DATA DI SCADENZA - Qualsiasi ragazzo si appresti a diventare un calciatore sa che la sua carriera non durerà tutta la vita. Mediamente intorno ai 31 anni, un calciatore termina la sua carriera e decide cosa fare “da grande”. Spesso restare nel mondo del pallone, che ha dato tantissimo a molti ragazzi anche in situazioni precarie, è più difficile del previsto. Il 61,4% degli ex calciatori professionisti non opera a nessun livello nel mondo del calcio, nonostante 3/4 degli atleti in questione abbia acquisito un titolo di abilitazione per farlo (di questi, ben il 97,5% quello di allenatore). Il 10% degli ex calciatori professionisti ha lavorato in maniera continuativa nelle ultime tre stagioni nel calcio professionistico. Un dato che fa a pugni con la volontà dei calciatori professionisti in campo l’ultima stagione: addirittura il 75,8% di loro pensa di restare in qualche modo nel mondo del pallone e più della metà di questi ultimi non ha pensato ad un’alternativa nel caso non ci riuscisse. Se è vero che molti calciatori, una volta appesi gli scarpini al chiodo, rimangono nel mondo calcistico da allenatori, dirigenti o opinionisti sportivi, è anche vero che ci sono sportivi che hanno voluto intraprendere una nuova carriera da zero. 

IN VINO VERITAS - Davidino Fontolan, ala dal discreto bagaglio tecnico, dopo aver giocato con le maglie di Parma, Udinese, Genoa, Inter, Bologna e Cagliari ha deciso di ritirarsi a 35 anni da un mondo definito dallo stesso come falso e ipocrita, per iniziare a produrre vini. Anche Vincent Candela, famoso ex calciatore della Roma, ha deciso di lanciare 3 etichette di vino in Salento. Il vino non è una cosa da molli e quindi anche Alberto Malesani ha deciso, pochi anni fa, di abbandonare il calcio per dedicarsi alla sua azienda di vini a 360’ gradi.

ENERGIA AL COMANDO - Marco Ballotta, dopo aver solcato i campi da calcio sia come portiere che come attaccante in svariate squadre dei nostri campionati, ha deciso di ritirarsi solamente l’anno scorso per diventare manager, proprietario e amministratore della Geosaving di Modena, un’azienda che installa impianti di energia geotermica. 

SANTISSIMI NUMI - In molti, soprattutto in Lazio, si ricorderanno di Lucas Castroman, capace di mettere a segno un goal nel derby di Roma con un missile al 95’ che permise alla Lazio di rimontare da 0-2 a 2-2. Una volta ritiratosi, l’Argentino, ha deciso di cambiare totalmente vita, abbandonando il calcio giocato o l'idea di fare l'allenatore, tornando in patria per gestire un negozio di santini insieme al padre. Per un calciatore Argentino devoto alla chiesa c’è né un altro ancora più devoto che ha persino deciso di devolvere tutto il suo patrimonio in beneficenza proprio alla Chiesa del suo paese, diventandone finanziatore ed anche affittuario. Si perché Carlos Roa, ex portiere di Albacete, Lanus e Olimpo, oggi vive all’interno di una chiesa.

LO ZAPPATORE - Anche Fabio Rustico ha preso una decisione di vita differente e lontana dal pallone. L’ormai ex difensore centrale dell’Atalanta, ha deciso di buttarsi a capofitto sull’agricoltura, lasciando Bergamo e tornando in Sicilia. Il difensore ha ammesso che i giornalisti lo definivano spesso ruvido e zappatore percui ha deciso di prendere in parola quei commenti.

CHE MUSICA MAESTRO! - In pochi si ricorderanno di Ruslan Nigmatullin, portiere di inizio anni 2000 di Verona e Salernitana. Qualcuno si ricorderà di quando rifiutò di fare il secondo alla Juventus per giocare con l’Hellas Verona. Beh, il portiere non trovò mai grandi fortune nel calcio cosi decise di smettere e di diventare un DJ di fama internazionale, girovagando per oltre 300 mete con la sua musica. Stesso percorso intrapreso anche da Gaizka Mendieta, ex centrocampista di Lazio, Barcellona, Valencia, Castellon e Middlesbrough che nel 2019 prese addirittura parte alla registrazione della colonna sonora per l’Europeo 2020. Nessuno dimenticherà poi la doppietta di Gianni Comandini nel derby per 6-0 vinto dal suo Milan ai danni dell’Inter. Anche l’ex bomber rossonero oggi è un DJ, meno affermato dei precedenti, ma sempre con la passion comune di far danzare i ragazzi sotto le sue note.

