Finalmente si ritorna a respirare aria di calcio. Ripartono i campionati, tra chi, come in Premier, parte con gli stadi pieni, chi, come in Italia, a capienza limitata. Ritornano i tifosi allo stadio e lo stadio, piaccia o non piaccia, è uno sfogatoio. Della peggior specie. Se il portiere rinvia la palla, il portiere avversario si intende, parte il solito merda! Lo scrivo per intero, perchè il politicamente corretto non serve, visto che migliaia di persone lo sentono benissimo, e milioni di persone anche, quando le partite vengono trasmesse in TV. Per non parlare delle parolacce, bestemmie, insulti della peggior specie. E i giocatori sentono, eccome se sentono, lo stesso vale per gli arbitri. Il senso del rispetto sparisce. Se fai notare a qualche fantomatico tifoso che sarebbe il caso di non insultare, di non dire una parolaccia ogni due parole, anche per la presenza di bambini, la prenderà male e te la farà pesare a modo suo, ma sorriderai, con leggerezza.

Anche perchè dopo due secondi quelle parolacce, se non peggio, le sentirai partire dalla curva, da qualche altro genio da stadio. I bambini immagazzinano tutto. Ti chiederanno, perchè?Tu oltre a dire di tapparsi le orecchie, cosa puoi fare? Non portare i bambini più allo stadio? E perchè privarli della gioia di vedere il calcio vero dal vivo? Per gli insulti degli imbecilli? Sono cose da campo, da stadio? E perchè? Se fuori dallo stadio mandi a fanculo una persona, la insulti in quel modo, ti parte dopo due secondi una denuncia. E ne paghi le conseguenze, come è giusto che sia. Non c'è la sola violenza fisica, e razzista, ma anche quella verbale che passa per l'insulto. Ti metti nei panni dei giocatori, dell'arbitro, di chi subisce quello sfogatoio. Sinceramente sono stanco di questo modo di vivere lo stadio, ti passa la voglia di andarci. Servono sanzioni, e cittadini che richiamino i propri vicini che insultano.

Perchè gli insulti non sono cose più accettabili. Lo stadio non è uno sfogatoio per belve, c'è di tutto, ci sono tante persone, e se vogliamo avvicinare i più piccoli al calcio bisogna farlo con la parola giusta, con la parola rispetto. Rispetto dell'avversario, rispetto per la tua squadra quando perde, rispetto per il giocatore che commette papere, rispetto per chi scende in campo. Ci dimentichiamo che abbiamo a che fare con persone, non con oggetti inanimati, insensibili, che devono attirare le peggiori cose di questa società. Uno stadio senza più insulti, è possibile, è necessario, e sta ad ognuno di noi di attivarsi, a partire dal proprio vicino, invitandolo a smettere di insultare i protagonisti in campo o chi allo stadio solo perchè non ha altro modo con cui esprimere forse se stesso. Ma questo è un suo problema che non può e non deve condizionare gli altri. Nessuno è perfetto, le paroline possono scappare a tutti, ma a tutto ci deve essere un limite e ce lo si deve porre questo limite per il bene del calcio e della società.