Dopo il grossolano errore commesso nel Derby, Gigio Donnarumma è finito nell’occhio del ciclone mediatico. Anche i suoi più strenui difensori gli hanno puntato il dito contro – è la prima volta che succede – voglio dire: in questo modo e con questa intensità.

Fino ad ora, il portiere rossonero aveva goduto di una sorta di immunità calcistica – osannato dalla critica in occasione di parate importanti,  e silenzio o indifferenza nella situazione di errori palesi.
Ora il vento è cambiato. Ricorderete, ad inizio Campionato, che Gattuso aveva  già deciso di schierare Reina titolare in Campionato, ma l’intervento della Dirigenza rossonera l’aveva obbligato a cambiare idea. Era prevalsa la logica “dell’interesse economico” a scapito della meritocrazia. Infatti un  Donnarumma in panchina avrebbe significato per il Milan una svalutazione enorme del giocatore, che non poteva essere “sostenuta”. Soprattutto in previsione della probabile cessione nel prossimo mercato estivo.
Infatti non bisogna dimenticare che il portiere è sempre sul mercato, al di là delle dichiarazioni di facciata della Dirigenza e dei buoni propositi del giocatore.
Se Raiola riuscirà a trovare l’acquirente giusto – allora  il Milan difficilmente rinuncerà ad intascare la relativa plusvalenza - soprattutto non vi rinuncerà il Fondo Elliott. Senza dimenticare che alle spalle di Donnarumma, a livello tecnico, non c’è soltanto Pepe Reina, ma anche Plizzari, il portiere dell’Under 19, vicecampione d’Europa, sul quale il Milan ha sempre riposto ampia fiducia.
Donnarumma rappresenta il caso più eclatante della “spregiudicatezza”  nell’agire del suo procuratore Raiola. Già quando venne fatto debuttare da Mihajlovic, a poco più di sedici anni ci furono  perplessità sia in casa Milan, che fuori casa.

Si ricorderà che all’epoca il Milan disponeva di Diego Lopez, ex portiere del Real Madrid, che era considerato uno dei migliori a livello internazionale. Lo stesso presidente Silvio Berlusconi, chiese spiegazioni a Mihajlovic della scelta fatta. Si parlò subito di nuovo fenomeno, di erede designato di Buffon e  di una luminosa carriera. E una buona parte dei Media sposò la causa e cominciò a difendere a spada tratta l’attività di Donnarumma.

Gattuso, ha dichiarato recentemente che Donnarumma, se riuscirà a fare il copia e incolla di quello che fa Reina, può diventare uno dei più forti portieri al mondo. Non credo che si verificherà una cosa del genere!
Donnarumma, 19 anni, è sicuramente un buon portiere e un ottimo prospetto. Ma non ha le stimmate del fuoriclasse: non ha le potenzialita’ di un Buffon, tanto per intenderci.
Il rossonero ha grande esplosività atletica, ma a livello tecnico ha dei limiti ben precisi. Sia nel piazzamento che nel gioco con i piedi. Non è il nuovo fenomeno dei portieri. Il Real ha comprato Courtois, che  insieme ad Oblak, e a Neuer, in questo momento sono i tre migliori portieri al Mondo- Donnarumma, da questi tre: è distante anni luce.
E’ così che è nata la favola di Donnarumma. -  Il Maradona dei Portieri -  Come lo ha definito il furbacchione del suo procuratore. E’ così che è stato stipulato il contratto a 6 milioni l’anno, più uno regalato al fratello per fare il terzo portiere. A quel tempo Raiola sbraitava che tutte le Big Europee erano interessate al ragazzo e erano pronte a fare follie -  sul piano economico -  pur di accaparrarselo. Poi nel mercato di quest’anno sappiamo quello che è successo: al Milan non è pervenuta nessuna offerta. E il valore di Donnarumma,  si è dimezzato.
 E allora ecco la discesa in campo della Società, che ha imposto a Gattuso di continuare a puntare sul  giovane portiere, per evitare di perdere tutto.

E Reina direte voi? L’ex azzurro  ha accettato. A 3,5 milioni l’anno e a  36 anni compiuti, si può accettare: di  giocare Coppa Italia ed Europa League.
Pepe Reina, ma anche Plizzari, il portiere dell’Under 19, vicecampione d’Europa, sul quale il Milan ha sempre riposto ampia fiducia. Donnarumma  rappresenta il caso più eclatante della “spregiudicatezza” nell’agire del suo procuratore Raiola. Già quando venne fatto debuttare da Mihajlovic a poco più di sedici anni ci furono perplessità sia in casa Milan, che fuori casa. Si ricorderà che all’epoca il Milan disponeva di Diego Lopez, ex portiere del Real Madrid, che era considerato uno dei migliori a livello internazionale. Lo stesso presidente Silvio Berlusconi, chiese spiegazioni a Mihajlovic della scelta fatta. Si parlò subito di nuovo fenomeno, di erede designato di Buffon e  di una luminosa carriera. E una buona parte dei Media sposò la causa,  e cominciò a difendere a spada tratta l’attività di Donnarumma.