Nel ranking UEFA tra le prime dieci squadre ci sta solo la Juventus, come società italiana, al quinto posto, non male eh, per trovare una seconda italiana bisogna scivolare al tredicesimo posto è la Roma. L'Italia si piazza al terzo posto nella top five dei campionati più importanti, i primi due posti sono un miraggio, la battaglia è non scivolare al quarto posto, un duello con la Germania. In Italia una volta i campioni facevano la fila per venire a giocare. Giocare in Italia era una roba enorme.
Era la vera patria del calcio. Era. Appunto.
Oggi non lo è più, grazie anche ad un sistema incapace ed impotente di stare al passo con i tempi. La classe dirigente del nostro calcio non è all'altezza per mantenere il calcio italiano al vertice mondiale. Ci siamo adattati all'esisente, mentre Inghilterra e Spagna prendevano il largo e la Germania è pronta al sorpasso. Saremo anche i campioni d'Europa, abbiamo dovuto aspettare più di mezzo secolo ed il calci di rigore. Con l'arroganza che ci è propria abbiamo detto che i nostri rivali ne devono mangiare di pastasciutta per arrivare ai nostri livelli. Allora, vien da chiedersi, non è che Hakimi, Donnarumma, Lukaku, Ronaldo, giusto per citarne alcuni, hanno avuto una sorta di indigestione di pastasciutta? Perchè insomma voler andare via dal campionato dei campioni d'Europa, cosa che ripetiamo come un mantra da settimane, non è proprio il massimo.
Certo, è rimasto Ibra, da pensionando dove vuoi che vada? Per il resto abbiamo solo qualche potenzialità, ma i campioni, i vip del calcio, nel nostro campionato non ci sono, o stanno sbattendo i piedi per andarsene.

La SerieA non attrae più. Sì, è vero, come fai a resistere ai soldi? Ma non è solo una questione di soldi. Non lo è. Gli altri campionati sono più stimolanti, offrono competizioni più emozionanti, sono più spettacolari, sono più. Tra un po' addirittura il campionato francese che è ai limiti della decenza rischia di diventare più attrattivo di noi con l'arrivo di Messi. Ma, come ha in realtà dimostrato il caso Ronaldo, non basta una società sola che sia in grado di richiamare uno o più campioni, è questione di sistema, se le altre non reggono, se non tengono il passo, non si va da nessuna parte ed arrivati ad un certo punto i campioni se ne andranno oppure saranno le stesse società interessate a voler pensare a farsi un mini campionato tutto loro, vedi la Super League che è tutt'altro che morta e sepolta. Ritornerà a farsi sentire, se non addirittura invocata dagli stessi tifosi. Verrebbe da dire forse, meno pastasciutta e più umiltà, per un campionato da cui i grandi campioni scappano!
Questa è la realtà, poi si può filosofeggiare quanto si vuole, e non è un bel segnale per noi. Ma cosa si aspetta a pensare ad una nuova dirigenza? Il fallimento? Non manca molto di questo passo, dai...