Ieri era il compleanno del Milan, nato infatti il 16 Dicembre del 1889 e combinazione giocava proprio a Genova contro la squadra cittadina che in occasione dell'assegnazione di uno dei primi scudetti, quando a consegnarlo era ancora il Re, venne battuta 3 a 0.

Tornando al presente avevo fissato da mesi questo incontro per poter trarre un bilancio. Avevo proprio segnato questo match per diversi motivi, che vado ad esporre:
1- L'ultima sconfitta in campionato, risale alla stagione scorsa, a San Siro contro il Genoa, prima che iniziasse il lockdown.
2- Alla ripresa il Milan aveva giocato le restanti 12 partite incamerando 30 punti, frutto di nove vittorie e tre pareggi. 3- Fino a che punto questa squadra di giovani, avrebbe tenuto, mentalmente e fisicamente alle numerose assenze che si stanno presentando ?

Queste ed altre risposte sono state chiare al fischio finale, quando il pareggio per 2 a 2, che a moltissimi tifosi può sembrare "indigesto", ci ha consegnato per la dodicesima giornata consecutiva il Nostro Milan, ancora primo in classifica, stanco e incerottato, ma già rivolto ai due prossimi incontri, quelli contro Sassuolo e Lazio, prima del Natale, della sosta e, speriamo, di qualche acquisto. Prima quindi di addentrarmi nell'analisi generale desidero fare alcune considerazioni sull'avversario affrontato ieri sera, il Genoa.
Per quanto la classifica attuale lo veda relegato nelle ultime posizione, in compagnia di altre due formazioni, blasonate e in grande difficoltà come Torino e Fiorentina, oltre al Crotone, non si può dimenticare quanto il Covid 19 si sia abbattuto sulla formazione ligure del Presidente Preziosi, limitandone notevolmente le prestazioni. L'allenatore Maran è persona seria e preparata, benchè non sia molto considerato da critica e giornalisti le squadre da lui allenate esprimono calcio e risultati. Sono certo che se avrà tempo saprà risalire la classifica facendo bene, come ad esempio a Cagliari negli ultimi anni, la prestazione di ieri sera ne è una dimostrazione, oltretutto contribuendo alla crescita di giocatori sconosciuti o in parabola discendente.

Ma torniamo al Milan, imbattuto da 24 partite di campionato, nonostante una difesa costantemente in emergenza a causa delle assenze a rotazione di Romagnoli per infortunio, Gabbia, virus e infortunio, Kjaer infortunio, oltre a Musacchio e Duarte infortunati ma ormai ai margini di questo progetto, a cui ieri sera si è aggiunta l'assenza (speriamo precauzionale) di Theo Hernandez, pur subendo troppi gol la squadra non ha snaturato il suo gioco, riuscendo a continuare a trovare la via del gol, anche senza il suo giocatore più importante, Ibraimovic. I 28 punti realizzati hanno un valore anche superiore dei 30 totalizzati la scorsa stagione a parità di incontri, poichè diventa superfluo evidenziare quanto un campionato che volge al termine abbia motivazioni totalmente diverse per molte formazioni. Personalmente speravo che da questi due ultimi incontri il Milan potesse totalizzare quattro punti, proprio per uguagliare e raggiungere, quota 30, ma tutte le difficoltà sopraggiunte nelle ultime settimane, rendono ugualmente soddisfatti di quanto fatto fino ad oggi. Se guardiamo altri campionati europei, sono pochissime le formazioni imbattute e con così tanti punti.

Quindi se come me, anche la Dirigenza è consapevole di queste considerazioni, pur volendo agire sempre nella consapevolezza di perseguire la sostenibilità del bilancio, è solo attraverso il mercato che si possono trovare le soluzioni a lacune evidenti. Se prima dell'inizio del Campionato, il sogno era Chiesa e un centrale difensivo una necessità, ora con i sedicesimi di Coppa League, "abbordabili", la Coppa Italia che superato il Torino, spalancherebbe alla sfida cittadina con l'Inter e a un Campionato che ci vede protagonisti, non inserire i rinforzi necessari, anche attraverso prestiti, sarebbe la più classica delle occasioni sprecate.

Fra tante note positive non posso sorvolare su quelle negative. Musacchio, Duarte e Krunic sono praticamente inutilizzabili, non garantendo quell'impegno e quelle prestazioni indispensabili per meritarsi un posto in squadra. Conti sembra ai margini, come Maldini e Colombo, troppo inesperti per essere lanciati nella mischia. Discorso a parte per Leao, non sono un estimatore del giovane attaccante portoghese. Il suo ruolo ideale è sulla fascia, ma Rebic garantisce prestazioni più convincenti e Hauge più gol e concretezza, può il Milan permettersi di lasciare 35 Milioni di Euro in panchina ? Ho molti dubbi. Se, come sempre, abbiamo bisogno di vendere per poter fare acquisti lui sarebbe perfetto per questa soluzione. Lo scorso anno Maldini si era mosso benissimo vendendo Suso, sfoltendo la rosa e portando Ibra e Kjaer, se riuscisse a riproporre una situazione similare raggiungere almeno il quarto posto potrebbe essere fattibile.

Avevamo detto che sarebbero venuti i momenti difficili e a quel punto avremmo potuto valutare le reali potenzialità di questa squadra.
A mio giudizio le stiamo affrontando adesso e Sassuolo e Lazio daranno ulteriori risposte, la concorrenza è forte, probabilmente più forte di questo Milan, ma perdere l'occasione per essere competitivi, sarebbe molto peggio che vedere svanire quanto fatto fino ad oggi.