A conferma di una società tutt’altro che sulla buona strada per tornare  grande e rispettata, va annoverato il caso Higuain.

La sparata stizzita di Leonardo, non seguita da chiarimenti o parziali aggiustamenti di rotta, nasconde evidentemente una rottura che sembra essersi materializza recentemente. Allo stesso tempo però lascia quel pericoloso spazio a mille interpretazioni che, come tali, rischiano di essere sbagliate, a partire dal fratello dell’argentino dato a Londra dai giornalai di turno, che, invece si è appena fatto un selfie su Instagram in una piscina di Buenos Aires.

Partiamo da Gonzalo : non si è mai distinto per metterci la faccia. Sarebbe ora che cominciasse indicendo una conferenza stampa, in cui spieghi che vuole andarsene perché attirato dal suo ex allenatore e da un riscatto che il Chelsea potrebbe garantirgli da subito. Non sarebbe necessario sottolineare le rotture con Leonardo o la delusione per un Milan tecnicamente lontano da ciò che si aspettava, e nemmeno la spada di Damocle della sua conferma solo a fronte del raggiungimento del quarto posto.

Arriviamo alla società che, o non si è resa conto del clamoroso boomerang creato dalle dichiarazioni del DS brasiliano o semplicemente se ne frega perché tutta presa a valorizzare il brand per sbolognarlo il più presto possibile. Anche in questo caso se Gazidis ci facesse sentire i medi e i bassi della sua voce sull’argomento , del tutto sconosciuta, non farebbe un euro di danno, anzi! Che poi dalle sue dichiarazioni uscisse che la verità sta nel fatto che Higuain non crede nel progetto Milan, o lo stesso AD non ritiene il riscatto dell’argentino strategicamente conveniente, poco importerebbe. Il quarto posto parte da un Gonzalo motivato e non scarico!

Le due dichiarazioni, magari congiunte, farebbero parte di quella sfera sempre più rara ai giorni d’oggi, ma che, ad esempio, hanno accompagnato le cavalcate vincenti di club come la Juve negli ultimi anni.

Essere chiari, intellettualmente onesti, magari spietati e antipatici, è la firma tipica dei top team. E a noi manca una lunga e tortuosa strada per diventare tali.