Il Milan si accinge a vivere un periodo particolare, che farà seguito a un finale del 2021 altrettanto particolare.
Nelle ultime uscite dello scorso anno, il Diavolo ha prima afferrato per i capelli il pareggio contro l'Udinese, per poi essere sacrificato al quieto vivere della classe arbitrale contro il Napoli. Alla fine, però, ha concluso l'anno solare coi fuochi artitificiali, perché ha vinto largo sul difficile terreno dell'Empoli. E nonostante quella vittoria, si avvia ad affrontare il mese di gennaio e la stagione intera afflitto da patemi vari. I rossoneri, infatti, avranno gli uomini contati a centrocampo per tutta la durata della Coppa d'Africa, così come affronteranno il resto della stagione senza uno dei leader, Simon Kjaer.
Il Milan delle prossime settimane sarà un giocattolo fragilissimo, che andrà maneggiato con estrema cura
, nonostante sia secondo a una distanza colmabile dall'Inter (o forse proprio perché è secondo a una distanza colmabile dai nerazzurri).
Partendo da Kjaer, il sostituto del difensore danese è stato individuato in Botman, giovane e rampante difensore olandese in forza al Lille, che potrebbe diventare il Tomori di questo mercato di riparazione. Si è partiti, come al solito, dall'offerta di un prestito con diritto di riscatto, per poi fare rapidamente marcia indietro, in quanto i dirigenti francesi hanno risposto chiedendo se il Milan gradisse ricevere subito il vaffa o preferisse beccarselo in un secondo momento, magari in comode rate.
Il prestito con diritto di riscatto, infatti, è praticabile solo con gli esuberi e, per capirlo, non occorre essere un guru del calciomercato come Messina, Laudisa, Di Marzio, Pedullà ecc. . Quello con obbligo di riscatto è una cosa diversa, perché è un pagamento a rate. Invece, Il prestito con il semplice diritto è praticabile quando la squadra titolare del cartellino non sa come rilanciare un giocatore finito su un binario morto e spera di trovare un'anima pia, ovvero un'altra società, che lo prenda.
Diciamo che Maldini e Massara ci hanno provato come approccio preliminare, ma ora si tratta sulla base di un'offerta rossonera di 20 milioni e una richiesta del Lille di 30. Forbice ampia, che potrebbe portare a un accordo intorno ai 25 milioni, magari da pagare in estate con formule varie, ma con lauto incasso assicurato per i francesi. I leggendari buoni rapporti fra le due società permetteranno di evitare di prendersi a insulti e parolacce in fase di trattativa, ma se le condizioni non saranno di piena soddisfazione anche per il Lille, Botmann resterà a tirare calci dalle parti del Pas-de-Calais. Nel calciomercato servono soprattutto i soldi, mentre i buoni rapporti, di per sé, contano quanto il due di coppe a briscola, se la briscola è a bastoni, com'è ovvio.

Vale la pena acquistare Botmann? Sembra che il trio Mo-Ma-Ma (Moncada, Massara e Maldini) dell'area tecnica rossonera straveda per questo ragazzone fiammingo. Personalmente, confesso di non averlo mai seguito fino a che non se ne è parlato per il mercato rossonero. Mi fido della valutazione dei tre dirigenti.
In teoria, Diallo sarebbe l'uomo giusto in termini assoluti, visto che è un elemento ben rodato, oltre che ancora pienamente in età.
D'altro canto, mi sembra un difensore che predilige la metà mancina del campo e dell'area di rigore, mentre Simon Kjaer si muove meglio a destra o facendo la diagonale da destra. Certo, l'arrivo di Diallo potrebbe lanciare Kalulu proprio come centrale di destra.
Pioli vede poco il giovane francese arrivato da Lione ed è evidente che lo usa col contagocce. E chiariamo, ogni tanto il ragazzo mostra di essere leggermente grezzo.
  Eppure, avendo visto giocare il Franco Baresi del campionato 1978-79, rivedo in questo Kalulu le stesse cose da sgrezzare del primissimo Kaiser Franz, per cui se non gli si dà fiducia, si finirà per non rifinire mai questo diamante. Kalulu, peraltro, ricorda molto lo stesso Baresi nelle diagonali e nell'uscita dall'area palla al piede. Quando la prudenza è eccessiva, può sfociare nella mancanza di coraggio.
Vedremo cosa succederà, comunque. Si punta su Botmann, questo è evidente, ma che poi la trattativa vada in porto, è il classico altro paio di maniche.

