Si sa che nella vita “gli attributi” contano; infatti quando qualcuno fa qualcosa di importante si è solito dire: quello è uno che ha gli attributi.
Per contro, se si commette un errore  grave o non si riesce a raggiungere un determinato obiettivo,  e peggio ancora nel caso si compia un’azione di dubbio livello morale, allora si finisce col dire: è uno senza  gli attributi.

Si può dire che è la parte del corpo umano -  quello  maschile -  più enfatizzata e alla quale viene riconosciuta, a livello sociale, un’importanza  di gran lunga superiore alla semplice funzione riproduttiva che gli è stata assegnata dalla natura. E verrebbe spontaneo dire che la qualità del duplice organo conta; basta pensare all’iniziativa del Mundo Deportivo uno dei quotidiani sportivi più popolari in Spagna, che nelle ultime ore ha riportato la notizia che l’Atletico sta preparando un dossier su CR7 da inviare all’Uefa – la materia del contendere sono sempre gli attributi  e soprattutto il gesto del portoghese che li ha mostrati al pubblico dello Stadium al termine di Juve - Atletico.
Nell’esposto  che la società spagnola sta per inviare all’UEFA, si chiede la squalifica di Ronaldo per quel gesto che avrebbe offeso i tifosi  e tutto l’ambiente dell’Atletico. Verrebbe spontaneo dire: senti da che pulpito arriva la predica.

Proprio l’Atletico, la società di  Simeone che si è distinto nella gara d’andata per “quel  gesto”;  poi derubricato dal Cholo che si è affrettato a dire che era rivolto ai propri tifosi, e derubricato ancora dall’UEFA che ha preso per buona la spiegazione del Tecnico e lo ha semplicemente multato con 20 mila euro: una bazzecola.

Per carità, chiariamo subito: entrambi i gesti, sia quello del Cholo che di CR7 sono da condannare; Simeone ha sbagliato e Ronaldo non lo doveva fare. Ma il clamoroso dell’iniziativa sta nel fatto che l’Atletico ritiene offensivo il comportamento di CR7, mentre evidentemente ritiene che il suo Tecnico, con quel gesto, abbia inviato ai tifosi e all’ambiente Juve fiori e baci.

Siamo veramente di fronte al paradosso; forse a Madrid sponda Atletico pensano che gli italiani abbiano tutti l’anello al naso o che credono ancora alla favola di Cappuccetto Rosso – ma come si fa a credere che il gesto di Simeone fosse diretto ai tifosi dell’Atletico? Solo una grande “mamma“ come  L’Uefa ci poteva credere.

Insomma, si può capire la delusione dell’ambiente Atletico per la sonora sconfitta e per l’eliminazione dalla Champions, ma forse prima di prendere certe iniziative e di farle trapelare all’infinito mondo dei Media, sarebbe bene  - come si faceva una volta, quando ancora l’invasione dello smartphone  non era avvenuta - di utilizzare una semplice formuletta: prima di parlare meglio contare fino a dieci.

E’ una formuletta che ha qualcosa di magico perché da sempre, da quando esiste il mondo, se usata al momento giusto consente di fare meno cavolate.