Il pareggio casalingo contro la Cremonese è talmente demoralizzante che non mi è facile proporre una analisi senza eccedere in critiche fin troppo facili. Allora partirei da quei due concetti fin troppi risaputi nel mondo del calcio, che dovrebbero far evitare serate come quelle di ieri, giocata contro una squadre "modesta" che non aveva nulla da chiedere al campionato, se non di concluderlo in modo dignitoso. - Non esistono partite vinte, prima di giocarle -. Meglio affidarsi a giocatori motivati e freschi, piuttosto che a quelli bravi, ma stanchi.

Appare evidente che, scagliarsi contro Mister Pioli, per le sue scelte che alla stragrande maggioranza dei tifosi milanisti appaiono incomprensibili, è totalmente inutile, poichè è fin troppo palese che sono decisioni ampiamente condivise con la dirigenza.
Purtroppo, nell'ampia rosa messa a disposizione dell'allenatore, i giocatori in grado di risolvere una partita, chiusa e complicata, sono pochissimi e non certo fra quelli tenuti regolarmente in panchina. Nel 4-2-4 iniziale, proposto ieri da Mister Pioli, non c'era nulla di corale che potesse sbloccare la partita. Solo Calabria, Bennacer e Salamandra, tentavano di dare velocità e geometrie, utili per superare una squadra predisposta solo a difendere. Origi ha fatto un solo tiro, confermando tutta l'inutilità del suo arrivo. Superfluo criticare CDK, il talento belga rimasto, almeno mentalmente a Bruges, ormai è chiaro che attualmente farlo giocare sia più dannoso che utile. Non ha quella "personalità" fondamentale per inserirsi in questa squadra, ha paura di sbagliare, giocando contratto e sbagliando anche la giocata più semplice. La splendida intuizione sul retropassaggio del difensore cremonese al portiere non è stata trasformata in gol o in rigore, per l'incapacità di difendere la palla in modo più attento e determinato. Allora se Kalulu non attraversa il suo momento migliore, se Ballò Tourè non è in grado di garantire un cross o essere pericoloso, se Diaz è evanescente, se Vrankxs fa il compitino e se più che una squadra impegnata nella volata finale per conquistare un piazzamento Champions, sembra una squadra presentata per giocare una amichevole estiva, allora ogni analisi tecnico tattica e totalmente inutile. Una rosa di trenta giocatori e non ce ne sono undici in grado di giocare con un unica motivazione: VINCERE.

Dove è fenito Dest? Rebic è peggio di Origi? Messias, uno dei pochi che sanno fare gol, non era meglio giocasse dall'inizio?
Ma specialmente, Adlì ha strisciato la macchina di Pioli a Milanello per non poter giocare mai?
Insomma, Mister Pioli, un semplice 4-3-3 era troppo complicato da proporre? Domande, totalmente inutili, ma che meritano una minima riflessione. Salernitana, Empoli e Cremonese, in casa, il Bologna in trasferta, quattro pareggi, otto punti persi per assicurare una rotazione utilissima a far riposare i giocatori, ma che potrebbero costare quel piazzamento Champions ampiamente alla portata del Milan, ma che ora si sta complicando drammaticamente. Una strategia fin troppo rischiosa, perchè battere l'Inter in due partite molto tattiche e probabilmente risolte dalle giocate dei singoli, non è per nulla facile e perchè la stanchezza non sarà certamente fisica, in ragazzi così giovani, in atleti integri che si allenano per questi sforzi, ma piuttosto mentale, dove la pressione esterna non sarà facile da gestire e i giocatori più esperti e maturi probabilmente sapranno gestire meglio.

Ecco quindi che, dal mio punto di vista, il tanto criticato Inzaghi e la Dirigenza dell'Inter hanno saputo gestire il percorso verso il derby di Coppa con maggiore consapevolezza nelle loro possibilità. Il Milan, viceversa, si guarda allo specchio, centellina il minutaggio, ma così facendo rischia di concludere la stagione nel modo peggiore. Contro la Cremonese bisognava vincere, senza se e senza ma, giusto incolpare Mister Pioli per scelte di difficile comprensione, ma queste partite spetta anche ai giocatori riuscirle a vincere, a prescindere dalle scelte del tecnico.
Ora testa alla Lazio, mancano ancora cinque partite e nulla è perduto.