’uscita, fatto sta che da quel momento, tutto è iniziato ad andare a rotoli. E non è nemmeno Ronaldo l’unica causa, o la causa maggiore, perché in realtà nel suo caso c’è un discorso diverso da fare tra ciò che investì e il ritorno economico che lui ti porta, sono tutte una serie di scelte fatte da lì in poi che non hanno minimamente pagato lo sforzo economico. Rabiot, Ramsey e Bernardeschi su tutti. Ricordo solo che nel 2015 avevamo Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio a centrocampo e oggi........ vabbè che ve lo dico a fare??

Quindi un ridimensionamento tecnico e un passaggio di consegne lo accetto con i conti in ordine, non così. Ora sarà dura riprendere la retta via. 
Comunque, nel frattempo la bandiera è tornata al suo posto dentro l’armadio insieme alle sciarpe e alle magliette, ma dentro di me sono sereno e riconoscente verso questi ragazzi, sarà un ricordo indelebile dentro di me e sono orgoglioso di aver potuto vivere questi anni indimenticabili, del resto spero che qualcuno sia in grado di riprendere in mano le redini della situazione e di rimetterci in sesto.

#Finoallafine