Avere assistito alle partite finali del campionato ha depresso ulteriormente la mia fiducia nelle istituzioni sportive e nel regolare  svolgimento di questa annata veramente da incubo. Giocare a monopoli con le montagne russe deve essere stato divertente per qualcuno, ma non per tutti i partecipanti al gioco del calcio, dirigenti e tifosi compresi.

Domenica sera le partite sono state giocate tutte alla stessa ora, soprattutto per non dare vantaggi alle squadre che lottavano sia per la retrocessione, come Spezia e Verona, che per le squadre che cercavano il pass per la Uefa League. Come se avere adottato un giusto orario per tutti, con febbrile attesa da parte delle terne arbitrali dell'orario preciso per cominciare tutti insieme, abbia garantito la regolarità e l'onestà di giudizio in questo che è stato il campionato più "taroccato" di sempre. E per il caso del destino le due partite più focalizzate nella questione erano Udinese-Juventus e Roma-Spezia. In subordine si giocavano Milan -Verona, ed Atalanta-Monza, che però sembravano potessero incidere poco in un destino già segnato per le contendenti. Il Verona contro il Milan non aveva molte chances, troppa la differenza di valori e il Milan, con il morale alle stelle, si è dimostrato proibitivo per la squadra scaligera. L'unica possibilità per i veneti era la possibile sconfitta dello Spezia in quel di Roma, per giocarsi tutto in uno spareggio insolito, non operando più la classifica atipica negli scontri diretti e nemmeno la differenza reti. Ma andranno ad uno spareggio dove non ci saranno nemmeno eventuali tempi supplementari, ma in caso di parità, si andrà direttamente ai rigori. 
Ognitanto si inventano qualcosa, ma non si capisce cosa cambierebbe giocare i supplementari, almeno sarebbe un motivo in più per decretare vincitore chi gioca meglio o riesce a sfruttare le proprie caratteristiche di resistenza o di caparbietà. I calci di rigore "tout court" non risolvono le questioni con grande senso di giustizia.  

Ma se la partita tra Monza ed Atalanta poteva sembrare una partita già decisa, l'arbitro è diventato un fattore determinante con la sua decisione assurda di espellere con il rosso un giocatore del Monza, Marlon, colpevole di avere colpito Koopmeiners con una gomitata. Peccato che la prima gomitata sia stata del giocatore Atalantino, e forse per maggiore giustizia avrebbe dovuto dare il giallo a entrambi per reciproche scorrettezze, visto che il giocatore nerazzurro si butta a terra "tarantolato", ma fingeva come un attore di teatro consumato. Si era sul 2 a 1 per l'Atalanta e il Monza mostrava vivacità e aumentava  il tono della partita, mettendo spesso i bergamaschi in difficoltà. Così l'Atalanta con l'uomo in più ha potuto "passeggiare" sul Monza e arrivare con due punti sopra la Juventus, che se l'avesse agganciata, passava in Europa league, causa gli scontri diretti.
Nulla da dire sulla partita del Milan, dove però il rigore a favore dei rossoneri sembra un grosso regalo arbitrale, ma per il resto il Verona è poca cosa.
La Juventus riesce a vincere di misura contro quello che restava di una Udinese rimaneggiata e volenterosa. L'unica recriminazione è nel mancato rigore per spinta poderosa alle spalle ai danni di Jiling, ormai davanti alla porta e pronto a schiacciare a colpo sicuro. Forse l'unico rigore che c'era nella serata di ieri, tra tutte le partite disputate. Chiesa riesce alla fine a segnare, ma mentre sembra tutto in discesa, l'Udinese si sveglia e mette alle corde la Juventus, che però alla fine, riesce a vincere. I soliti cali di tensione della squadra ed i soliti cambi sbagliati di Allegri, convinto che Paredes debba sempre giocare, mentre se lo lascia fuori è un valore aggiunto, visto che appena entrato ha anche preso un giallo per un fallo stupido, che se avesse usato più energia avrebbe evitato di commetterlo. Anche Di Maria alla fine è entrato, e se da una parte è andato quasi a segno, dall'altra è il tipico giocatore in meno quando gli altri attaccano. Comunque sotto rete, uno come lui non può sbagliare in quel modo. Lui ed il connazionale campione del mondo, quando se ne andranno non saranno rimpianti, se non per i soldi che hanno preso.

