Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!

Fiorentina Milan 2-3. Marcatori: Ibrahimović 9', Pulgar 17', Ribery 51', B. Díaz 57' Calhanoglu 72'

Un successo impegnativo, perchè nel pomeriggio dell'Artemio Franchi, fortunatamente, i Ragazzi dopo essere scesi in svantaggio ad inizio ripresa, sono stati capaci di riagganciare le redini della gara, imponendosi sull'avversario, il punteggio finale ci ha sorriso. Da 2-1 a 3-2, è arrivata la scossa tanto desiderata da Stefano Pioli e dai tifosi milanisti.
Non è una partita ben gestita, con sicurezza, anzi... è un' avventura ottenuta con sommi sforzi. La squadra si dimostra in difficoltà, poi arrivano dei lampi d'orgoglio. I 3 punti ci permettono un maggior vantaggio dalla Juve, sconfitta a Torino contro i campani di Pippo Inzaghi. Raccolta l'opportunità.

LA CANDELA MATTA
Poche sicurezze. Perchè la partita il Milan l'aveva subito cominciata in vantaggio, il saggio Kjaer trova Zlatan in gioco che fredda Dragowski, poi però ci siamo fatti riprendere da una punizione splendida di Pulgar che sorprende il nostro Controllore di palloni, Donnarumma. Di lì la squadra ha frenato, forse anche un po' "franato", infatti il baricentro s'è abbassato molto.

I nostri signori avevano lasciato proteine e carboidrati negli spogliatoi, inoltre erano passivi soprattutto mentalmente, stavamo mal interpretando la gara. Il Milan s'era spento, Pulgar aveva soffiato sopra la candela, estinguendo quel fuoco, seppur fioco, presente e rosso prima. Ci stavamo sciogliendo, come della cera, per l'appunto. Due legni: sfortunatissimo Pezzella con il tacco, fallisce colpendo la traversa poco dopo ibra. Dubbio: Brahim spinge Ribery, il rigore c'era? Per me ci poteva stare. Arriva una buona notizia: esce il prezioso Dragowski per la Viola, un infortunio muscolare, arriva Terracciano. Fium fiuuuum, fine primo tempo.
La squadra rientra in campo e gli si chiede di duellare con ardore, eppure ciò non accade, Pioli si preoccupa. Il Milan non è abbastanza potente da rialzarsi. Subisce per altri 10 minuti. La fierissima Fiorentina ci infila con Ribery, imbeccato dalla saggia sponda di Vlahović. La reazione sembrava assai improbabile, Pioli fa scaldare dei calciatori dalla panchina, si alzano Castillejo e Bennacer che cominciano a corricchiare a bordocampo, guardano i binari della stazione, aspettano di poter oltrepassare quella linea gialla per terra. La trequarti, come spesso era successo in queste settimane, si trovava smarrita per il campo, lì riusciva poco.
Ma puntuale al minuto 57', uno dei peggiori finora, Brahim Díaz vuole dire la sua contro Terracciano. Entrano i nostri due baldi. Si è riaccesa la Candela matta. Il Milan sale a +2 dalla Juventus, la reazione allora sì che arriva, ma i giocatori sembrano piuttosto confusi e poco lucidi, infatti occupano il campo in modo disordinato, ma c'è Orgoglio. Kessiè recupera e Calhanoglu colpisce a rete, finalmente! 3 a 2! Infine si soffre e si lotta su ogni pallone, ma la squadra ce la mette tutta. La Fiorentina si ritrova sotto, ecco la foga di Caceres, un difensore soltanto, non basta. Fium fium fiuuum. La panchina fa festa.

Ma la partita lascia poco: il match è stato disordinato, alcuni giocavano male 10 minuti prima e si riprendevano poco dopo, sì, altalenante. Solitamente il Milan non è così, quando uno comincia male finisce male, e viceversa. C'è poco da capire se non che è difficile da capire. Il trionfo è figlio dell'Orgoglio di calciatori che si mostrano fuori forma e forse un po' provati, ma questi hanno il desiderio di terminare la stagione senza brividi e sussulti rabbiosi dei propri tifosi. È Orgoglio.
E comunque a noi bastavano questi tre punti, di più in classifica non potevamo avere, questo Milan preoccupa, poi si rialza e prende la partita per i capelli, trova i 3 punti. Bene così.

