Non credo che ci sia nulla di diabolico nel dire che il lavoro di Fassone al Milan è stato negativo, a dire poco e per usare un eufemismo. Sarà anche una brava persona, ma al vertice della società rossonera ne ha combinate più di Carlo in Francia. E' se è vero che anche Leonardo ha contribuito ad appesantire il bilancio, è anche vero che gran parte di quei soldi sono stati spesi per Paquetà e Piatek, i quali mi sembrano due acquisti azzeccati. Per quel che riguarda Caldara, vedremo in seguito.

Fassone avrebbe potuto spendere solo un terzo dei soldi gettati nella voragine della campagna acquisti, mettendo in piedi una compagine comunque più forte. Gli sarebbe bastato comprare Aubameyang e la squadra avrebbe avuto l'uomo gol che le era mancato nella stagione precedente. L'AD milanista, complice Mirabelli, ha preferito sperperare una fortuna nel rifare la squadra, per ritrovarsi a fine stagione solo una posizione più in alto dell'anno prima.

Fassone, inoltre, ha incattivito inutilmente la UEFA con l'atteggiamento supponente di chi si presenta a casa d'altri, lancia un plico sul tavolo e dice: "Firmate 'sto agreement che noi abbiamo un aereo da prendere e fretta di tornare a casa". Il c.d. agreement conteneva previsioni da smascellarsi per le risate, come quella di introiti del marketing cinese che neanche Real, Barcellona e Manchester United realizzano in tutto il mondo. La UEFA dichiarò guerra alla società rossonera, guerra che continua ancora oggi.

Fassone si comportava come se fosse egli stesso a scegliere i proprietari e non i proprietari a scegliere lui. Disse infatti: "Per ora proseguiamo con YongHong Li, poi vedremo...". C'erano gli estremi per il licenziamento in tronco, ma YongHong Li non intervenì, neanche per ricordare allo stesso Fassone che i soldi per gli stipendi, sia pure facendo debiti su debiti, li metteva la proprietà. Un episodio sconcertante.

Poi il nostro Fassone fu accompagnato all'uscio col suo fido collaboratore Mirabelli e per un po' di mesi non se ne è sentito più parlare, almeno fino a ieri. Proprio ieri Fassone si è messo in tasca 4 milioni di euro e ha dichiarato di provare un senso di liberazione. Lo stesso senso di liberazione, Fassone può credermi sulla parola, che ho provato io nel pensare che oramai questo signore è il passato rossonero (un passato che ci provocherà incubi per molto tempo, tuttavia).

Chi non sembra levarsi dai proverbiali figli di Zebedeo (che erano due e per quel motivo sono detti gli Zebedei), è la peggiore delle creature di Fassone: André Silva, almeno ufficialmente. Sembra infatti che Elliott abbia assegnato a Giampaolo una mission aziendale: valorizzare l'azzimato portoghese, autentica manna per i parrucchieri, vista la cura con cui mantiene la capigliatura di affascinante bambolino.

Cosa posso dire? Che mi auguro si tratti di un abile bluff per alzare il prezzo di quello che finora si è rivelato uno dei più grandi bidoni nella storia del calcio italiano, sul livello di Luther Blissett, per intenderci. Perfino Egidio Calloni, che poi così scarso non era, apparirebbe come un fenomeno rispetto ad André Silva. Mi auguro con tutto il cuore che sia un bluff della società, in quanto Giampaolo non è nato a Betlemme e non credo sia in grado di tramutare l'acqua in vino, per cui non merita di essere messo così in difficoltà.