Mi permetto di trasmettervi una riflessione, che potrete bollare come proveniente da un pazzo che in questi giorni, non potendo lavorare, ed in crisi d'astinenza causata dalla dipendenza da lavoro, si "arrotola sul proprio dito" (Wrapped around your finger, che splendida canzone dei Police), con elucubrazioni ossessive / compulsive.
Ma sono l'unico al quale questa storia non convince? Voglio dire: la Cina è la "fabbrica del mondo" e come ho potuto verificare nell'ultimo anno, si avvia ad essere (se già non lo è) il Paese più avanzato nello sviluppo dell'intelligenza artificiale e delle sue applicazioni. Intelligenza Artificiale (che per comodità chiamerò IA) significa che macchine guidate da computer saranno in grado di svolgere operazioni senza la necessità di intervento umano. E non parliamo di "robot" che stanno in una catena di montaggio ad assemblare parti meccaniche: parliamo di automatismi che possiedono intelligenza gestita da un computer e che consentono (o consentiranno a breve) di sostituire - ad esempio - chirurghi o professori universitari o innumerevoli altre attività, qualificate e non, nelle quali al momento è indispensabile che ci sia un uomo.

Sono certo che tutti abbiamo sentito parlare di aziende leader mondiali, autentici colossi, che stanno sviluppando (o hanno sviluppato) processi ed applicazioni di IA e che o sono cinesi (una su tutte: Huaway) o - forse anche peggio - hanno la sede in altri Paesi ma collaborazioni di importanza fondamentale in Cina (2 esempi su tutti: Apple, che ha in Cina un partner - Pegatron -  per la produzione di iPhone e altri suoi prodotti e Hyundai, azienda coreana che, come riportato dal Sole24ore, ha dato il via ad un investimento di 40 miliardi di dollari sul progetto di automobili in grado di volare: progetto partito in collaborazione tra la Corea ed il loro stabilimento in Cina).

Ora, è pur vero che la Cina conta 1,5 miliardi di abitanti e che, anche per quello che nel mio piccolo ho potuto constatare di persona, esiste ancora un elevato numero di abitanti, disperso nell'immenso territorio, che vive in uno stato di povertà ai limiti del sostenibile, ma davvero vogliamo credere che in uno dei distretti più operosi ed in una città come Wuhan (11 milioni di abitanti e contatti commerciali con tutto il mondo occidentale) un virus abbia potuto essere trasmesso da un pipistrello, attraverso vari passaggi, all'uomo per cattive condizioni igieniche e da qui sia partito per infettare il mondo?
E, altra domanda che probabilmente mi sovviene per via della mia ignoranza: il contagio è arrivato con tanta violenza in Italia e non altrettanta violenza negli USA (ricordo che in tutte le città più importanti degli USA esistano comunità di cittadini con origini cinesi di milioni di persone) o negli altri Paesi europei visto che tutti hanno decine se non centinaia di aziende che operano in quella zona e, di conseguenza, persone che hanno viaggiato nel distretto di Wuhan nel periodo intorno al manifestarsi dei primi contagi (il Sole 24ore del 23 gennaio 2020 nel commentare l'apertura a Wuhan di un centro espositivo riservato alle PMI italiane, arricchiva l'informazione con la specifica che Wuhan è al centro di un progetto di sviluppo dello stato cinese che privilegia la Cina centrale). Nel frattempo, sempre per limitarmi ad un esempio, l'azienda VIR Biotechnologies, con sede a S.Francisco ha visto le sue azioni  balzare da 12,4 a 27,48 dollari in un mese (da inizio a fine gennaio) dopo aver annunciato che "sta lavorando per verificare se degli anticorpi monoclonali si legano e neutralizzano il Covid 19".

Non vi viene qualche dubbio? Se non sull'arbitrarietà di utilizzo del virus (scientemente sintetizzato ed utilizzato per scopi pre determinati), almeno sulla propagazione e - soprattutto - sulla successiva comunicazione a proposito di quali siano le aree infettate e quanto.

Ieri ci sono giunte delle immagini da Wuhan di operatori sanitari perfettamente inquadrati che salutavano festosi il presidente Xi Jinping e ci hanno detto che l'ultimo paziente infetto è stato dimesso dall'ospedale e che gli ospedali sono stati smontati, con la stessa velocità con la quale erano stati assemblati e che questo risultato è stato possibile grazie alla chiusura totale della zona per il periodo necessario. Seguendo queste notizie, sempre per via della mia ignoranza, deduco quanto segue:

- il virus è stato rilevato a Wuhan tra dicembre e gennaio;

- Wuhan è una città di 11 milioni di abitanti;

- in un Paese di grande transito quale è la Cina, dal momento dell'individuazione del virus nessun cittadino cinese è transitato da Wuhan per andare - che so - a Pechino, Shangai, Shenzhen, Canton etc (tutte città con decine di milioni di abitanti);

- di tutti i viaggiatori transitati per Wuhan, la direttrice di maggiore traffico è stata quella per l'Italia;

- una volta arrivato in Italia, al contrario di quanto accaduto in Cina, il virus ha viaggiato per tutto il Paese;

- pochissimi viaggiatori, nei primi giorni di gennaio, sono partiti da Wuhan per andare (o tornare) negli USA, in Germania, in Francia, Inghilterra etc; e comunque, grazie ad un evidente aiuto Divino, nessuno di loro era infetto;

- solo da pochi giorni (massimo una settimana) cominciamo ad essere al corrente che anche i paesi che ho nominato sopra hanno degli infettati (non è che si vuole far apparire che la trasmissione in questi paesi arrivi dall'Italia?).