ACQUA SUL FUOCO - David Hillier, centrocampista di Arsenal, Portsmouth e Bristol Rovers divenne famoso in Inghilterra perché parte della rosa di quell’Arsenal che vinse un campionato e la Coppa delle Coppe. Come accade spesso, una volta terminata la sua carriera, il ragazzo non sapeva bene cosa fare della sua vita e un giorno, passeggiando con la moglie, passarono di fronte alla caserma dei pompieri e la sua signora fece riferimento proprio al pompiere paragonando l’occupazione proprio a quella del calciatore poiché devi sempre avere un buon ritmo e una buona forma fisica, ma soprattutto devi collaborare con la tua squadra. Ecco quindi che, ancora oggi, l’ex calciatore è un pompiere. Rimanendo in tema acqua, vi ricordate di Dario Simic? L’ex difensore del Milan era ancora in attività quando decise di avviare la sua azienda produttrice di boccioni per l’acqua, oggi è il suo lavoro a tempo pieno e l’azienda collabora con gli uffici di tutto il mondo.

PALCOSCENICO - Da Campione del Mondo a star del Cinema. É la storia di Frank Lebeouf, difensore centrale Francese capace di vincere il campionato Mondiale nel 1998 con la sua Francia che, una volta smesso con il calcio, é diventato attore di teatro e cinema, partecipando anche al famoso film “La Teoria del Tutto”. Messo da parte il calcio, anche l’ex attaccante Norvegese John Carew, ricordato soprattutto dai tifosi della Roma, ha deciso di buttarsi nelle abilità cinematografiche, arrivando persino a recitare al fianco di Angelina Jolie nel film “Maleficent 2”. 

FERRO CALDO - Nel 2004, approdò in Italia, precisamente alla Lazio, un difensore centrale di 183 centimetri di cui si parlava un gran bene, che finì purtroppo nel dimenticatoio dopo esperienze all’Atalanta, al Platense e al Rosario Central. La sua carriera da calciatore finì in fretta e nel 2018 il ragazzo ritornó in Argentina. Oggi ha abbandonato completamente il calcio, facendo sapere di essere arrivato a detestarlo, infatti si guadagna da vivere gestendo una ferramenta di sua proprietà.

L’ERBA DEL VICINO - Ricordate quel giocatore pelato con l’esultanza “ferma”? Si, parlo proprio di lui, Mark Bresciano, centrocampista Australiano con esperienze al Palermo, all’Empoli, al Parma, alla Lazio e all’Al Nasr. Nonostante le 250 presenze in Serie A e un’importante posto nella hall of fame Australiana, il calciatore ha deciso di cambiare completamente settore, diventando produttore di cannabis in patria. Il 43enne ha detto che questo progetto è il più entusiasmante della sua vita e io non ho alcun motivo per non credergli.

QUATTRO STAGIONI - Dario Silva, conosciuto come “Pibinca”, ossia pignolo in Sardo, giocó dal 1992 al 2006 girovagando tra Uruguay (Penarol), Italia (Cagliari), Spagna (Malaga ed Espanyol) e Inghilterra (Portsmouth). Tante personalità per l’attaccante capace di segnare un centinaio di goal tra tutte le sue presenze, con anche una partecipazione ad un Mondiale. Nel 2006 fu costretto a ritirarsi dopo un incidente in auto che gli costò una gamba, da lì l’obbligo di reinventarsi, provando prima a fare il procuratore e poi l’atleta paraolimpico. Oggi dopo anni di tentativi e tanti soldi spesi, lavora come cameriere in una pizzeria. E chissà che un giorno l’Universo non giochi strani scherzi, mettendo Silva a lavorare con Jesper Blomqvist, ex centrocampista di Milan,Manchester United, Parma, Everton, Charlton, Hammarby e Umea FC, che dopo il suo ritiro nel 2010, ha deciso di diventare pizzaiolo.

CARTE IN REGOLA - Come nel calcio, anche nel poker bisogna avere pazienza, sapersi muovere e, perché no, anche saper bluffare. Lo sanno bene due vecchie conoscenze e glorie del calcio Europeo, Denilson, ex Arsenal, e Tomas Brolin, ex Parma e Leeds United. I due ex calciatori, dopo aver fatto ritorno in patria ed aver cercato di intraprendere la strada dell’imprenditoria, sono diventati giocatori professionisti di poker.

