Previously on Football College: X - La cena di gala

AMBRA
“Ciao, papà.”
“Ciao. Tra venticinque minuti siamo pronti per il pranzo.”

Venticinque minuti. Benissimo.
Papà, scusa, se ricordo bene le abitudini di questa casa, durante i pasti non possiamo discutere, vero?”
“Della tua ironia questa dimora ne farebbe volentieri a meno. Comunque, non sei in errore. Non sono ammesse discussioni mentre lo stomaco si riempie. Dunque?”
“Siamo a Natale…”
“Vuoi il regalo?”
Papà…”
“Sì, è vero. Ti dissi che te la saresti dovuta cavare da sola. Sei in grado di farlo?”
“Io… io voglio fare la calciatrice. Ora più che mai. Ti prego, non spezzare i miei sogni proprio ora che ho trovato la mia vera strada. Sono stata brava, ho rigato dritto, ho persino rifiutato un ragazzo che mi piace alla follia durante la cena di fine anno proprio per rispettare il regolamento interno della scuola e non fare in modo che potessi essere attaccabile. E tu lo sai benissimo.”
“Non so davvero a cosa tu ti stia riferendo…”
“Sì, certo. Mamma, ti prego, diglielo anche tu…”
“Tesoro…”
“Io ho bisogno di giocare a calcio. È la mia vita!”
Ambra, basta! Fammi parlare. A inizio anno ti dissi ciò che ben sai. Ci tenevo che capissi quanto è importante sacrificarsi per un obiettivo. Non si può ottenere tutto facilmente, solo perché ti è dovuto. E tu hai dimostrato di essere una ragazza responsabile, con la testa sulle spalle, che lotta per ciò che vuole.
Mi sono arrivati diversi articoli di giornale che parlano di te e delle tue performance sportive.
Sei in gamba, figliola. E, se continuerai con questo atteggiamento, io ti sosterrò. Non sarò il miglior padre del mondo ma…”
“Non ci credo. Papà…”
“Credici, invece. L’appuntamento è al tavolo tra venticinque minuti. Anzi, ventidue.”

Non… non riuscivo a rendermi conto.
Farò la calciatrice. Sì! Ed è questa la cosa più importante!

SMS
TO: Lidia
Testo: Sono a casa. Fatti sentire. Ho bisogno di vederti.

LORIS
Ed eccomi di nuovo qui.
Il treno che mi aveva portato circa tre mesi fa nel “Paese dei balocchi” mi aveva riaccompagnato apparentemente alla stessa velocità qui, dove tutto è iniziato.
Pareva esser stato appena un soffio ed invece erano più di novanta le giornate in cui i miei occhi si erano abituati a palestre, rettangoli di gioco e tutto ciò che quella splendida esperienza mi stava regalando; contemporaneamente, per lo stesso lasso temporale, non stavo più vivendo la quotidianità del bar dove servivo colazioni e bibite appena qualche istante prima di calcare i prati del College, le battute in giro con le persone del luogo, la mia casa.
Sì, era tutto completamente diverso.
Non ci credi quando ti dicono che le esperienze cambiano la tua percezione della vita. Ogni piccolo passo, ogni momento, ogni luogo che riesci a visitare ha in realtà un potere, quello di cambiare il modo di interpretare il mondo.
Ecco, io sapevo che quei mesi erano stati tremendamente importanti per me. Una piccola parentesi, il nulla in confronto a quanto ancora mi attendeva, però una cosa credo di averla imparata: nulla sarà mai come le prime volte. In fondo, si sa, le cose più belle sono sempre quelle che non hai mai vissuto, quelle per cui non sai mai che cosa provocheranno in te finché non te le godi.
Se da un lato questo bagaglio di emozioni mi suscitava sorrisi e bei pensieri, altrettanto non potevo dire della sera della cena.
Non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto fosse successo e portare con me quel segreto sarebbe stata realmente un’ardua prova… come avrei potuto gestirlo, con la mia famiglia? Giulio mi aveva lasciato un fardello pesante da portare e io non so se ne sarei stato in grado e per quanto tempo.
So solamente che glielo dovevo. Mi aveva pregato di farlo per lui.
E io non potevo deluderlo, nonostante tutto.
Quella maglia intrisa di sudore e di speranze regalatami ormai anni fa ha assunto un ruolo determinante per il percorso intrapreso e senza il suo essere pungente nei frangenti opportuni difficilmente sarei mai giunto dove sono adesso.
Adesso non dovevo far altro che riposare, come aveva detto lui.
Adesso dovevo solo concedermi qualche giorno di svago, tenermi in forma, e predisporre la ricerca sull’Aberdeen di Alex Ferguson pre-Manchester United.
Al nostro rientro cominceremo il torneo interscolastico e non ci sarà più spazio per sentimentalismi.
Già… e questa sarebbe stata la parte più difficile di tutte, altro che la Coppa delle Coppe del 1983.

SMS
TO: Agata Stinzi
Testo: Mi spiace non aver avuto la possibilità di salutarti prima delle vacanze. Hai ragione, probabilmente non è più il caso di proseguire la nostra storia. Siamo lì per un’altra ragione.
Salva in bozze.
No, non me la sento ancora. Adesso viviti queste vacanze, Loris Casacca. Sono stati mesi davvero impegnativi.
Mamma!”
Loris! Fatti abbracciare, amore! Finalmente sei qui. Mi devi raccontare tutto, campione!”
“Non esagerare, mamma. Sono ancora uno studente, ti ricordo. Anzi, una matricola.”
“Per me sarai sempre il mio Cristiano Ronaldo, tesoro. Non te lo dimenticare mai. Dai, che oggi non c’è il servizio mensa della scuola. Ci pensa tua mamma a renderti felice.”

Già. Avevo tanto bisogno di stare bene, dopo tutto quello che era successo.
Ma il College è così: ti cambia la vita, in tutto e per tutto.


FINE PRIMA STAGIONE


MESSAGGIO: Questo esperimento letterario, per il momento, termina qui. Avevo già preventivato di scrivere un certo numero di episodi prima di stoppare e riprendere con nuove idee per un nuovo ciclo di avventure l’anno successivo.
Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno dedicato del tempo alla lettura dei capitoli e so che a volte è stato davvero impegnativo.
Ringrazio in particolar modo gli utenti Nostalgico rossonero e Calatino, i quali hanno mostrato un affetto costante per tutta la durata dell’opera. Quest’ultimo, proprio per rispetto di me e dello scritto, ha interrotto la lettura per dedicarsi ai vari articoli con la giusta attenzione e per me non c’è niente di meglio di un attestato del genere da parte di una delle penne più estrose della piattaforma (e, parere personale, non solo).
Ringrazio Massimo Perin, che mi ha dedicato un commento il quale mi riempie di orgoglio, Arsenico17 per i confronti, Giovanni Mutinelli, Giovanni Terenziani, Didi95, Massimo48, Soulkitchen e sicuramente qualcun altro di cui colpevolmente mi sto dimenticando, i quali hanno dedicato anche solo un pensiero a questa avventura.
Ringrazio inoltre Jea e l’intera redazione, come sempre: uno spazio del genere, non mi stancherò mai di dirlo, è qualcosa di introvabile. Non so davvero che altro dire per non scadere in banalità. Mi limiterò ad un ennesimo grazie, nella speranza di aver mantenuto vivo l’interesse per questa storia anche in voi.
Mi auguro l’anno prossimo di tornare a condividere con l’intera community le vicende di Loris e Ambra e del nostro (spero di sì!) amato Football College.
Un abbraccio.