Quando si perde una partita, quando si viene eliminati da una competizione, quando non si raggiunge un obiettivo, nasce dentro molti di noi quella insana voglia di cercare assolutamente un colpevole. Alcuni lo trovano negli arbitri, altri negli allenatori, altri ancora nei giocatori, società ecc... La soluzione pare essere sempre la stessa, cacciare via qualcuno. Viviamo una realtà per cui quando si perde è, anzi deve, sempre essere colpa di qualcuno e mai merito di qualcun altro.
Siccome un campionato di 20 squadre lo vince una solamente, una Champions sempre una sola e così via per tutte le altre competizioni, ogni anno praticamente ci sono centinaia di "colpevoli" dei fallimenti di quelle squadre che non hanno vinto, e nessun meritevole per la vittoria. Dai nostri divani o dalle scrivanie dei nostri uffici, sappiano la verità assoluta di ciò che accade realmente, e tutti noi avremo le soluzioni in tasca per risolvere i problemi delle nostre amate squadre.
Peccato che non abbiamo voce in capitolo. Peccato anche che una sconfitta faccia sempre più male di una vittoria, e che quando perdi dimentichi in fretta le soddisfazioni, e, come nel caso di alcuni tifosi juventini e non si arriva, perfino a snobbare uno scudetto vinto, l'ottavo consecutivo. Per gli anti juventini è ovvio, pur di non dare soddisfazioni ci si concentra sulla sconfitta europea, anche se, loro, darebbero un rene per uno scudetto, e ci può stare nella mediocrità di certe persone, che esultano nelle sconfitte altrui.
Ci sta un po' meno nei tifosi bianconeri. Ok, la delusione per l'ennesima Champions svanita, ci sono rimasto male pure io, ma non considerare uno scudetto, l'ottavo consecutivo, e il fatto che si stia facendo la storia, è esagerato.

Domani, se la Juve farà quel punto che gli permetterà di avere la certezza matematica, ci dovrà essere festa, felicità e dovremo sentirci orgogliosi di questa squadra e di questa società. Una società, che non possiamo dimenticare, ha preso in mano questa squadra dalle macerie del 2006, e ne ha fatto una squadra tra le prime 5 in Europa, con una solidità, una struttura e una progettualità che garantiranno ancora molti anni da protagonisti. Nei day after dell'eliminazione, ho sentito di tutto e di più, ho sentito molte soluzioni ad un problema che esiste dal 1996, e mi chiedo come mai in società tutti quei professionisti del mestiere non ci capiscano niente di calcio rispetto a noi tifosi. Eppure è così semplice. Si caccia Allegri, si prende un'altro più bravo, tanto i più bravi sono li che ci aspettano, si vende questo si prende l'altro e così l'anno prossimo vinciamo sicuri.
La nostra è passione, pura semplice meravigliosa passione, che ci fa, esultare, piangere, arrabbiare, estasiare, ma non dobbiamo dimenticare che non per niente così semplice come lo vediamo noi. Basta guardare alcuni esempi Il Psg, anni e anni di milioni di euro e campioni, e non va oltre gli ottavi di finale. Il City che oltre ai soldi ha pure Guardiola, eppure è sempre lì.
Eppure Guardiola sembra la soluzione ai problemi della Juve, strano no? Ieri sera ho sentito l'intervista a Maurizio Sarri, a fine partita, dopo che il Chelsea ha raggiunto le semifinali di Europa League, affermare che mediaticamente si crea troppa importanza e troppe illusioni ai tifosi su queste competizioni, che il più delle volte sono decise da dettagli e episodi, un palo, un tiro due centimetri dentro o fuori, o un millimetrico fuorigioco al 92 esimo, facendo riferimento al City contro il Tottenahm.

Insomma, si vince, si perde, la cosa importante è sapere di avere una società con progetti e programmi ambiziosi, essere fiduciosi, non perdere la speranza e, non dare peso ai tifosi anti che cercano di ingigantire una sconfitta facendola passare per una apocalisse, così da sentirsi meno perdenti ed inferiori. E soprattutto iniziare a capire che a volte le sconfitte arrivano anche per merito dell'avversario che in quel frangente ha semplicemente fatto meglio di noi, non sempre c'è un mostro da a cui dare la caccia.

A me non piace l'idea tattica e la visione del calcio di Allegri, ma non posso addossargli tutte le colpe, certo ne ha, ma credere che basti un allenatore, sopratutto alla Juventus dove c'è un presidente e una società presenti al di sopra di tutto a differenza di altre squadre, per perdere o vincere è semplicissimo ma falso e toglie l'attenzione da dove realmente bisogna cercare di migliorare.
Dal '96 ad oggi non possono aver sbagliato sempre gli allenatori che abbiamo avuto.
Domani ci dovrà essere una festa, dobbiamo essere felici e orgogliosi, sventolare le nostre bandiera e mostrare la nostra vittoria.

Auguro a tutti voi, Redazione, amici più stretti come Pipporossonero, Quadramara, Gualtiero, Stefano Borghi, che più che altri mi trovo a chiacchierare, e a chiunque abbia avuto modo di parlare di calcio e scambiare qualche opinione, una serena Pasqua.