Se fossero sparate figlie di una sbronza, non resterebbe che ridere. E che risate. Grasse e grosse risate. Ma qui da ridere non c'è un bel niente. Dalla SuperLeague al Mondiale ogni due anni, c'è solo da interrogarsi su un sistema calcio arrivato probabilmente alla frutta e che non sa più che pesci pigliare. Già il fatto di dover giocare i Mondiali in inverno per soddisfare i "talebani" del Qatar, dovrebbe far incavolare. Sia per una questione etica e morale che anche di tradizione. Quella che chi urla allo scandalo per la proposta di giocare i Mondiali ogni due anni dice essere minata. I Mondiali in Qatar compromettono la tradizione e ciò che simbolicamente i Mondiali hanno sempre rappresentato.  Ma i soldi che arrivano sono tanti e tutti zitti. Il calcio è affamato, è assetato, più mangia, più deve mangiare, non si sazia, perchè indebitato all'inverosimile. Per mantenere certi livelli indecenti deve attirare sponsor, investimenti e spremersi fino all'ultima goccia. Poi però cosa resterà? Resteranno macerie, quelle che già si intravedono. E non servono binocoli. La SuperLeague ed i Mondiali ogni due anni sono il prodotto a livello concettuale di un sistema calcio che non riesce più ad alimentarsi con le attuali risorse e non ha alcuna intenzione di ridimensionarsi. Il terremoto arriverà. Sfascerà tutto. Se i signori del calcio non se ne sono accorti, i tifosi si stanno allontanando dal calcio, diventato oramai forse più terra di mercenari che di appassionati. Aver frantumato il romanticismo, il simbolismo del legame alla maglia, è stato un qualcosa di deleterio e sottovalutato nelle sue conseguenze. Non si sa come riformare il calcio. Questo è il vero punto della questione. E per cercare delle soluzioni che consentano alla barca di restare ancora a galla per qualche anno, si cercano soluzioni più disparate, incredibili ma che non nascono dal nulla. La situazione è seria, è grave, il mondo del calcio è una macchina che muove migliaia e migliaia di posti di lavoro, una fetta dell'economia mondiale importante. C'è da preoccuparsi quando arrivano segnali del genere. Ci sono battaglie feroci, contese di trono, ma il distacco tra la base ed il vertice è sempre più ampio. .
C'è da interrogarsi sul fatto che il sistema calcio non è in grado di rinnovarsi, di riformare se stesso, di ripensare l’architettura del calcio. Spuntano tentativi fallaci di colpi di mano, di proposte incredibili, di chi la spara più grossa. Quanto andrà avanti ancora questa macchina? Intanto, mentre il Titanic continua ad affondare, i padroni del calcio continuano a litigare, senza accorgersi che il fondo è sempre più vicino...