SUL LEGNO - Fabio Macellari ha toccato il punto più alto della sua carriera da calciatore nel 2000 quando è riuscito a vestire la maglia dell’Inter, collezionando però solo 7 presenze. Una carriera da girovago per il difensore che ha cambiato ben 19 squadre in soli 23 anni, per poi appendere gli scarpini al chiodo. Dopo un tentativo di carriera da allenatore, il classe ‘74, ha deciso di allontanarsi dai riflettori e fare il falegname.

PULL MAN - Se nasci in un paese concreto e poco sognatore devi impegnarti il doppio degli altri per riuscire a portare a termine i tuoi obiettivi. Potrebbe essere questo l’inizio di un possibile libro sulla vita di Martin Jorgensen, esterno Danese famoso per avere due piedi di due misure differenti (36 e 37) e per aver giocato in Champions League con la Fiorentina, dopo una breve esperienza all’Udinese. Giá tra il 2006 e il 2008, il calciatore si rese partecipe di alcuni filmati in cui guidava il pullman della squadra ed oggi è il proprietario proprio di una ditta di autobus in Danimarca, sua città d’origine, gestita tutta in famiglia.

L’IMBUCATA - Uno degli attaccanti più veloci passati dalla nostra Serie A, oggi ha deciso di investire nei preservativi. Si tratta di Fausto Asprilla, ex Parma, Newcastle, Nacional e Atlante, oggi è proprietario della linea di preservativi “Tino”. La speranza è che anche in questo nuovo ambito, la velocità non sia il punto di forza.

ALLA MODA - Tra le tante stelle dell’Europeo del 2008, c’è un giocatore che ha colpito tutti i ragazzi della mia età. Nella nazionale Russa c’era un ala sinistra, un pittore col numero 10, Andrej Arshavin. Il Russo fu fondamentale per il cammino di quella meravigliosa Russia ammirata in quella competizione, purtroppo peró, dopo il suo passaggio all’Arsenal finì nel dimenticatoio, ritornando in patria fino al suo ritiro nel 2018. La delusione fu talmente grande che il calciatore decise di rimettersi a studiare per diventare stilista e solo 3 anni dopo iniziò ad investire su sé stesso, ritagliandosi uno spazio importante nel panorama della moda Russa.

TUTTO FUMO E NIENTE - Nei primi anni ‘90, fece il suo debutto nel calcio che conta, Riccardo Zampagna. L’attaccante di Terni divenne famoso per il suo racconto dei primi anni di carriera, in cui affermava di lavorare in fabbrica 8 ore al giorno, se non 10-11, per poi andare al campo la sera e segnare triplette su triplette. In Serie A ha giocato ovunque, venendo sempre apprezzato e acclamato dai tifosi, ma per Messina e Atalanta fu un vero e proprio idolo. Il 10 aprile 2011 decise di pubblicare un libro autobiografico con l’impegno di devolvere l’intero incasso all’ospedale di Terni per l’acquisto di un mammografo, e cosi fece. Dal settembre 2012 ha deciso di stabilizzarsi definitivamente a Terni, dove ha aperto una tabaccheria.

OCCHIELLO - L’ex difensore Olandese di Wigan, Portsmouth, Coventry City e Barnsley, Arjan de Zeeuw, ha decisamente stravolto la sua vita. Dopo 17 anni nel calcio conditi da quasi 500 presenze professionistiche, l’Olandese ha deciso di diventare un detective in patria. Il passo tra la ricostruzione dell’azione e la ricostruzione della scena del delitto, non è mai stato cosi breve.

SPACEALE - Ci sono stati sicuramente tanti calciatori Italiani appariscenti e con tanta personalità nel corso degli anni, ma pochi difensori sono rimasti cosi popolari nel mondo del calcio, pur parlando e presenziando pochissimo, come Marco Materazzi. L’ex calciatore bandiera dell’Inter, ha sempre avuto le idee chiare, non nascondendo mai la sua eterna passione per le scarpe. Cosi, dal 2017, gestisce lo Space 23, un negozio di scarpe a Perugia che richiama il numero di maglia di tutta la carriera del calciatore.

