Gli USA e compagnia NATO fuggono dall'Afghanistan dopo vent'anni di fallimentare guerra costata complessivamente quasi 1000 miliardi di dollari. Una cifra che non si riesce neanche ad immaginare. I talebani avanzano per l'Afghanistan indisturbati e ne prendono il controllo, sotto l'occhio vigile di Russia, Cina e Iran. E parte dell'Occidente esplode. Vent'anni di guerra e sacrifici e morti e soldi per lasciare l'Afghanistan in mano ai talebani, controllati da Russia e Cina? Ed ecco il fiume di emozione per chi cerca la fuga, disperata. Il mondo si emoziona, è quasi scioccato. Eppure la stessa reazione non accade per i 200 mila migranti arrestati dagli americani al confine con il Messico. E che dire di tutti i migranti africani fatti crepare in mare? O che abbiamo lasciato nelle mani dei torturatori libici?
L'indignazione dura il tempo di un notiziario  di trenta secondi o il tempo di un barcone che affonda. Siamo indignati per gli afghani in mano ai talebani. Giusto fare i corridoi umanitari, doveroso attivarli, per gli afgani vittime del disastro Occidentale. Ma se questo mondo è veramente indignato per i talebani, però non pare essere neanche altrettanto indignato del fatto che giochiamo le finali di Super Coppa in Arabia. Sapete cosa dicono i talebani? Ci comporteremo come i vostri alleati sauditi. Punto. E che dire dei mondiali che si giocheranno in Qatar? La prima cosa che si legge in Wikipedia è questa: "Lo stato dei diritti umani in Qatar rappresenta una fonte di preoccupazione per diverse organizzazioni non governative. La legge della Sharia è la principale fonte legislativa secondo la costituzione dello Qatar".

Insomma, come siamo belli e coerenti nella nostra indignazione, nel nostro stupore. Per coerenza l'Italia dovrebbe dire, risolviamo il contratto con l'Arabia, stop a partite di calcio in quel Paese. E lo stesso dovrebbe fare la FIFA con il Qatar. Ma alla fine prevarrà la legge del danaro, quella che azzittisce tutti e poi d'altronde c'è sempre la scusa di chi dice che la situazione dei diritti umani grazie al pallone migliora in questi Paesi. Una balla più colossale di questa non poteva essere detta.
E certo, vallo a spiegare alle donne, a chi è vittima dei talebani sauditi o in Qatar o in qualsiasi altro Paese con cui ci relazioniamo come se niente fosse, uno a caso, l'Egitto del dittatore Al Sisi.

In sostanza siamo semplicemente un meraviglioso cortocircuito di banalità, la realpolitik da trenta danari con cui svendiamo diritti umani, dignità, è quella che alla fine ci renderà tutti più talebani.