Battere il Napoli di quest'anno non è certo facile, perché il suo centrocampo perfettamente modulato sui tre play centrocampisti, basso a impostare Lobotka, mediano Anguissa a raccordare e chiudere e Zielinski più alto a rifinire e ispirate il formidabile Osimhen e i due esterni offensivi in pressione costante.
Ma ieri sera, con buona pace dei sostenitori del calcio totale perennemente offensivo e in pressione spettacolare, come successo tante volte, ha vinto Sarri con una squadra schierata direi perfettamente in stile mondiale.
Se provate a mettere due WW sovrapposte ottenete il perfetto schieramento difensivo Sarriano. Ha aspettato il forcing di Spalletti che avrà ottenuto un inutile possesso palla e ha vinto più che meritatamente.
So già che questo mio modo di vedere il calcio, che chiamo modo di giocare all'italiana, fa storcere la bocca agli esteti del calcio totale perennemente sponsorizzati dal nostro Maestro di Fusignano, ma Sarri ieri sera ha dato una lezione di calcio a Spalletti. Lezione che l'intelligente allenatore partenopeo deve tenere bene a mente quando affronterà squadre ancora più forti in Champions. Davanti alla attenta difesa con Romagnoli e Patric, quest'ultimo rilanciato da Sarri e i due esterni prudenti, ma sempre pronti a disimpegnarsi, su quelli napoletani si è piazzato uno straordinario Vecino, che in stile Hernandez argentino ha bloccato la pressione avversaria che già trovava in Immobile in totale sacrificio un primo filtro.
Atteggiamento difensivo che però trovava nei due giocatori di classe Alberto e Savic il modo di uscire e bloccare contemporaneamente la pressione costante del Napoli. Vecino e Immobile erano quindi il vertice alto e basso di un rombo perfetto in cui si è spento il centrocampo napoletano. Una morsa dalla quale Spalletti ha cercato di districarsi ma non ci è riuscito.

Sarri ha così dimostrato, a mio avviso, di essere il miglior allenatore che abbiamo in Italia e la sua Lazio costituisce un ulteriore miglioramento tattico del suo 433 napoletano.
Ovvio che in questa disposizione tattica occorre il sacrificio di tutti, ma in particolare modo dei suoi due interni che seguendo le sue indicazioni e integrandosi perfettamente hanno dimostrato ancora una volta di più che chi sa difendere meglio di chi attacca di più ha molte più probabilità di vincere, sfruttando appunto la classe più coordinata dei suoi giocatori di maggior classe.
Questo anche quando hai davanti un trio straordinario di attaccanti come quelli napoletano.