IN CASA E FUORI: C'E QUALCOSA DI STRANO
Voglio evidenziare le differenze tra le gare in casa e quelle in trasferta giocate dal nostro Milan, dal 21 febbraio in poi, data del derby fatale di campionato.
Le ultime partite in casa:
Milan Inter 0-3
Milan Stella Rossa 1-1
Milan Udinese 1-1
Milan Napoli 0-1
Milan Manchester United 0-1
Le ultime partite fuori casa:
Roma Milan 1-2
Verona Milan 0-2
Manchester United Milan 1-1
Fiorentina Milan 2-3

Allora si nota una chiara differenza: in casa la media punti nelle ultime gare è stata di 0,4 punti a partita, mentre in trasferta è di 2,5 unità. Ampio ampio lo scarto matematico fra i due numeri. Eppure il pubblico non c'è negli stadi, non può essere quello a penalizzarci nè tantomeno la pressione. Allora è è un caso? Difficile, ciò è molto singolare. I giocatori, da statistiche, si esaltano di più giocando lontano da casa. Non so proprio perchè non si trovino bene a Milano.
Se qualcuno ha delle risposte sono pronto ad accettarle.

LE PAGELLE DI FULL MILAN JACKET
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 5:
questa volta no, lo voglio punire per la sua disattenzione al quarto minuto, dove esce mezzo mezzo, per fortuna che ha respinto Tomori di testa su quel calcio d'angolo, quell'errore non è pesante solo per il merito del difensore inglese. Un po' distratto per tutta la partita. Non perfetto in entrambi i gol, nel primo Pulgar scaglia la sfera sotto l'incrocio, eppure lui ci arriva, ma respinge male, nel secondo gol non è perfetto, ma non davvero colpevole. Perchè 5 Damiano? Tre interventi in tutta la partita è troppo poco per giudicare, ma in quei 3 non era abbastanza pronto. Il guanto del nostro Controllore non ha praticamente mai avvertito contatto, l'Ultima Frontiera quindi ha fatto un buon lavoro. Il nostro ragazzone vestito in verde si è dovuto preoccupare poche volte.

Doroteo, Dalot 5: parte male nei primi 30 minuti e finisce per defilarsi, dei presenti in campo è quello che mi è piaciuto meno. I cross imprecisi, difensivamente commette degli errori in uno contro uno su Castrovilli. Nei suoi ultimi sessanta minuti avverte uno spiraglio sul collo, allora si copre con vestiti invernali, è il momento di difendersi più cauti, per lui meglio l'inverno che la primavera della prima mezz'ora dove perde molti palloni e si fa saltare facilmente. Del resto il 21 marzo è una giornata particolare, è l'equinozio di primavera.

The lightouse, Kjaer 7.5: (migliore in campo) il faro illumina il Franchi, torna un suo assist in Serie A dopo quasi 4.500 giorni. Ma in realtà ne fa addirittura 2. Il primo è splendido, si dimostra intelligente, vede bene il movimento del suo amico svedese. Molti hanno sottovalutato la sua gara individuale di gran livello difensivamente. Respinge gli urti avversari, di testa è spesso il primo, usa la falce per spazzare ed il compasso per passare ai compagni. Ha compiti da regista in questo Milan, chi meglio del farò di Horsens per illuminare l'orizzonte intorno. Attenzione: ci ha fatto vincere con un gran contributo, scriviamolo chiaramente.

Big Tomatoe, Tomori 7: il francobollo di Vlahović, solo che il francobollo è più grande di Vlahović. Rimane attaccato, è una marcatura infinita. Preciso e puntuale, ottimo nelle chiusure. Una volta, inciampando, si lascia sfuggire l'avversario serbo che viene recuperato subito da uno statuario Kjaer. Big Tomatoe riesce a recupera molti palloni, commette pochi falli, è velocissimo nei recuperi, infatti regge anche in velocità sugli attaccanti avversari. Voglio rivedere tante volte quella rimessa dal fondo guadagnata sul possesso palla di Castrovilli, lanciandosi sul pallone. La solita macchia rossa di pomodoro sulle vesti dei Viola. Marvelous.

Theo Van Gogh, Hernandez 6: non nella forma migliore, questa è stata però una delle più positive, tra le ultime uscite. Presente in fascia, perde pochi palloni stavolta, non si mette a strafare. Nel primo tempo, ricevendo la sfera da Brahim Diaz accarezza con il collo del piede il pallone, sfiorando, dalle parti di Dragowski. Non una gran partita ma senz'altro sufficiente, di presenza sulla fascia dove adempie al suo compito, raccoglie le lettere inviategli e si comporta da messaggero per il campo. Dunque funzionante.

