Non si può certo dire che il mondiale dell'Argentina e del suo pupillo Leo Messi sia iniziato nel migliore dei modi. Il pareggio all'esordio con la modesta ma tosta Islanda ha non poco deluso. 

Se per l'Argentina il pareggio è comunque un mezzo passo falso ma sicuramente rimediabile, per Leo Messi è stato un inizio mondiale da incubo. Non bastasse la prova opaca non bastasse il rigore decisivo sbagliato, cosa rarissima, la pulce deve pure subirsi l'esaltazione del suo nemico calcisticamente parlando e rivale storico contendente dei palloni d'oro, che invece dal canto suo ha incantato il mondo con la tripletta alla Spagna. Inizio veramente shock.

Su di lui le attese e pressioni quando gioca con la nazionale sono enormi, i continui paragoni con Maradona e il duello a distanza con il portoghese sembrano pesargli addosso molto più di quanto possa sopportare. Se guardiamo gli atteggiamenti in campo, notiamo da una parte il portoghese sicuro di sé come pochi in ogni sua immagine in ogni suo gesto in ogni suo sguardo si nota la determinazione la rabbia e la convinzione che pochi hanno in questo momento. Per Leo invece sembra un agonia cronica, sguardo basso ciondolamento per il campo e poca, pochissima convinzione.

Sicuramente questa prima giornata non gli servirà per ritrovare fiducia e nuovi stimoli, anzi rischia di pesare come un macigno su di lui e l'Argentina, ma io spero in lui. Mi auguro che ad un certo tiri fuori il colpo di genio che ribalti le sorti, come fu per Rossi 82 o Baggio 94, io credo in te pulce, Forza campione