Papà pur que' somos dell'Atleti? 

Recitava così un vecchio spot pubblicitario, dove un bambino dall'aria triste che tanto per cambiare, assisteva ai festeggiamenti dei tifosi del Real Madrid per l'ennesimo successo. Lo spot terminava senza una risposta del padre. Perché una risposta in realtà non c'è, o almeno, non la si può avere a parole in pochi secondi. Quel bambino lo avrebbe capito da solo, col tempo. 

Scegliere di tifare per l'Atletico in una città dove esiste anche il Real Madrid è un qualcosa che proviene da dentro, un sentimento tramandato da generazioni, oppure una scelta di vita che va al di là del tifo per una squadra di calcio. 
In parole povere, essere dell'Atleti, come viene affettuosamente chiamato dai propri tifosi, significa essere dei ribelli, sapere di essere dalla parte debole e povera, di essere il Davide contro Golia, che saranno più le delusioni delle gioie, e che sarai costretto a vedere i festeggiamenti dei cugini spesso e volentieri. Ma è una missione, sapere che devi lottare con orgoglio, sudore, fatica, e che niente arriverà facilmente, questo è un motivo di orgoglio che spinge a questa scelta.

In un'altro spot, si vede un ragazzino a tavola con il padre, e molto preoccupato dalla reazione del padre, gli confida che a lui non piace il calcio, ma ballare. Il padre, dopo un secondo di smarrimento, sorride al figlio e con un sorriso gli dice, "non importa, sarai sempre uno dell'Atleti." il figlio esce di casa felice e danzante con la maglia dell'Atletico indosso.

A riportare in alto l'origoglio e il senso di appartenenza a questa maglia negli ultimi anni ci ha pensato Diego "cholo" Simeone.
Nel dicembre del 2011, in una stagione deludente e ormai compromessa, la squadra galleggia a metà classifica e serve una sterzata. E chi più di Simeone può prendere per mano questa squadra e inculcare l'essere dell'Atleti a questi giocatori? Lui che già in passato era stato un colchonero e aveva assaporato questa mentalità. 
La rivoluzione, Diego, non la fa in campo, ma nella testa e nel cuore di quei ragazzi. Davanti c'è il Barcellona di Messi a il Real stellare di Ronaldo, e il solo pensiero di andare a disturbare quel duo suona come un'utopia, ma questo è il primo punto delkesere dell'Atleti. 

Sudore, lavoro, aiuto del compagno in difficoltà, pensare partita dopo partita e dare ogni goccia di sudore per quei novanta minuti, senza risparmiarsi mai e senza pensare alla partita successiva. Queste piccole regole di vita, unite ad un semplice 442, hanno portato l'orgoglio colchonero ai vertici spagnoli e europei. Con vittorie in Liga che mancavano da vent'anni, successi in Europa League, supercoppa europea e due finali Champions disputate e "ovviamente" perse coi cugini reali e ricchi. Questo è! Sapere di essere I più deboli e poveri, ma che si può essere forti lo stesso, e quando arriva una vittoria con questa maglia ha un significato e una magia unica.

"se a fine gara un avversario mi chiede di scambiare le magliette, io gli dico no, per avere una maglia dell'Atletico ne servono almeno due. ​​​​​​" Questa è una frase di Simeone. Essere dell'Atleti è molto più di essere tifoso, è una filosofia di vita. Questo è ciò che dovrà sapere ogni avversario che incontrerà nel suo cammino i colchonero's.