Analfacalcio è un termine coniato da Gianni Brera, un portmanteau word che indica un analfabeta del calcio. Rino Gattuso questa sera si è meritato in pieno tale appellativo sia nel mettere la squadra in campo e che nella gestione tattica del match. Il suo collega sulla panchina dell'Olympiakos ha invece dimostrato, pur non essendo un profeta del calcio, di conoscere i rudimenti della grammatica e della sintassi calcistica. Ha meritato la qualificazione, mentre il Milan l'avrebbe trovata per terra.

Dopo Lazio e Dudelange si era capito che Chala non è un esterno sinistro, ma un giocatore che deve partire da posizione centrale per andare dove vuole. Già domenica scorsa Gattuso lo ha svilito riportandolo nell'infelice posizione laterale e il Milan non è andato oltre lo 0-0 col Torino. Oggi ha ripetuto l'errore e peggiorato il risultato uscendo dall'Europa League facendo di tutto per regalare la qualificazione all'avversario.

Kick-off e il Milan si ritrova sull'orlo del baratro, quando l'Olympiakos va vicinissimo al gol con uno schema semplice, evidentemente studiato a tavolino e mutuato dal Football Americano. Palla dietro al quarterback, che la lancia lunga a un compagno appostatosi sulla linea del fuorigioco milanista. Solo una gamba di Reina, uscito tempestivamente, salva il Milan da uno svantaggio che avrebbe galvanizzato l'avversario.

Il Milan, tuttavia, non sfrutta l'evento favorevole, perché trasforma i contropiedi in pura accademia, senza affondare. Non certo per colpa di un volenteroso Cutrone, che ce la mette tutta, né del fuori ruolo Chala e neanche del portatore di palla Castillejo, che non è Suso. No, oltre che dalla posizione bislacca di Chala, i rossoneri sono stati frenati da zavorra Higuain, pachidermico, presuntuoso e impreciso.

Nel secondo tempo l'Olympiakos dimostra che il suo tecnico conosce il mestiere, perché va in vantaggio con una furbata, anche questa evidentemente studiata a tavolino: corner e giocatore che si posiziona sul fondo dietro al difensore in barriera. E' una carta di quelle che si giocano una volta sola nel match, ma i greci lo fanno bene e tutto il Milan va in tilt, prendendo il gol dopo un batti e ribatti penoso. E i rossoneri vanno ancora in tilt quando dimenticano, su un corner a loro favore, che se la palla percorre una breve ma certa distanza, è in gioco. La prendono con le mani e dal corner si passa al calcio di punizione per gli avversari. Sul contropiede non succede nulla, ma poco dopo uno sfortunato Zapata scavalca Reina mettendo il piedone su un tiro dal limite.

I rossoneri non sono morti e reagiscono pareggiando in pochissimi minuti con Zapata. L'Olympiakos ha una difesa di mozzarella e va attaccato, a costo di rischiare il contropiede. Gattuso però resta a metà strada e combina il disastro. Mette in campo Laxalt, cosa che riporta Chala al centro, ma non toglie lo sciagurato Higuain, bensì il vivissimo Cutrone che teneva in apprensione i Greci. Non solo, lascia la squadra allo sbando in una terra di nessuno che non è attacco e nemmeno difesa. L'Olympiakos segna il 3-1 decisivo su rigore, ma poteva farlo in altre maniere contro i rossoneri che, guidati da un tecnico in preda alla paura, attendeva la fine della partita paralizzato dal terrore.

Gli ultimi minuti, di fatto, passano fra scampoli di pedate e lunghissime pause organizzate ad arte dai padroni di casa (decine di palloni buttati in campo dagli spalti, svenimenti e ammenicoli vari). Ma nel calcio, giunti a quel punto, ogni trucco è legittimo ed era il Milan, visto che partiva da una posizione di vantaggio, che non doveva trovarsi in quella posizione.

Non ho rimproveri particolari da fare ai giocatori, tranne a Higuain che per me può tornare a far compagnia a Bonucci in bianconero. Quanto a Gattuso, continui ad andare avanti con le sue idee, come no? Continui... continui... continui... ma che ci stiamo a raccontare, le favolette?