Apedemak, Kessie 6.5: ora avrà una settimana di riposo, meglio così. La partita è su alti livelli ma ormai siamo abituati a delle prestazioni di livello assoluto. Così un Kessiè umano che, recupera palloni su palloni e scarica a Calhanoglu l'appoggio del 3 a 2, merita solo un 6.5 stretto. Funge da schermo e si muove bene per il campo con la solita completezza. Non è come gli altri, lui è Kessiè.

Fedro, Tonali 5.5: non una gran partita, ma nemmeno così negativa. Un po' leggero a centrocampo, non dà molta presenza. I passaggi sono semplici e giusti ma non determinati e rapidissimi. Attendo la prossima favola, qualcosa di dolce e dinamico, con un protagonista precipitoso, oggi non è molto, troppa placidezza. Perry Mason, Bennacer 6.5: ottimo il suo impatto, parola chiave della sua prova. Forse non è stato determinante come molti scrivono, ma decisamente ordinato e ben posizionato. Rapido nel portare palla, il passo era svelto, Perry Mason aveva voglia di girare alla ricerca di indizi sul prato, Pioli che lì lo ha indirizzato ha avuto semplicemente ragione.

Brezza di giugno, Saelemaekeres 5: un po'assente nel giro palla rossonero, si propone poco i fase di possesso e quando gestisce il pallone non fa molto per essere ricordato. Un po'timido un paio di volte dove non rischia il tiro da fuori area ma gli preferisce il passaggio prudente. Corre con impegno, ma davvero non preoccupa gli avversari tranquilli, la brezza è troppo leggera e difficilmente alza qualche corpo da terra. Girella, Castillejo 6: la solita volontà, sbaglia qualcosa ma poco importa. Si muove bene sullo scacchiere di Pioli, è un giocatore utile in fase di possesso e ha, soprattutto, l'intenzione a fare bene e ad aiutare la squadra. La morale è sempre quella: il solito Samu.

Il viandante nella nebbia, Calhanoglu 6.5: il gol è importantissimo ed arriva in un momento personale piuttosto complesso. Su quella sfera calciata con precisione, non fatevi ingannare, c'è molta rabbia oltre al già citato orgoglio. Per il resto della partita non mi è piaciuto, questo voto si alza principalmente per il gol, per il resto è poco ispirato, per fortuna che al 72' nella nebbia, lui ha saputo scorgere la luce della, anche sua, rivincita. Ha saputo ritrovare il filo della partita, dopo dei passaggi imprecisi e poco rischiosi, ma questo, per oggi, è quanto basta. L'uomo nel buio, Meitè s.v.

Alegría, Díaz 6.5: la zampata di Díaz a riaccendere la Candela matta! Cambia il match con la sua rete, forse Pioli stava pensando di sostituirlo, poi ha cambiato idea. Nei primi 45' è evanescente e subisce i contrasti sul piano fisico. Commette diverse sciocchezze, errori rimediabili sì, ma non con un alto coefficiente di difficoltà. Decisamente meglio nella sua ultima mezz'ora dove gioca con maggior fiducia e crea più dialoghi con i compagni. Temo che però il classe '99 da qui a fine anno dovrà fare ancora parecchio per dimostrare di meritarsi il riscatto, sennò sarà ritorno a casa, sotto lo sguardo di mister Zidane. Dera, Krunić s.v.

Benjamin Button, Ibrahimovic 6.5: torna titolare e torna al gol dopo pochi minuti. Al di là del gol la sua partita è "normale", per gli standard di Ibra. Lavora bene con i compagni e riesce a tenere dal punto di vista fisico per 90 minuti, si abbassa e taglia, si fa trovare. Solo la traversa gli riesce a negare la marcatura numero 15 in campionato. È tornato Zlatan, è tutto pronto per lo sprint finale, come nelle migliori gare ciclistiche.

Pioli 6.5: la squadra funziona ad intervalli, nonostante delle difficoltà evidenti riesce a migliorare le cose con i cambi, gestisce bene Brahim e Calhanoglu, non li cambia, loro cambiano volto autonomamente. Pioli può stare contento e mettersi alle spalle l'ultima settimana poco serena. E di certo i recuperi di Ibra e Bennacer aiutano il suo compito.

Damiano Fallerini