Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!

È ORMAI UN' OSSESSIONE
Dovevano essere 3 punti, come sempre ormai. Siamo arrivati ad un tempo in cui l'orologio muove le lancette in una sola direzione. Lo spauracchio si chiama Napoli, è la quinta squadra in classifica e sembra possedere intenzioni contrastanti alle nostre. Avvertiamo il rombo dei motori delle squadre che corrono dietro al nostro Milan. Imperativo è vincere, e sempre, per mantenere una posizione che garantisca l'accesso alla ricercatissima Champions League.  

SCRIVO DI ONDE, DI MARI, DI VELIERI E DISTANZE NAUTICHE PARI A 25 METRI

Milan Sassuolo 1-2. (Calhanoglu 30', Raspadori 76', 83')
Colpa di Giacomo Raspagol.
Purtroppo De Zerbi l'ha dovuta giocare (ed i suoi avevano abiti assai sfarzosi nel secondo tempo), mi rifaccio alle sue affermazioni polemiche in conferenza stampa. Sono amareggiato, i Ragazzi mi avevano convinto di poterla vincere questa, anche magari nella difficoltà più difficile, infatti è stata difficile. Gli errori sono stati parecchi e grossolani, non abbiamo ottenuto nemmeno un punticino per muovere la classifica. Un aspetto su cui investigare a fondo è la mancanza di convinzione nel tentare di chiudere definitivamente il match, aspetto già lamentato da altri miei colleghi. Se a volte il Milan era parso come una squadra capace di vincere le partite di misura nonostante delle fatiche più o meno evidenti, questa volta no!
Contro il Sassuolo, una squadra che apprezzo davvero per filosofia di calcio impartita dal mister De Zerbi, avevamo davanti una difesa non densa e serratissima, quella era piuttosto ampia con spazi da poter guadagnare tra i due difensori o tra centrale e terzino.
Nel primo tempo il Milan ha realizzato un possesso palla che sfiorava il 58%, era semplice arrivare a 25 metri dalla porta. Purtroppo Leao e con il proseguio dei minuti anche Raptor Rebić, hanno mancato dei controlli con la sfera assolutamente fattibili, oppure non sono riusciti semplicemente a contribuire all' evoluzione dell'azione offensiva futura. Anche Brezza di giugno Saelemaekeres, è stato molto utile dopo il cerchio di centrocampo, accentrantosi spesso partendo dalla sua fascia di competenza, allora il vento lo sollevava dolcemente spesso favorendo i suoi stop a seguire, poi crudelmente il soffio svaniva nell'aria, dai 25 metri in poi.
C'è voluto il viandante sul mare di nebbia al minuto 30', la foschia si assottiglia finalmente, dopo il primo tocco riesce a spostare la palla sul sinistro scoccando una conclusione precisa e ben calibrata, forse lontano da lì, dove sedeva Consigli, era troppo denso il fenomeno atmosferico per osservare quel piovente Nike Flight Serie A, rapidissimo e magari inatteso. Calhanoglu ci portava in vantaggio. Evoluzioni? Peripeteia? No. I quattro sicari sono stati questo, è già scritto sopra.

Così è andata fino all'entrata del Ragazzino Terribile e Terrorizzante, di quel Sasso contro il Vetro, di Colui che ha smosso i mari con il suo approdo da corsaro nella acque placide, Raspadori ha piegato l'albero maestro del nostro veliero. Il primo gol mi ha freddato, il secondo mi ha arrestato la coagulazione del sangue nelle vene, non oso immaginare quale arresto fisico abbia causato a Pioli. Nella prima marcatura la colpa è un po' d' ognuno, se lo lasciano sfuggire tutti: Raspadori si ritrova solo soletto vicino alla porta, ignorato dall'intera Ultima Frontiera e non seguite dagli uomini della Terra di Mezzo. Il secondo... penso abbiate visto tutti come abbia ingannato il nostro Tomori, prima costretto a guardare il suolo alla sua destra, ma che poi tenta di muoversi sulla sinistra, subendo il terribile crossover iversoniano (dal nome del campione NBA Allen Iverson).

IL GIOCO DEL DITO
Il dito contro qualcuno si deve proprio puntare, ma il problema è che mi sono necessarie più dita, tre per l'esattezza.

- Colpevolizzo il reparto dei nostri killer, nessuno mi è parso psycho alla vista della porta. I nostri assassini erano gentili, come se fossero molti i gol di scarto... continuava il giro palla inspiegabile dai 25 metri ed i tiri erano poco convinti. Era un comportamento bizzarro, la partita non era in pugno. Quelle maledette incursioni eseguite malamente, e gli spazi erano larghi ed abbondanti! Errori banali che dovrebbero essere valutati come "sbagli che sono solamente capitati", eppure sono durati per tutta la gara. Un po' di malignità!

- Sono colpevoli un po' tutti nell'ultimo quarto di gara, la squadra non riesce ad insistere con il possesso palla, i cervelli pensanti si sciolgono al sole in tramonto, il Sassuolo aveva il pallino del gioco, era perseverante. E mi dispiace perché noi le occasioni le avevamo dalla nostra, contro una squadra come il Sassuolo che ti lascia terreno da prendere!

- Colpevole Pioli che abbassa ancora una volta la squadra con le sostituzioni mal andate, tenta di rifarsi al tardo minuto 86', poi! Perchè non allontanare verso gli spogliatoi Leao che poco contribuisce alla manovra milanista, la sua Onda non fa il solletico ad alcuno scoglio!  

