L'errore sul vantaggio della Juventus è stato di Hernandez, sciagurato su un calcio d'angolo a favore della sua squadra e lento nel recupero. Si era, tuttavia, ancora nei primissimi minuti e c'era tutta la partita da giocare. No, se analizziamo la partita, l'errore del francese è stato solo un episodio e la spiegazione dei triboli rossoneri di ieri va cercata altrove.
Privo di diversi giocatori, ma con un signor parco giocatori a disposizione, Pioli ha schierato il centrale difensivo Tomori nel ruolo di esterno destro, ignorando lo scalpitante Kalulu. Kessie, inoltre, sembrava spento, incapace di corsa e lento nei riflessi. Dal canto suo, Saelemaekers andava sempre fuori giri ed era mal posizionato... né centrocampista né difensore. 
L'infortunio di Kjaer ha imposto l'ingresso in corsa di un gagliardo Kalulu, col provvidenziale rientro di Tomori al centro della difesa. Per il resto Kessie e Saelemaekers hanno continuato a sciogliersi fino a ripresa inoltrata come panetti di burro tolti dal frigo e dimenticati sul ripiano della cucina. 

A differenza di Jurgen Klopp in settimana, il comunque ottimo Allegri non aveva elaborato piani tattici complicati e diabolici. I suoi difendevano bassissimi con 7-8, a volte anche 9, giocatori. Morata, autore del gol bianconero, stazionava nelle zone morte dello schieramento milanista, pronto a colpire. Anche i  suoi compagni, quando ripartivano, si infilavano in quelle zone morte come se fossero autostrade e prendevano velocità, facendo sputare l'anima ai diavoletti rossoneri.
Il Milan, in realtà, era sceso in campo con un 4-2-3-1 del tutto ingiudicabile, visto che Saelemaekers e Kessie erano perfettamente incapaci di intendere e di volere, calcisticamente parlando. Ciò scollegava i reparti rossoneri aprendo voragini, costringendo Tonali agli straordinari e il resto dei compagni a inseguire gli avversari: una pratica di penitenza per i giocatori e per i tifosi rossoneri.
La Juventus, così, ha avuto l'illusione di dominare un Milan che si stava dominando da solo e che ha ripreso un assetto accettabile solo al 62'.
Erano gli ingressi di Bennacer e Florenzi a ridare un minimo di logica e coesione al Milan, 
quella che poi era sufficiente ai rossoneri per impostare qualche manovra decente contro la peggiore Juventus degli ultimi 10 anni.

Il Milan pareggiava con un colpo di testa di Rebic, quasi accademico, lasciato solo da Locatelli. Il Diavolo avrebbe potuto segnare ancora, prima con Rebic da sinistra e poi con Kalulu, autore di una progressione disumana sulla destra. Il ragazzo francese perforava lo schieramento juventino come un raggio laser, ma il portiere bianconero parava la conclusione a colpo sicuro con un riflesso prodigioso. Nei minuti finali, la Juventus tentava una reazione di nervi che faceva solo il solletico al Diavolo, il quale portava via il punto senza affannarsi oltre una certa misura.
Gli juventini, che si sono appellati al loro lungo dominio territoriale, hanno scordato che il calcio non è ginnastica artistica e che contano solo i gol.  Tuttavia, il Milan può pasteggiare con i propri attributi virili serviti a carpaccio.  Ha, infatti, gettato nel water 2 punti comodamente alla sua portata contro la peggiore Juventus degli ultimi 10 anni. Sarebbe, forse, bastato correggere la formazione al rientro nella ripresa per avere notevoli chance di abbattere l'avversario con un clamoroso 1-2.

La Juventus è vissuta troppo a lungo sui miracoli di San Ronaldo, taumaturgo molto costoso, ma provvidenziale. Coi suoi gol, il portoghese ha mascherato i limiti di un organico, ancora di valore, ma ogni anno sempre meno forte. Se c'è un tecnico in grado di trovare le soluzioni giuste, è proprio Allegri, ma occorre dargli il tempo necessario. 
Il Milan ha un potenziale notevole che, con bizzarro masochismo, sembra non voler sfruttare al 100%. A furia di dire che la squadra deve crescere, si finisce per non vedere che la squadra è cresciuta e, quindi, bisogna già pretendere di più.
L'infortunio di Kjaer si poteva evitare, considerando che il danese era uscito acciaccato da Anfield Road e c'erano Florenzi è Kalulu disponibili sulla fascia? Difficile dirlo, anche se il danese è stato spesso impiegato più del lecito uscendone spesso rotto. Diciamo che la scelta di impiegarlo non ha fatto nulla per evitare che si facesse male.

In generale, gli infortuni rossoneri sono diventati troppi, specie considerando che l'anno scorso la moria è iniziata solo a fine novembre e in questa stagione non c'è neanche la scusa della partenza affrettata o del numero eccessivo di impegni. Siamo a settembre, bamboli, e i giocatori dovrebbero essere freschi e avere il fisico integro, altro che storie!
Diciamolo, e senza polemica verso nessuno, che gli inviti a godersi il bel momento sono cosa buona e giusta, ma le domande, per trovare soluzioni efficaci ed efficienti, occorre porsele proprio quando le cose vanno bene.
Dopo, purtroppo, non c'è più niente da fare.