Il termine fortuna tiene sempre banco, come se il fatto di aver totalizzato 86 punti e vinto il campionato possa essere giustificato, in modo semplicistico, non tanto dalle qualità messe in mostra durante un torneo così lungo e complicato, come è la Serie A, ma solo grazie all'aiuto di quella entità "invisibile e imponderabile", ma a cui l'immaginario collettivo, attribuisce poteri divini. Certamente se per "fortuna" del Milan, si intende la decisione del proprio portiere di abbandonare Milano per andare a giocare a Parigi, obbligando la Dirigenza a trovare un sostituto, più bravo e meno costoso, bisogna evidenziare che sia un dato concreto. Così come se alla colonna "fortuna" si vuole annoverare la lista di infortuni che ha praticamente colpito tutti i giocatori a disposizione di Mister Pioli, con o senza covid, obbligando a giocare molte partite in totale emergenza, ma responsabilizzandone ogni componente, apparirà evidente che molti non vi avevano dato questo tipo di lettura. Ultimo, ma non meno importante, se alla stessa voce, si vogliono elencare quegli sbagli arbitrali, talmente particolari, da diventare argomenti di studio, come il "fuorigioco geografico" con Giroud a terra e il gol di mano "senza certezza", utili a rafforzare il carattere di una squadra che non si è mai aggrappata ad alcuna giustificazione, allora si, lo confessiamo, il Milan ha vinto per sola fortuna, quella di esistere e di avere milioni di tifosi sparsi in ogni angolo del mondo 

Renato Sanches, è stato accreditato quale sostituto di Kessie, praticamente da gennaio. Tutti, giornalisti, opinionisti, addetti ai lavori o semplici tifosi, erano certi del suo arrivo al Milan. Peccato che il forte giocatore portoghese, assistito da Mendez, abbia preferito le sirene del PSG, dove oltre ad uno stipendio quasi doppio rispetto a quello offerto dal Milan ritrova l'allenatore e il Direttore Sportivo con cui a Lilla ha vinto lo scudetto. Renato Sanches era l'acquisto perfetto nel percorso di crescita intrapreso dal Milan. Per prezzo, 15 Milioni, età, 25 anni e esperienza internazionale, trovare di meglio è quasi impossibile. Logico che non si può sorvolare sul fatto che per due ruoli, attualmente siano a disposizioni dell'allenatore : Bennacer, Tonali, Krunic e Bakajoko, come l'anno scorso, ai quali si sono aggiunti, Pobega, sulle cui qualità siamo in molti a scommettere e Adlì, che dubito abbia il passo per giocare da "dieci". Sei giocatori per soli due posti. Sicuramente al Milan sono in molti ad augurarsi che Bakajoko possa accettare le nuova destinazione e certamente non verrà utilizzato per quelle 15 partite che obbligherebbero il Milan ad esercitare il riscatto dal Chelsea, ma senza la sua partenza diventa problematico poter vedere qualche faccia nuova. Motivo in più per mettersi sereni, affidarsi a chi è già a Milanello e magari sperare che quel salto di qualità, sempre utile e graditissimo sia fatto sulla fascia destra, dove il sogno Zieych resta sempre vivo e senza spese.

Origi. Mi sembra evidente che sia opportuno farsi qualche domanda sull'attaccante arrivato dal Liverpool a parametro zero. Quale è la gravità del suo infortunio muscolare, se praticamente lo tiene lontano dal rettangolo di gioco da più di sei mesi? Sarà realmente pronto per fine agosto se non ha ancora iniziato ad allenarsi in gruppo? Certo le alternative non mancano, poichè oltre Giroud può giocare Rebic e anche la conferma di Messias, può transitare per un suo utilizzo da prima punta, ma i tempi di recupero del belga, che giocherà con la maglia 27, non fanno sperare nulla di buono. Spero di sbagliarmi, ma dopo Pellegri speravo fossero finiti gli esperimenti e il "Gallo Belotti", italiano e milanista, poteva essere una soluzione, forse non ottimale viste le prestazioni esibite negli ultimi due anni, ma sufficiente a scaldare i cuori rossoneri, sempre particolarmente teneri e romantici, bisognosi di "umili certezze". In attesa del sempre giovane Ibra, del suo gol in Champions che farà "crollare" San Siro, solo in modo simbolico, ma ben più realistico di quello a cui si aggrappa l'amministrazione comunale del Sindaco Sala e di quel nuovo impianto di cui non si vedrà mai l'inizio, o la fine.