Nei Paesi dell'Est si fischia. Si fischiano i giocatori delle nazionali che si inginocchiano in segno di solidarietà al movimento internazionale Black Lives Matter . Fischi che fanno male. Che colpiscono al cuore. In Premier League nessuno ha mai osato fischiare. Negli Europei succede. Ed è successo anche nel tempio del calcio londinese. Alla prima dell'Inghilterra contro la Croazia. I fischi non sono partiti dai tifosi inglesi, si presume, contro i propri giocatori. Chi fischia contro chi si inginocchia contro la piaga del razzismo andrebbe allontanato dallo stadio. Il razzismo è un problema serio che tocca diverse sfere, da quella del colore della pelle, alla condizione di genere, alla propria identità sessuale. Quanti sono i calciatori che si son sentiti liberi di dichiararsi omosessuali? Una rarità. Il mondo di oggi è cattivo e si è incattivito ancor di più a causa di due anni di pandemia che hanno portato i nervi agli estremi. Sta venendo fuori il peggio di un mondo.
L'Europa politicamente rischia di essere governata dai principali partiti nazionalisti e di estrema destra, dall'Italia, alla Germania, alla Francia. In tutto ciò, l'Italia, la Nazionale italiana, che fa? Accusata di razzismo dai francesi perchè non abbiamo convocato nessun giocatore di colore. Ma quanti sono i giocatori di colore in Italia a livello professionistico e di nazionalità italiana, con la cittadinanza italiana? Pochissimi. Non è l'unica nazionale l'Italia a non aver giocatori di colore.
Non è solo il colore della pelle che determina o può qualificare se una Nazionale sia o non sia razzista. E prendere lezioni dai francesi che hanno problemi in patria enormi di razzismo vien da ridere, se non piangere, vista la serietà del problema. Sarebbe bene che anche i giocatori italiani però si inginocchiassero in solidarietà al Black Lives Matter. Perchè la situazione sta diventando insostenibile con questi fischi ignobili, indecenti, vergognosi, che non si possono nascondere, perchè esistono.
Il problema c'è. Ed è il momento di dare solidarietà.