Quando si cerca di analizzare un giocatore, nel suo rendimento, spesso si tende a liquidare il tutto con una semplice e superficiale sentenza, è forte, non è forte. E quando si tratta di un attaccante quasi sempre sono i gol a spostare l'ago della bilancia. Se segna è forte altrimenti è "na pippa". Ma se vogliamo andare un po' oltre e tentare di trovare una chiave di lettura che sia un tantino più ponderata e fondata di un semplice commento da bar, dobbiamo analizzare più dettagliatamente le motivazioni che portano un giocatore a rendere più o meno rispetto alle attese. Questo è quello che cercherò di fare con Paulo Bruno Ezequiel Dybala, più semplicemente la "Joya", che ultimamente sta dividendo i tifosi e non solo.

Dybala si fa notare a Palermo, dove disputa tre stagioni e l'ultima, la più esaltante la conclude con 14 gol in 34 presenze. Il ragazzo è dotato di puro talento e pura classe, doti naturali, e la Juve decide di portarlo a Torino e affronta un investimento di 35 milioni di euro.
La prima stagione in bianconero la conclude con 22 reti complessive, 19 in campionato 2 un Champions e 1 in coppa Italia. La seconda stagione si assesta più o meno sulla falsa riga della prima ma è l stagione della doppietta al Barcellona in quel 3-0 casalingo che poi porterà all'eliminazione dei blaugrana. Al termine di quella stagione arriverà, da parte della società, l'incoronamento con il premio della "10", la maglia per eccellenza che dà fascino e importanza a chiunque la indossi, una sorta messaggio a tutti. Dybala non si tocca.
E lui la stagione successiva la conclude come la migliore stagione con ben 26 gol totali.

Quindi una cosa è chiara e semplice, Dybala è un attaccante e i gol li sa fare. Ha un sinistro importante, sa penetrare le difese e calciare le punizioni in modo esemplare. Non è propriamente un 9 classico ma più una seconda punta, alla Del Piero ad esempio. Però già lo scorso anno con Allegri sembra non ci sia molto feeling, tatticamente Dybala sembra un problema nello scacchiere del tecnico toscano, lì davanti Higuain e Mandzukic vengono schierati in campo sempre in base alle loro caratteristiche, chi si deve adattare è sempre Dybala, che non può più fare la classica seconda punta, ma si vede costretto a fare l'esterno d'attacco, in un improbabile 4-3-3, o il trequartista, entrambi ruoli non adatti a lui o perlomeno che non esaltano le sue doti.
Da qui mugugni, critiche e prestazioni a volte al limite svogliatezza. Quest'anno sembra andare decisamente peggio, arriva il marziano Ronaldo e se prima il gioco d'attacco passava più d Higuain e Mandzukic ora Cristiano catalizza tutto su di lui e quel poco che rimane se lo piglia Mario. Dybala continua ad essere "l'adattato", perde perfino il privilegio di battere punizioni e rigori. Non a caso ad oggi lo score personale parla di solo 2 gol in campionato, ma ben 5 in Champions Legue, più di CR7. Quindi dove sta l'equivoco? Modulo? carattere del giocatore? Per molti, che già lo vorrebbero vendere, un campione, un fuoriclasse, sa giocare bene in qualsiasi ruolo o modulo. Osservazione anche giusta, ma a questi farei l'esempio del fenomeno Messi che è per tutti il più grande di sempre, ma appena abbandona il salotto di Barcellona diventa un giocatore normale.
Ora, non voglio paragonare Dybala e Messi, ci mancherebbe, era solo un esempio, ma in un calcio dove poco o niente viene lasciato all'istinto, all intuizione di un giocatore, ma tutto passa attraverso a tattiche e compiti ben precisi, anche un campione come Dybala può pagarne le conseguenze. Guardate il giochetto di Paqueta' con il Genoa, fatto da un giocatore appena arrivato in Italia, credete gli permetteranno di farlo ancora qua in Italia? Non possiamo mettere in dubbio le qualità di Dybala, lui i gol li sa fare e li ha sempre fatti, ora sta vivendo una nuova situazione e si sta adattando con serietà e professionalità. Sta diventando un "tuttocampista" come VUOLE Allegri. Lo si è visto molto bene ultimamente e soprattutto lunedì contro il Chievo. Esterno, centrale, ha fatto d sponda, assist, coperto e recuperato palloni dietro, sceso nella propria trequarti a farsi dare palla e impostare l'azione. Da questo punto di vista una grande partita, sottolineata subito da Allegri in persona.
Certamente non è il Dybala che tutti conosciamo, non segna quanto prima, ma è colpa sua? Lui fa, bene, quello che gli viene chiesto, e se lo vogliamo liquidare con un semplice, non segna quindi si può fare a meno di lui, secondo me commettiamo un errore. Già sacrificare il Pipita per Ronaldo lo è stato, se ora per Ronaldo, 34 anni e Mandzukic 33 anni, pensiamo a privarci di Dybala ce ne pentiremo parecchio, perché appena troverà una squadra e un allenatore che lo rimetterà al centro del gioco, lui ricomincerà a segnare una caterva di gol.

Una squadra come la Juve, arrivata a questi livelli, non può permettersi nei suoi programmi lungimiranti di sacrificare un talento così. Qualcuno di voi ha notato il suo comportamento a fine gara lunedì? Grintoso, batteva i pugni con i compagni, esaltando la vittoria, abbracciando tutti caricava i compagni e si complimentava con tutti, pur non avendo segnato, a differenza di qualcun altro che se non segna lui sembra quasi abbia perso la partita.
Io in Dybala vedo il futuro capitano della Juve, e spero anche la società veda questo e non si privi di lui, ma costruisca intorno a lui.