BRRRR...
Se fino ad oggi avevamo timori rivolti allo sconosciuto futuro poichè ci potessero scavalcare gli avversari... è solo oggi che dobbiamo esserne consapevoli. Quel periodo di brividi potrebbe essere giunto. Ci attendono gare che garantiscono scosse maggiori, è necessario qualche sotterfugio! E se magari rientrasse pure Ibra...  

LE PAGELLE
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 6:
una sfera lanciata al minuto 13' da Boga, è da respingere con lo scudo antisommossa. Una parata da compiere, dunque. Una. Singolare. Sui gol nulla può rimproverarsi. Guardarli vale la sufficienza.  
Trottola nolaniana, Calabria 6: non ha forse gli scatti nelle gambe e non può presentarsi in fase offensiva come un mese fa, è rientrato ora. Le modifiche al ginocchio subite da poco non lo limitano in fase offensiva dove non si lascia intimidire dai piedini di Boga e dal suo turbinio con la palla incollata agli scarpini. Cloruro, Kalulu s.v.  
The lightouse, Kjaer 6: esce più volte altissimo su Defrel. Ha ragione. Ormai siamo abituati: la sua posizione è importante, un riferimento assoluto per i compagni. Il veliero rossonera affonda al minuto 83', ma il nostro faro illumina le acque correttamente, osservando però la mesta disfatta.
Big Tomatoe, Tomori 5: è costretto ad uscire anche lui verso il cerchio di centrocampo alla ricerca di Djuricić. Una volta entrato Raspadori l'avete visto tutti cosa è successo... ma non solo in area di rigore, anche quando il classe 2000 si abbassava per ricevere palla. E se quel ragazzo si merita tutti i complimenti perchè è stato davvero un tondo in grado di muovere le acque lombarde... sulla sua schiena non è visibile alcuna tonalità di rosso.  
Doroteo, Dalot 6: soprattutto il primo tempo lo gioca in maniera positiva. A volte aumenta i giri in fascia, però altre volte è impreciso con la matita, gli cade il righello per terra e ci mette troppo a ritrovarlo, qualche errore di misura a volte è capitato. È presente nell'azione della marcatura relativa all' 1-1, è sfortunato nella deviazione ma non assegno al suo nome particolari crimini di ieri.  
Apedemak, Kessié 6: nel primo tempo confusionario e poco lucido, poi qualche errore ben più visibile nel secondo. La partita è sufficiente, senza infamia e senza lode. Questa è una rara volta in cui l'ivoriano non ruba la scena ai compagni di altri ruoli, infatti se ne sta tranquillo dalle sue parti.  
L'uomo nel buio, Meitè 5.5: ormai siamo certi su che giocatore sia Meitè, quello di ieri è l'ideale raffigurazione. Alcuni interventi difensivi, si nasconde tra le maglie durante la fase di possesso, probabilmente è consapevole di poter mancare qualche appoggio... a volte. Deve stare attento a non rimanere incastrato nel buio però. Alegría, Diaz s.v.  
Brezza di giugno, Saelemaekeres 6: difensivamente si muove come un attaccante molto presente in fase difensiva. Offensivamente è un centrocampista esterno che si muove portando il suo contributo davanti. Mi dà quella sensazione di inadeguatezza a volte, la verità è che è utile un po' ovunque, ad oggi posso scrivere così: è prezioso nella prima fase di manovra, poi però perchè a fine partita nessuno può attribuirgli meriti pesanti? Girella, Castillejo s.v  
Il viandante sul mare di nebbia, Calhanoglu 6.5: un gol che aveva illuso inspiegabilmente i nostri di aver vinto la partita? Poi qualche squillo ma Consigli alza la cornetta ed intuendo gli svantaggi dell'offerta del turco riaggancia. Esce quando soffre i ritmi più incalzanti della gara. Dera, Krunić 5: è entrato male, posizionato spesso di spalle. La squadra si è abbassata anche a causa della sua timidezza, poche soluzioni con la palla sui piedi. Quella punizione di seconda al minuto 88' non è stata funzionante da redimerlo, ahimè.  
Raptor, Rebić 5.5: osservate i nostri attaccanti. Il Milan tenta di recuperare presto la sfera ma Leao non garantisce un pressing continuo e ben eseguito, Calhanoglu non riusciva a contribuire a tale aspetto. Lui sì e questo è un merito che gli va assegnato. Dopo il gol di Calhanoglu si posiziona da centravanti, fa a scambio con Leao. I primi 10 minuti non li dimenticherò, costantemente ben posizionato. Poi i miei complimenti si arrestano, perchè sbaglia davvero molto in fase di possesso. Non ha incontrato un momento all'interno della gara da renderlo Raptor, oggi. Ratnik il Guerriero, Mandzukić 5.5: entrato al 74' fornisce speranze ipotetiche, mai confermate. Ratnik vuole fare la guerra ma non riesce più a trafiggere gli avversari.
Onda, Leao 5: oltre al negativo posizionamento ormai con la sfera sotto le gambe pare scoordinato. Finisce per inciampare da solo più volte! E Consigli non lo deve guardare nemmeno. Non voglio citare assolutamente quella conclusione al minuto 33'.  
Mister, Pioli 5: le sostituzioni non funzionano proprio. Erano punti importanti in vista dei prossimi impegni che non generano sensazioni positive. È bastato Raspadori per assegnare un'insufficienza grave a Pioli... e se davanti non intendono che (anche sull' 1-0) va sfondata con un calcio quella porta come fanno i Navy Seals!  

Damiano Fallerini