Sintetizziamo la partita di ieri e diciamo che il Milan aveva gambe e gioco, per cui nel primo tempo ha controllato gli avversari. Nel secondo i rossoneri sono entrati distratti e i bianconeri li hanno puniti come meritavano. Dopo il vantaggio juventino, il Milan ha capito di non aver più nulla da perdere e così ha scoperto, quasi per caso, di essere molto più in serata degli avversari. La Juventus è crollata facendosi mangiare il doppio vantaggio (raggiunto con Rabiot e Ronaldo) e prendendo, poi altri due gol per buona misura. Vincerà lo stesso il campionato, visto l'attuale vantaggio. Entriamo, comunque, nei dettagli. Il Milan ha controllato la partita nel primo tempo, ma ha osato poco. Nella seconda parte è tornato in campo con la testa fra le nuvole e Rabiot ha fatto un gol alla Maradona, approfittando, però, del fatto che ogni rossonero lo lasciava passare con l'aria di chi pensa che... tanto lo fermano. E a furia di... tanto lo fermano... tanto lo fermano... il francese è andato in porta. Poco dopo Kjaer e Romagnoli si sono marcati a vicenda, mandando Ronaldo al raddoppio.

L'errore inconsapevole della Juventus è stato di aver chiuso la partita, almeno in teoria, nei primi minuti, perché ha tolto ogni remora a un Milan che, da quel momento in poi, non ha avuto più nulla da pardere. Con decisione, ma anche con raziocinio, i rossoneri hanno preso in mano la situazione e si è subito cominciato a vedere che avevano più gamba e gioco degli avversari. Il crollo dei bianconeri non è inspiegabile, ma la logica conseguenza di un'impotenza generale, mascherata nel primo tempo dal timore reverenziale del Milan verso la prima in classifica. Sul rigore Rebic aveva anticipato con chiarezza Bonucci che, per disperazione, ha steso il braccio rigido davanti all'avversario per fermare il tiro. Lo juventino non ha aumentato la superficie corporea, ma ha intenzionalmente deviato. Ibra è stato bravissimo in occasione del rigore. Aveva sbagliato contro la Lazio, pur segnando il gol per un movimento improvvido di Strakosha, che aveva spinto la passa in rete. Ieri, tuttavia, ha vinto la gara dei nervi col portiere bianconero, che si è mosso con quell'attimo di anticipo tale da consentire allo svedese di indirizzare la palla dalla parte opposta. Un grande giocatore e il calcio, non solo il Milan, lo rimpiangerà.

Kessiè ha raddoppiato mostrando una destrezza impensabile nello slalom speciale in area di rigore. Ora i tifosi sono tutti per lui, ma al primo momento di stanchezza cominceranno a paragonarlo ai paracarri più scarsi della storia calcistica. Il tifoso è fatto così. Leao ha messo a segno il secondo gol no-look (dopo quello di Ferrara). Dire che non ha il killer istinct è un non senso. E' un giocatore di precisione, non di potenza o prepotenza, e ha una caratteristica sorprendente: fotografa l'area di rigore. individua il punto in cui finirà per trovarsi il portiere, stante la posizione di avversari e compagni, per poi calciare all'improvviso senza guardare. Così facendo toglie il tempo a tutti, soprattutto al portiere, che fa la figura del pollo, come se non avesse impedito un gol facile da evitare. I colpi di Leao, invece, non sono facili da evitare, perché sono le beffe di un giocatore di biliardo. Rebic ha dimostrato di valere  (le sue quotazioni nella mia stima aumentano) perlomeno 15-16 André Silva. Riscattatelo prima che a Francoforte realizzino di aver sbagliato lo scambio. Sul 3-2, Donnarumma ha avuto un riflesso da fenomeno su una schiacciata di testa. Lo vogliamo così.

Dopo la semifinale di Coppa Italia, Sarri aveva reso i non dovuti disonori al Milan, sostenendo che contro i rossoneri non era stato necessario impegnarsi. Anche ieri i suoi non si sono impegnati? Mi permetto di dubitarne. E' un ottimo allenatore, che non ha colpa se ama andare in giro in tuta e non è maniaco della forma, motivo per il quale non approdò al Milan qualche anno fa. E' una colpa invece sminuire gli avversari per coprire le magagne dei propri uomini. Trapattoni, solo per fare un esempio, non lo avrebbe mai fatto. Impari, perché ha ancora una lunga carriera davanti ed essendo molto competente, ha tutti i mezzi per fare grandi cose. Un po' di classe, però, non guasta mai. A Napoli il Milan incontrerà un ex, Gattuso, che pur essendo già qualificato per l'Europa League (il Napoli  ha vinto la Coppa Italia), non ci sta a perdere neanche a calciobalilla, come è giusto. La forma della squadra è, comunque, buona.