Capitolo 1. Atalanta
Una compagine volubile quella nerazzurra, incostante e arrabattata in difesa, priva della punta... che però non vorrà perdere la terza partita consecutiva e abbandonare anzitempo le velleità di qualificazione europea. Una Atalanta che quest'anno non fa paura e per questo motivo ancora più pericolosa per noi convalescenti perenni. Certamente mi aspetto che a Bergamo Gasperini stia puntando forte sul sentimento di "orgoglio del guerriero ferito" e probabilmente anche una su una certa snaturata tattica conservativa, per imbrigliare il più possibile le già poco incisive (colpa nostra) iniziative offensive rossonere.
Vero le assenze determinanti per loro, vero tutto, ma non concediamo a loro la scusa esattamente come non viene mai concessa a noi. Ricordiamoci sempre che se a loro mancheranno 4 giocatori, a noi 8. Io non mi abituo né mi abituerò mai a questo e fino a che non ci sarà una valida soluzione applicata dai vertici societari per rimediare, non mancherò mai, in nessun articoletto, di sottolineare questo scempio perpetrato dai nostri preparatori e staff medico e tecnico, su atleti di 22/24 anni ai box per problemi muscolari. Non esiste. 

Non abbiamo spazio per il turnover - o comunque poco - e ad oggi non saprei nemmeno se, nella logica delle due partite da disputare ravvicinate ed entrambe fondamentali, dare una precedenza all'Atalanta. Poi però la Juve vince con il Napoli e l'Inter affronta l'Udinese che sappiamo essere per le altre big - noi evidentemente esclusi dal ragionamento - un semplice ed innocuo sparring partner di allenamento, riempitivo della domenica, giusto perché le squadre sono 20 e vanno affrontate tutte. La prospettiva di un -6/7 dalla seconda e -8/9 dalla prima, non può né deve essere presa minimamente sottogamba. Non so se Pioli si sia nuovamente trincerato dietro le solite frasi fatte come: "partita importante, ma nulla si decide perché il campionato è ancora lungo", baggianate: questa partita è senza appello. Ci siamo messi noi stessi in questa sgradevole situazione ed ora in poi ogni partita è la più importante, letteralmente ogni singola partita, caro Mister... E non sono parole...

Per una serie A traballante, pensando alla seconda stella, non certo alla qualificazione in Champions per la prossima stagione, requisito minimo ma, ragazzi, facilmente raggiungibile visto chi c'è dietro...
E, apro e chiudo subito la parentesi: una dirigenza che fissa come parametro questo come target, con in mano un bolide come il Milan, vuol dire che, dal punto sportivo, non è adatta a dirigere il Milan... O fa la furba perché non vuole dare quel tot in più per essere certi di lottare per i vertici... ci siamo capiti...

Passiamo allora alla situazione disperata di questa stagione di Champions League.
Capitolo 2. Newcastle
Ultima partita, trasferta insidiosa, altra rosa con la quale facciamo a gara di chi ha più infortunati. Pari punti, noi ovviamente dietro per differenza reti, manco a dirlo. Qui lo snodo però è altrove. Diamo pure per scontata la nostra vittoria, per puro spirito di ragionamento per assurdo. Abbiamo già ben compreso negli ultimi minuti del turno precedente, come per ragioni di appeal, geografica politica, economica ecc. al PSG sia stata spianata la strada. Lo abbiamo interpretato anche dalle mezze frasi di Terzic ed Emre Can, che il Borussia Dortmund non farà grande opposizione, neanche davanti all'orgoglioso muro giallo, imbattuto in casa da tempo... È così: il PSG non può ritrovarsi a fare la coppa "di cadetteria", che banchetterebbe giustamente senza rivali, papere di Dollarumma permettendo. Il suo posto non è là e là quindi non ci andrà, in un modo (quello prettamente di prestazione sportiva) o nell'altro.
Noi invece lì ci ritroveremo forse, anche se sento qualcuno che addirittura non vorrebbe retrocedere in coppa UEFA per giocarsi le residue speranze in campionato. Io non condivido ovviamente perché voglio vedere giocare il Milan il più possibile, voglio stimoli e divertimento ed in Europa lo trovi sempre e comunque specie se poi vai avanti nella competizione... e magari provare a trionfare dove mai ha trionfato; comunque aumentare il proprio ranking e con lei anche quello dell'Italia.
Le mancate convocazioni di Leao e Okafor neanche per la panchina con l'Atalanta e ancora del 'fantasma di Milanello' Kjaer, mi lasciano il dubbio sul loro possibile rientro con il Newcastle. Altra perplessità, ma che è ampiamente comprensibile, l'impiego di Giroud al posto di Jovic e l'assenza nell'11 iniziale di Bennacer, che non può disputare comunque la Champions perché fuori lista.
Sono scelte tecniche del mister che forse non hanno una dietrologia, ma solo una presa d'atto di chi può e chi non può tirare la carretta. Probabilmente a gara in corso aggiusterà cambi e reparti in base anche all'andamento stesso della partita.
Bisogna però riconoscere e adottare  il prima possibile ricorrere la gestione dei turni, perché quest'anno non c'è pausa invernale, si gioca sempre. Se ci si giocherà qualcosa...

Tutto sta a non fallire queste due partite, perché da qui passa la nostra primavera, ripeto senza appello; dall'essere protagonisti nella stagione, all'essere una presenza insipida e vivacchiante: quarto posto acquisito... e il resto è noia... una volta a settimana...