La patria del calcio è l'Inghilterra ed il primato che ha oggi la Premier altro non conferma che ciò. Il 26 ottobre saranno ben 155 le candeline che lo sport più amato e diffuso nel Vecchio continente dovrà spegnere. Il calcio moderno è nato in Inghilterra, era inizialmente uno sport elitario, riservato soprattutto a chi frequentava esclusivi college britannici, ma come si legge nella enciclopedia Treccani  "La data storica cui si fa risalire la nascita del gioco del calcio moderno è il 26 ottobre 1863. Quel giorno, alla Freemason's Tavern di Great Queen Street, nel rione di Holborn, si riunirono 11 club dell'area di Londra per uniformare i loro regolamenti".

Nato come sport d'elite ha continuato ad essere tale ai massimi livelli. E' lo sport d'eccellenza del capitalismo e non a caso il calcio va di pari passo con il capitalismo, ne impernia i principi più importanti, si conferisce un valore alla prestazione, si prezza la persona, si diviene merce, oggetto di quello che sarà il calcio mercato,  sarà il business, il mercato, a governare quello che forse non è mai stato un vero e proprio sport ai massimi livelli, ma che resiste perchè dalla base, dal popolo che vede nei calciatori gli eredi dei vecchi gladiatori romani, gli stadi come arene,viene vissuto come un gioco, una potente arma di distrazione di massa, su sui concentrare i propri sogni, le proprie passioni, delusioni, emozioni e anche ambizioni.  No, non è possibile un calcio diverso perchè il calcio, riferendomi a quello dei massimi livelli, è nato per essere quello che è. Fino a quando ci sarà questo sistema economico ci sarà questo calcio, nulla da fare. Va vissuto per quello che è, nella consapevolezza di ciò, pur essendo tante le contraddizioni che rischiano di far saltare questa macchina, perchè la corda è tesa e rischia di spezzarsi malamente.