Per via della mia passione per la musica, in questi casi - e da anni - mi ritrovo sempre nella mente il brano dei R.E.M. "Man on the moon". Stipe, che ha sempre avuto molta attenzione ai testi, si sbizzarrisce citando un noto comico americano (al quale la canzone è dedicata) e grazie a questa figura "sbugiarda" il mondo, quello che appare dalla realtà "reale" e nel ritornello piazza come una bomba quella frase..."If you believed it, they put a man on the moon" (se ci credi, hanno mandato un uomo sulla luna...se ci credi, appunto).

I miei dubbi si rafforzano. Voglio precisare che non voglio far passare una "teoria del complotto" in cui tutto il mondo si coalizza contro l'Italia, mentre invece in Cina sono stati rispettosi ed hanno vinto la battaglia: il punto non è questo. Quello che mi preoccupa maggiormente è cosa accadrà, una volta superata la crisi sanitaria che, per fortuna e sempre se ci crediamo, a Wuhan sembra risolta, relativamente al benessere economico e come sfruttare l'opportunità che sempre si accompagna ad una crisi (in cinese la parola crisi viene rappresentata da due ideogrammi che compaiono sempre insieme, ed uno dei due significa, appunto, opportunità).

Dubito che qualcuno abbia retto per arrivare fino a qui; nel caso sicuramente vi sarete chiesti:

a. cosa c'entra tutto questo con il calcio o lo sport (argomenti che dovrebbero essere trattati in questo Blog);

b. dove voglio andare a parare;

La risposta alla prima domanda è che non c'entra nulla; o meglio, potrebbe avere un nesso, relativamente ai poteri forti, con quanto sta accadendo in questi giorni in Europa a proposito delle partite delle coppe europee, ma sarebbe un argomento da trattare a parte.

Per quanto riguarda la seconda domanda, come ho provato  a spiegare all'inizio, cerco solo di trasmettere la mia abitudine a dubitare, soprattutto in quei casi - e questo è certamente uno di quelli - in cui contro qualunque obiezione, da qualunque parte arrivi, tutti sostengono lo stesso tormentone, anche se alla fine chi è sotto pressione, a parte i malati, sono solo medici e personale sanitario degli ospedali, ma sono altri, che hanno idee che appaiono confuse, a decidere i massimi sistemi. Questo stato delle cose mi porta a pensare che non sarebbe così peregrino ipotizzare che dietro ci sia una regia, che ovviamente ai comuni mortali non è dato conoscere e - chissà - magari diventerà di pubblico dominio tra qualche tempo.


In coda, mutuando umilmente l'abitudine (e solo l'abitudine) di un grande giornalista, voglio lasciarvi riportando una poesia che credo sia perfetta per questo "ambiente":

Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate serenamente e con rispetto chi come moneta infida pesa la vostra parola! Vorrei che foste accorti, che non deste con troppa fiducia la vostra parola. Leggete la storia e guardate in fuga furiosa invincibili eserciti. In ogni luogo fortezze indistruttibili rovinano e anche se innumerabile era l'armata salpando, le navi che tornarono le si poté contare. Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile vetta e giunse una nave alla fine dell'infinito mare. Oh bello lo scuoter del capo su verità incontestabili! Oh il coraggioso medico che cura l'ammalato senza speranza! Ma d'ogni dubbio il più bello è quando coloro che sono senza fede, senza forza, levano il capo e alla forza dei loro oppressori non credono più! Oh quanta fatica ci volle per conquistare il principio! Quante vittime costò! Com'era difficile accorgersi che fosse così e non diverso! Con un respiro di sollievo un giorno un uomo nel libro del sapere lo scrisse. Forse a lungo là dentro starà e più generazioni ne vivranno e in quello vedranno un'eterna sapienza e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce. Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove esperienze, che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta. E un altro giorno un uomo dal libro del sapere gravemente cancella quella tesi. Intronato dagli ordini, passato alla visita d'idoneità da barbuti medici, ispezionato da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato da solennissimi preti, che gli sbattono alle orecchie un libro redatto da Iddio in persona, erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e ode che questo mondo è il migliore dei mondi possibili e che il buco nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto da Dio. Veramente gli è difficile dubitare di questo mondo. Madido di sudore si curva l'uomo che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare. Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo che la propria casa si costruisce. Sono coloro che non riflettono, a non dubitare mai. Splendida è la loro digestione, infallibile il loro giudizio. Non credono ai fatti, credono solo a se stessi. Se occorre, tanto peggio per i fatti. La pazienza che han con se stessi è sconfinata. Gli argomenti li odono con gli orecchi della spia. Con coloro che non riflettono e mai dubitano si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono. Non dubitano per giungere alla decisione, bensì per schivare la decisione. Le teste le usano solo per scuoterle. Con aria grave mettono in guardia dall'acqua i passeggeri dl navi che affondano. Sotto l'ascia dell'assassino si chiedono se anch'egli non sia un uomo. Dopo aver rilevato, mormorando, che la questione non è ancora sviscerata vanno a letto. La loro attività consiste nell'oscillare. Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua. Certo, se il dubbio lodate non lodate però quel dubbio che è disperazione! Che giova poter dubitare, a colui che non riesce a decidersi! Può sbagliare ad agire chi di motivi troppo scarsi si contenta! Ma inattivo rimane nel pericolo chi di troppi ha bisogno. Tu, tu che sei una guida, non dimenticare che tale sei, perché hai dubitato delle guide! E dunque a chi è guidato permetti il dubbio!

Bertolt Brecht