I problemi tosti sono a centrocampo e possiamo dire che hic sunt leones, come era scritto nelle vecchie mappe del continente africano per indicare le zone inesplorate (quindi piene di pericoli, simboleggiati dai leoni). Il Milan deve sperare che Costa D'Avorio e Algeria arrivino al massimo ai quarti della Coppa d'Africa, per poi avere disponibili Kessie e Bennacer alla fine della prossima sosta di fine gennaio. Quanto sopra varrebbe, oltretutto, senza considerare infortuni, Covid e quarantene assortite al ritorno dalla manifestazione.
Comunque, anche se le cose andassero così bene
(e non è detto, visto che Costa D'Avorio e Algeria sono fra le partecipanti più quotate del torneo africano e potrebbero andare oltre), i rossoneri non avrebbero i due citati pezzi da 90 per quattro incontri, fra i quali ci sono i match di cartello contro Roma e Juventus.
Arriveranno i sostituti o almeno un sostituto? Non credo o è, quantomeno, improbabile
.  Del resto, siamo al 4 gennaio e le trattative, salvo casi rari, vanno imbastite con cura e portate a termine. Ognuno dei prossimi match, dopo essere stato disputato, diminuirebbe la convenienza di un rinforzo. 
C'è una speranza per Adli, ma la sua squadra ha bisogno di punti e di vaffa ne potrebbe indirizzare tanti alla dirigenza rossonera, proprio come il Lille per l'ipotesi di cedere Botman gratis o giù di lì. Insomma, tutto è possibile, ma il talentuoso francese potrebbe restare quello che è: una brillantissima operazione realizzata l'estate scorsa in vista della stagione 2022-23. Anche Renato Sanches e Svanberg, due eccellenti elementi, appaiono più che altro un'idea per il futuro.
A questo punto, quindi, giacché le minestre riscaldate servirebbero solo ad appesantire i conti, se non si trovasse l'uomo giusto, converrebbe tenere quelli che ci sono, magari andando di fronte a uno specchio e sputandosi in faccia per aver sottovalutato il problema la scorsa estate. Perché, diciamolo pure, non è lesa maestà affermanre che la questione non è stata affrontata con la giusta lungimiranza quando si era in tempo. Ma su questo si ritornerà fra un attimo.
Una soluzione potrebbe essere il pescare nella formazione under-19, che ha iniziato l'anno in maniera penosa, ma nelle ultime partite è risalita e ha un giocatore interessante in Antonio Gala. Non appare prontissimo, ma mi sembra che abbia talento e sia un centrocampista centrale di ruolo. Come Kerkez sulla mancina difensiva, potrebbe essere aggregato alla prima squadra e, forse, potrebbe presentare meno controindicazioni che adattare giocatori fuori ruolo. Quest'ultima è un'operazione che piace molto a Pioli, ma che finora si è rivelata più spesso infelice che felice.

Veniamo agli errori estivi nella costruzione del centrocampo:
1) Non si è puntato su Pobega. Questo giocatore è stato messo da parte per due anni di seguito con le motivazioni più varie, dalla necessità di farlo crescere a quella che non sarebbe adatto all'attuale gioco rossonero. Invece, tanto nel corso della stagione scorsa quanto in questa, il ragazzo sarebbe servito molto.
2) Si è creduto che Bakayoko non fosse solo un armadio da mettere di fronte alla difesa, ruolo che svolgeva nel Milan di Gattuso, quando recuperava palla e la dava subito al compagno più vicino, il quale faceva ripartire l'azione. Al di là di alcune sconcertanti giocate, come il rigore goffamente procurato a Empoli, Baka è un muro, non una passerella. Un muro ferma i palloni, la passerella li fa viaggiare in verticale. Bakayoko è valido e può tornare utile, ma non gioca né come Kessie né come Bennacer.
3) Si è scambiato Krunic per un mediano. Il bosniaco è un Chala più ordinato e diligente, ma senza slanci particolari di inventiva e creatività. E' bravo e serio, inoltre, ma in copertura si impegna e basta. E' più prezioso nel mantenere gli equilibri tattici della squadra sulla mezza mancina. Dietro si limita a fare atto di presenza, il compitino, ma basterà?
La realtà è che va archiviata la prestazione di Empoli, maturata sull'asse Tonali-Bennacer-Kessie, che non sarà disponibile nelle prossime settimane. Va invece adattato il gioco rossonero agli interpreti disponibili. Andrà cambiato lo spartito, insomma. Quando ci sarà Bakayoko, la squadra dovrà essere accorciata, perché qualcuno dovrà pure andare a prendere la palla dopo che il franco-ivoriano ne è venuto in possesso. E se si ritenesse che una squadra corta sia una bestemmia, perché le squadre corte sono peccato mortale e si rischia di andare all'inferno, si potrebbe avere il coraggio di lanciare qualche giovane di ruolo dalla under-19.
Daniel Maldini non ha ancora trovato una collocazione stabile né sembra essere stato definito il suo ruolo, ma a Udine l'assist per Ibra è venuto da un suo colpo di testa.
Potrebbe tornare utile a centrocampo? Quien sabe? Impossibile dirlo coi dati a nostra disposizione.
C'è sempre la possibilità che funzioni l'adattamento di un esterno al ruolo di centrale di centrocampo. Scarterei Calabria
, che l'anno scorso contro la Juventus fu adattato al centro e sbracò, perché sembrava non vedere bene il campo da quella posizione. Sembrano meno inadatti Florenzi, che è molto esperto, nonché Saelemaekers, che già gioca spesso da mezza ala. Bisognerà stare comunque attenti, perché il Milan concede già molti spazi a centrocampo per il modulo con cui si schiera e, se poi un laterale messo al centro cedesse alla tentazione di allargarsi, il centrocampo scomparirebbe.
Sarà il mese della verità per un Diavolo di cristallo alle prese con le Idi di Marzo, cioè la Coppa d'Africa, colpevolmente trascurata in estate. E come disse l'indovino a Giulio Cesare diretto al Senato, le Idi di Marzo sono arrivate, ma non sono ancora passate.

Il passato è passato e non si può tornare in estate per cambiare le scelte, cioè per trattenere il gagliardo Pobega oppure per comprare un altro mediano o un centrocampista arretrato di sicuro affidamento. Chi ha in mano il giocattolo Milan, tuttavia, dovrà dare molta attenzione a maneggiarlo con cura. E' un delicato oggetto di cristallo per cui eviterei i numeri da giocoliere che potrebbero farlo finire in frantumi.
Se le scarpe le mettete ai piedi, piuttosto che usarle come guanti, vi aiuteranno a fare molta strada, altrimenti saranno un inutile impiccio.