Olivier Giroud è un ottimo centravanti, che da 10 anni milita nella nazionale campione del mondo in carica. E' sulla soglia delle 35 primavere, ma è ancora integro. Per un paio di stagioni può dare un contributo valido alla causa rossonera, permettendo al Milan di trovare gli attaccanti del futuro senza farsi spennare. Su questo punto niente da dire, per cui se, come sembra, il francese dovesse approdare a Milanello, sarebbe un rinforzo di tutto rispetto. I tifosi che criticano l'operazione sono come quei nobili decaduti che snobbano tutto e tutti per non accettare l'idea di essere ex-vip. Quando un giocatore è accostato ai rossoneri, quei tifosi si lamentano sempre che "non è da Milan", salvo poi lamentarsi se non arrivano, perché... la società non è stata capace di acquistarli.

Il problema sono le modalità con cui l'operazione Giroud sta andando in porto, che testimaniano l'acredine con cui il Chelsea, titolare del cartellino, conduce i suoi affari con la società A.C. Milan. Giroud, infatti, non era più nei programmi dei londinesi, i quali gli avevano dato il via libera. Quando, tuttavia, il Milan ha cominciato a trattare il giocatore, i londinesi hanno esercitato il diritto di opzione previsto dal contratto, rinnovando il vincolo per un anno. Hanno corso, in sostanza, il rischio di ritrovarsi sulla groppa il giocatore per un altra stagione pur di costringere il Milan a una trattativa. Il Chelsea non ha bisogno del paio di milioni di euro che verranno sborsati per Giroud compresi i bonus, ma li ha chiesti per imporre al Diavolo la sua legge. Alle altre squadre Giroud sarebbe costato 0, come Bakayoko l'anno scorso, quando andò al Napoli in prestito gratuito. Ai milanesi il francese costerà qualcosa.

Al Chelsea non piace affatto essere considerato un supermercato del Milan, anche visto l'interesse rossonero per Zyaech e il citato Bakayoko, altro giocatore che non interessa ai Blues, ma che è destinato a rimanere a Londra grazie alla solita opzione di rinnovo automatico. Si sa che Bakayoko piace ai rossoneri, i quali contavano sulla prossimità con la  scadenza del contratto per averlo gratis o a prezzzi stracciati. Nein, i Blues stanno rischiando di doverlo gestire e pagare per altri 2 anni (e non solo per 1) pur di presentare un conto alto all'acquirente non gradito.

Chiariamo, so benissimo che Maldini e Massara operano dovendo rispettare una serie di vincoli precisi. E' evidente che provano di continuo a risparmiare qua e là per liberare risorse da destinare ad altri acquisti, ma il problema è che lo fanno troppo spesso con il Chelsea. I londinesi non amano buttare i soldi, però se ritengono di dover fare questioni di principio, hanno le risorse per farlo. Tanto per capirci, l'accanimento rossonero su Bakayoko è un vero e proprio casus belli, forse il principale al momento.

In sostanza, il Milan avrà Giroud, il giocatore che gli serviva, e ciò è positivo. Il Chelsea, però, avrà vinto la contesa, ottenendo il riconoscimento di contraente forte della trattativa.

Per il resto, si sta rivelando eccessivo il catastrofismo manifestato da qualcuno dopo la partenza di Chala. Il turco non era più entusiasta del Milan che, a sua volta, non era più entusiasta di lui. L'Inter cercava un sostituto urgente di Eriksen e l'affare con i nerazzurri è andato in porto per questa specifica ragione. Calabria, tuttavia, ha rinnovato a cifre umane, perché, situazioni limite a parte, sono sempre meno le squadre convinte che coprire d'oro un giocatore sia conveniente solo perché si risparmia il costo del cartellino. Kessie, dal canto suo, non ha ancora rinnovato, ma è probabile che lo faccia, in quanto i rossoneri hanno individuato nell'ivoriano una delle 2-3 eccezioni al tetto degli ingaggi. In questa stagione, ha reso alla Falcao ed è improbabile che chi ce l'ha se lo lasci sfuggire.

Manca il sostituto di Chala, ma l'impressione è che Maldini e Massara abbiano un'idea precisa, pur mantenendo in vita 3-4 trattative in attesa di chiarire se l'obiettivo principale è davvero a portata di mano. Difficile dire quale sia questo obiettivo principale (Darmsgaard?) e in ciò i dirigenti del Milan si stanno rivelando in gamba.

Hauge e Pobega sono fuori dal progetto. Se dovessero rimanere, sarebbe solo perché le offerte ricevute non permettono di realizzare la plusvalenze attese. Servono risorse per il rampante Daramy, tanto per fare un esempio, o per un giocatore come Darmsgaard. E tuttavia, perdere due giovani rampanti come quelli, potrebbe rivelarsi una mossa sì efficace nel breve periodo, ma inefficiente nel lungo, visti i risultati di Pessina, Cristante e Locatelli, ceduti frettolosamente.

A mio avviso vedremo un buon Milan in questa stagione, ma c'è il rischio di innescare per il futuro la bomba a orologeria piena di rimpianti. Mi auguro che non accada.