Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!  

MILAN-BENEVENTO 2-0 (Çalhanoğlu 6', Theo Hernandez 60')  

Double win - Erano diffidati: Hernandez, Calhanoglu, Castillejo (poi ammonito), Saelemaekers, Rebić, Dalot.

Mi perdonerete, spero, per il ritardo nella pubblicazione. Ma prima attendevo il finale delle altre gare, nello specifico Atalanta, Napoli e Juventus. Gare che avrebbero assegnato a Milan-Benevento un aspetto differente, così è stato. Se la vittoria era preziosa comunque, aggiungo la desinenza "-issima" e come mi insegnarono già alle elementari, ho composto un superlativo assoluto: è una vittoria preziosissima. Questa settimana nella Dark City nerazzurra si è levato finalmente un grido conteso tra le consonanti "G" ed "L" della parola "gol".

Era il sesto minuto e su un passaggio trasversale di Saelemaekers, capace di trafiggere nella regione lombosacrale la difensiva delle Streghe campane, veniva applicato il piccolo teorema di Talete, evidenziava congruenze e perfezioni geometriche dello schieramento milanista, dunque Kessiè è bellissimo nell'applicazione della super-regola della super-invisibilità. Per Franck non è nemmeno stato necessario formulare con voce tuonante espressioni quali "uno due tre", "you can't see me" o "chiuditi sesamo" per scomparire dal campo al minuto 6', piuttosto Apedemak ha emesso decibel: era il fruscio delle foglie delle acacie egiziane, l'acacia tortilis scossa dai venti più fiochi d'inizio autunno, riproponendo quel dolce suono, pochissimi decibel, leggerissimi. Nel corso dell'azione a "loading..." finito, Kessiè si è diretto ad abbracciare Calhanoglu, altrettanto eroico nella marcatura durante lo stesso minuto 6' che tanto aveva disturbato i centrali di Inzaghi che solo dopo aver osservato la sfera oltre le spalle di Montipò hanno ritrovato con lo sguardo Kessiè che aveva appena effettuato la super-riapparizione.

Il Milan incontra le Opportunità davanti l'ingresso del bar Montipò, ricordo limpidamente il poco... limpido tiro di Leao. Proprio il proprietario del bar afferrava la sfera come un Kawhi Leonard qualsiasi con le mani larghe e larghissime, 27 centimetri. E poi qualche altra conclusione di un primo tempo concluso su un accettabile 1-0. Altro gol? Basta capovolgere dal minuto 06 al minuto 60, fate attenzione a non leggere il 6 come un 9! Al minuto 60, il Milan non applica il piccolo teorema di Talete proprio, ma la linea difensiva del Benevento non è certo una retta infinita, compare un angolo nel mezzo, e per correggere quest'imperfezione è necessario chiamarlo. Tu chiamalo. Posam...? Macchè. Devi dire "fuorigioco!" "F-U-O-R"... troppo tardi. Troppo lenti. Di nuovo l'acacia tortilis protagonista, questa volta la metamorfosi di Dafne avviene a Theo Hernandez, ma anche questa è temporanea. Super-Radici sotto il manto erboso a rendere anche più evidente la mal mossa linea difensiva delle Streghe, non di Roald Dahl ma d'Inzaghi. Theo Van Gogh serve Ibra. Scaglia Ibra. Montipò. Super-Theo-acacia-tortilis. Sì, perchè l'esultanza con i compagni è a forma d'ombrello sopra la testa. Sapete come viene denominata comunemente questo vegetale della famiglia delle mimosacee, diffusissima nel Serengeti National Park? Acacia ad ombrello. Sono loro!

In questa gara i centrali di difesa finalmente non si alzano davvero dall'Ultima frontiera come nelle altre uscite, mentre i terzini sono attenti, le sovrapposizioni miste, ai movimenti di Saelemaekers che svaria sul fronte oppure del nostro turco Viandante sul mare di nebbia, aiutano la produzione offensiva spinta dal numero 11, finalmente tornato. Ci sei Ibra. È 2-0. Una vittoria che vale... 6 punti? 7? 5? Ormai molti hanno il vizio di esprimere in modo figurato un valore irreale al match. Milan-Benevento vale 3 punti, ed almeno per questa volta, con una vittoria non sofferta fino agli ultimi minuti, dunque più tranquilla ma colma di imprecisioni negli ultimi metri... siamo contenti di vedere Pioli, Ibrahimović, Donnarumma sorridere. Ma mi comunicano che Donnarumma poche ore prima non sorridesse bensì cadesse nel pianto. E che dico io? Non avendo vissuto la vicenda in prima persona non so cosa possa esser accaduto per far disperare tanto "Il controllore dei Palloni postali". Però si può sbrigare nella decisione che costerà la sua vita o la morte. Attesa. Insistente. Infinita. Ancora. Quella.