Ma il fattaccio accade a Roma! Lo Spezia riesce a passare in vantaggio, e la partita per la Roma si fa in salita. Mentre guardo la Juventus mi giunge la notizia, ma non gioisco, fiuto l'inciucio. Ed infatti sebbene le forze siano ridotte e le membra stanche la Roma riesce a pareggiare. Ma la partita non si sblocca ed allora che fa l'arbitro? Alla prima occasione proprio a due minuti dalla fine si inventa un bel rigore per la Roma per un fallo su El Sharawy, ed espelle il giocatore spezzino, Amian, costringendo così lo Spezia a giocare gli ultimi minuti in dieci, e sotto di un gol. Il rigore lo segna Dybala, a tempo scaduto. Poi ne combina altre il buon Maresca, con over time interminabile di 12 minuti, 10 ammonizioni, decisioni dubbie, insomma il peggiore in campo. A lui però la sedia non sarà tirata, anzi gliela accomoderanno, perché quel rigore è la qualificazione per l'Europa League, ai danni della Juventus, che anche in caso di pareggio avrebbe sorpassato la squadra capitolina: non si poteva permettere. La sensazione è che quest'anno la categoria arbitrale abbia di fatto stangato la Juventus, e senza processo.
 E qualcuno dopo il danno con la Salernitana, aveva previsto che quei due punti sarebbero stati importanti per la classifica finale della Juventus. Infatti con due punti in più avremmo avuto la Juventus in Europa League e la Roma in Conference. Sarà invece contento Chiné, così il suo desiderio iniziale è stato esaudito, la "Juventus doveva andare dietro alla Roma".
E grazie a dieci punti con sentenza irreale e alle "bravure" arbitrali e i pasticci del VAR, ci sono riusciti. Ora si pensa che l'Uefa darà l'ultima stangata alla Juventus, negandogli la Conference, ma sembra che la punizione maggiore sia proprio lasciargliela, obbligando la squadra bianconera a giocare il giovedì e così disperdere le energie in vista di un campionato che, senza coppe, permetterebbe alla Juventus di preparare al meglio tutte le partite, senza il dispendio di energie e di infortuni che le coppe procurano alle squadre partecipanti. Io penso invece che un'annata senza coppe sarebbe comunque un danno per la crescita di giovani e di miglioramento della intensità del gioco e l'amalgama tra i giocatori. 

Ci sarà poi da ricostruire la squadra, partendo dalle certezze, con giovani interessanti, ritorni di valore e giocatori che se ne vanno finalmente. E tra questi oltre a Di Maria, Paredes, Alex Sandro, De Sciglio e Rugani, vedrei anche la fuoriuscita di Rabiot come di un fattore positivo. Ha grandi doti, ma uno con le sue qualità dovrebbe vincersi le partite da solo, ed invece sbaglia passaggi elementari, vede poco la porta, seppure abbia segnato qualche gol, incide poco in mezzo, e si è messo a giocare solo dopo tre anni di vacanza nella splendida Torino. Si può trovare di meglio, come Koopmeiners, ad esempio. Ma la campagna acquisti non la devo fare io, anche se un bel pò di nomi li farei. Comprerei Chinè, Gravina e Ceferin, grandi potenzialità e successo sicuro. Riescono a vincere in ogni situazione e hanno la capacità di giostrare come registi che neanche i Luisito Suarez o i Pirlo sarebbero in grado di eguagliarli. Poi ci sarebbero dei comprimari niente male, come Maresca, Guida, Orsato, Irrati e Doveri.
Sì, lo so, sono arbitri, ma visto che ci hanno già condannato in passato pur non avendolo fatto, ora potremmo anche pretendere di comprarli senza  alcuna pena. Già scontata in anticipo! Poi ci vorrebbe qualche sacerdote che spieghi a diverse persone che solo Dio è onnipotente, e sulla terra chi deruba e agisce da massone, prima o poi la paga. Intanto la maledizione della Juventus ha già colpito la Roma. Vediamo per l'Inter e la Fiorentina come andrà a finire. Di solito tifo per le squadre italiane, ma visto come alcuni italiani hanno trattato la Juventus...penso di avere il diritto di gufare!

Un ultimo saluto ad Allegri. Le lacrime di ieri sembravano preludere ad un addio. Speriamo che sia così, perché seppure abbia avuto tante attenuanti, rimane il concetto di base: non ha mai convinto il suo gioco, e non ha mai dato l'impressione di compattare il gruppo. In quei casi si deve spaccare il mondo, e tirare fuori tutta la cattiveria possibile.  
Ma i giocatori sembravano "conigli bagnati", come diceva l'avvocato. Ed ancora ieri sera la squadra sembrava un gruppo di aziendali che si trovavano per la prima volta insieme, non capendo mai dove andava l'uno e dove andava l'altro.
Ecco, se non si sa mai dove andare, è ora di andare a casa.
Saluti!