Siamo in Europa League perché ad oggi siamo da Europa League. Per il momento il livello di competitività per noi non era l'exploit dell'anno scorso, pur malamente interrotto in semifinale. Quello che ci calza allo stato attuale è un torneo dove il valore delle avversarie top è effettivamente similare al tuo. Non vi sono spintarelle politico-mediatiche-sponsor dipendenti, non vi sono cartelli delle solite note da tenere in piedi per lo share... sembra infine quasi più "sportivamente genuino".

Sono in qualche modo sollevato da questa qualificazione, che troooppi noiosissimi giornalisti e commentatori si sono premurati a definire retrocessione. Sempre pronti allo sberleffo, all'acida connotazione in negativo di ogni passaggio che rigudardi il Milan... io dico che è dovere dei rossoneri onorare questa competizione che spalanca le sue porte ad inizio 2024. Chiudiamo il difficile e drammatico anno 2023, con una nota di ottimismo e speranza.

Il rammarico c'è ovviamente per aver sprecato una delle occasioni di vittoria alla portata, nelle prime due giornate. C'è il rammarico di essere colpevolmente rabberciati e psicofisicamente in down, nel momento clou contro il dortmund al ritorno, certo... Ma soprattutto è quel terminare pari punti del PSG che ha rubato un rigore fasullo al 98mo. Questo è un dato di fatto. Fosse stata una delle altre squadre avversarie dei gironi delle altre 3 italiane, quel trattamento di favore, non lo avrebbero ricevuto. Forse mi sbilancio con l'Atletico Madrid, in memoria dello scempio perpetrato nei nostri confronti un paio di stagioni orsono nel girone che ci vide ultimi, in modo non del tutto meritato. Paghiamo spesso, in via diretta o indiretta anche la politica e il peso mediatico dei top club (vedi i citati sopra) ai quali aneliamo, con la volontà di raggiungere quel gotha... ma che sono per diverse ragioni ancora piuttosto lontani. Nessun girone, paragonato al nostro, ha visto così poco distacco tra la prima e la ultima e con la seconda e terza a pari punti, segno tangibile che era un girone da champions tosto e vero, di 4 squadre per diversi motivi forti ma attaccabili, figlie dello stato di forma e motivazione del momento. Così sono le coppe del resto: fortuna nel sorteggio, stato mentale e fisico a spot. Tanti altri invece già da principio erano chiaramente "gironcini" diciamo, così così, dall'esito piuttosto prevedibile. Ne hanno approfittato le altre compagini italiane alle quali va fatto il rituale complimento. 
Dobbiamo sicuramente dare conferma sul momentaccio che sta passando il Milan. Non è un secondo tempo all'arma bianca, sconnesso tatticamente (oratoriale) che può salvare la prestazione di ieri. Ieri il Milan si è mostrato nel suo vero stato attuale, purtroppo, nel primo tempo.

Di questa bruttura però ne faccio un punto di riflessione e di ripartenza. Reijnders ha dimostrato di essere un propositore di passaggi e verticali interessanti. Ma questo è lui: non è un mediano, lo diceva lui, lo sapevamo noi, lo dice la sua storia. È incapace nel rincorrere gli avversari e nel fare la fase di interdizione. Meno male che la rosa del 2024 ci ripropone Bennacer, sempre che Pioli non si inventi (ma i sentori della scheggia di pazzia ci sono tutti) Bennacer avanti e Reijnders dietro...  Musah è giovane, non ha una collocazione tattica; la sua immensa disponibilità nei confronti del mister che lo piazza ovunque, lo rende duttile, ma incapace di determinare e autodeterminarsi in modo veramente costruttivo ed efficace. Loftus-Cheek è indietro tanto tanto ma, ragazzi, quanto ci servirebbe... Dobbiamo registrare la difesa; il gol preso ieri è imbarazzante: l'ho visto in rete dal primo smarcamento fatto... e i Magpies erano ancora distanti 30/40 metri dalla porta. Manca un po' di applicazione tattica, che va oltre la giustificazione dello schieramento di fortuna, dovuto alle assenze.
Il Newcastle voleva tutta la torta e non gli è rimasta nemmeno la briciola. Noi abbiamo fatto il nostro, coi mezzi che abbiamo ad oggi: Il contropiede all'italiana. Leao, Chukwueze, Tomori... Circostanze non di manovra, che si è dimostrata stantia, lenta, priva di sbocco ma di occasioni di ripartenza rapida dove lì i nostri danno da sempre il meglio. Una partita che non mi è piaciuta per nulla, di cui porto a casa, racimolandole a terra, tutte le minime cose positive possibili. Senza dare contro o mettere alla gogna, come invece piace tanto a certi editorialisti.
Raccolgo che la crescita sostenibile di questa squadra può passare dal piazzamento in campionato, dalla partecipazione all'Europa League e quindi che potrò vedere il miglioramento continuo, se ci sarà, di chi ancora deve rodare, in squadra e in carriera.
Ridimensionare un po' l'ambizione della competitività ai massimi livelli e riconoscere che forse forse la gente che sta ai piani alti in quel di Aldo Rossi e oltreoceano, forse forse, ci hanno avvisato che noi siamo questi e che arriveremo là, presto, ma lassú in alto ancora non ci siamo.

Dobbiamo imparare, io per primo, ad ascoltare e capire. Conto in un grande anno, in una competizione alla nostra portata e al divertimento. Conto in un campionato da portare a termine con il massimo impegno e punti possibili. Una coppa Italia da onorare.
È il 2024 che deve darci qualche vittoria e palmarès, quindi olè Milan, lancia in resta e via!