Arrivano risultati importanti dagli altri campi! L'Atalanta pareggia contro il Sassuolo per 1-1, recuperato il Napoli dal Cagliari, stesso risultato del match di Bergamo. Sarebbe potuto essere lo stesso anche a Udine, ma la Juve già graziata a causa dei poco chiari saperi di anatomia di De Paul, riesce anche a raddoppiare. Frittata con asparagi tra Samir e Scuffet, il primo è morbido, il secondo compatto nel suo movimento troppo breve e laterale. Morbido e compatto, è frittata. E questo è un gran rimpianto, perchè in vista del match proprio contro la Juventus, avrebbe dato piacere il pareggio (o la sconfitta quasi inoltrata) degli uomini di Pirlo.  

LE PAGELLE

Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 6:
il pacchetto di Ionita contiene degli impicci da sventare, è il primo tempo. Via! Altre parate avvengono, ma mai risaltano, sgargianti.  

Doroteo, Dalot 6: sufficienza piena. È seguace di Aristotele: "È il giusto mezzo che bisogna scegliere, nè l'eccesso nè il difetto, poichè il giusto mezzo è come la retta ragione dice".

Tavolo n.13, Romagnoli 6.5: in controllo su Lapadula e Falque, svetta di testa sui palloni che giungono. Non lo hanno rifornito molto, pochi camerieri dalle sue parti, ma lui è rimasto lì, paziente.  

Big Tomatoe, Tomori 6: colpevole! Colpevole! Colpevole! Ora vi divertite a nominare i suoi errori? Una volta si lascia sfilare Lapadula, allargandosi in maniera eccessiva. Ma poi... Tomori funziona!  

Theo Van Gogh, Hernandez 6.5: finalmente il gol, seppur semplicissimo da appoggiare e sotto la forma dell'acacia tortilis. Qualche volta stringe troppo verso il centro e lascia troppo spazio sulla corsia, ma oggi non è proprio confusionario! Trottola nolaniana, Calabria s.v.  

Apedemak, Kessie 7: franckamente... splendido nel gol di Calhanoglu e nella ripartenza che porta Leao a concludere. Le cento braccia rischiano la schiena di Dabo, sofferente.  

Perry Mason, Bennacer 5.5: quell'ammonizione lì non l'avrei tirata dal taschino io. Ma il fallo effettuato dopo su Dabo era da sanzionare. Un brivido che non m'è proprio piaciuto. In mezzo al campo è sufficiente nella ricerca delle prove che possano valere la colpevolezza dei campani. Fedro, Tonali 6: è prezioso nel ripiegarsi, ma non racconta granchè in fase di possesso. Attenderò la versione Zemeckis...  

Brezza di giugno, Saelemaekeres 6.5: su, giù, su, su, giù! Moti continui! Venti scatenati! È propositivo, assist per Calhanoglu stavolta, ma le qualità andranno mostrate anche con la Juventus! Girella, Castillejo s.v.

Il viandante sul mare di nebbia, Calhanoglu 7:
l'1-0 è un suo sguardo sul mare senza nebbia. Aveva posizionato dei distintivi brillantissimi, sulle schiene dei compagni temendo la foschia. Alegría, Diaz s.v.  

Onda, Leao 5.5: più di qualcosa non funziona. Già scritto dell'errore che consegna la sfera a Montipò. Fatica a rendersi pericoloso e gli avversari non si dedicano proprio al surf conosciuto dal portoghese. Raptor, Rebić s.v.  

Benjamin Button, Ibrahimovic 6: è tornato. Ma s'incaponosce troppo a cercare soluzioni poco convenienti. Fallisce diversi diagonali e, a volte, preferirei vederlo più avanti. Capisco che va bene mostrarsi qualche mattonella indietro, ma saltuariamente... saltuariamente lo preferirei.  

Mister, Pioli 6.5: sarà cruciale il match di domenica, ore 20: 45. Perdere potrebbe significare infilare ben due ​​​piedi in zona Europa League, avvicinandosi anche alla Lazio più indietro. Mister... abbiamo vinto e conta poco, ma avrei gradito ciò che sto per scrivere... un solo rimpianto! Il figlio di Freyr, Hauge? Perchè preferire il rischioso diffidato Rebić? Nonostante il mio ultimo appunto... è andata bene, mister.  

Damiano Fallerini