SALA BAR - Se passi una vita nel mondo del calcio, ti abitui ad avere sempre persone attorno, ad essere acclamato e a saper gestire le diatribe con le persone nella maniera più diplomatica e dignitosa. Proprio per quest’ultimo motivo, forse, Alessandro Pistone, Dario Hubner, Alberto Fontana e Gaetano Vasari, hanno deciso di investire nelle attività di servizio al pubblico come hotel e bar. Gaetano Vasari è rimasto cosi legato alla città di Palermo da aprire una paninoteca proprio affianco allo stadio. Dario Hubner, uno dei migliori attaccanti al mondo nei primi anni 2000, ha deciso di aprire un bar a Passarera, in provincia di Cremona. Anche Alessandro Pistone, ex Inter, ha deciso di aprire un bar, ma a Milano. E per terminare la sfilza di servizi offerti dai nostri amati ex calciatori, come non citare l’Hotel Furga di Cervia, di Alberto Fontana, ex portiere del Palermo, e della sua famiglia.

AL SERVIZIO DEL PAESE - In tante culture il calcio è poi visto come una vera e propria base patriottica e avere successo nel mondo del pallone, per alcune piccole realtà nel mondo, può renderti la persona più influente del paese. È la storia di Kakha Kaladze, storico difensore del Milan, che ha deciso di avviare una carriera politica dopo il suo addio al calcio, diventando sindaco di Tbilisi, capitale della Georgia. Anche Vikash Dhorasoo, ex calciatore di PSG e Milan, dopo aver tentato con il cinema, ha deciso di provare ad entrare in politica, cercando addirittura di diventare sindaco di Parigi. Nel mondo politico degli ex calciatori peró, è sicuramente il pallone d’oro George Weah quello che ha avuto più fortuna, raggiungendo la carica di Presidente del suo paese d’origine, la Liberia.

INVESTIMENTI NEL MATTONE - Sono tanti poi i calciatori desiderosi di diventare imprenditori nel settore edile, sia per costruire case che per ristrutturarle e rivenderle. Daniele Carnasciali, ex Atalanta, Fiorentina, Bologna, Spezia, Mantova, Brescia e Venezia, attualmente gestisce uno stabilimento balneare con la moglie a Castiglion della Pescaia. Antonio Benarrivo, ex Parma,Padova e Brindisi, ha deciso di restare proprio nella terra Pugliese per aprire la sua impresa edile. Centrocampista Italiano di Fiorentina, Sampdoria, Piacenza e Torino, Sandro Cois è diventato un imprenditore immobiliare in quel di Montecatini Terme. Dopo una carriera tra Sampdoria, Roma e Real Saragozza, anche Marco Lanna si è allontanato dal calcio per avviare la sua attività di ristorazione, salvo poi diventare Presidente della Sampdoria nel 2023.

NON SOLO CALCIO - Ci sono poi una serie di uomini dello sport che abbandonano il calcio per cercare fortuna come atleta in altre discipline. Rodrigo Palacio, ad esempio, ex Inter,Brescia,Bologna,Genoa e Boca Juniors, ha esordito con la casacca del Garegnano, una società Milanese che milita nella serie D Lombarda di basket. L'ex campione brasiliano del Milan, Ricardo Kaka, a 40anni, ha corso a Berlino la sua prima maratona. Il calciatore Pallone d'Oro nel 2007  ha completato i 42,195 km in 3 ore, 38 minuti e 6 secondi. Marcin Wasilewski, dopo aver vinto la Premier League con il Leicester, ha iniziato da un po’ di tempo ad allenarsi per tentare la scalata in UFC. Patrice Evra poi, ex calciatore di Manchester United e Juventus tra le altre, ha deciso di comunicare via social il suo nuovo inizio nel mondo della boxe. Anche Dirk Kuyt, storica ala del Liverpool, ha deciso di reinventarsi in uno sport di combattimento, il kickboxing. Tim Wiese, che ha avuto anche un passato nella Nazionale tedesca e nel Werder Brema, una volta appesi i guantoni al chiodo è diventato un wrestler professionista, esordendo anche nella WWE. Cambiando decisamente tenore, ecco una vecchia leggenda del nostro calcio. Attaccante straordinario, dopo il suo ritiro Batigol si è dilettato per qualche tempo in Argentina nell'altra sua grande passione, il polo. Per lui una breve esperienza a livello professionistico. L'ex attacante bielorusso, Vitali Kutuzov, al termine della carriera è rimasto dalle parti di Milano e ha intrapreso una nuova avventura con l'Hockey Club Diavoli Rossoneri. Pattini e guantoni per Kutuzov, che curiosamente gioca nel ruolo di portiere dopo una vita da attaccante nel calcio. Un altro a provarci con l'hockey è stato l'ex centrocampista russo, Aleksandr Mostovoi, che in carriera è stato una bandiera del Celta Vigo, club con il quale ha giocato dal 1996 al 2004, un anno prima del ritiro. Impossibile non ricordare l'ex portiere della Francia, Fabian Barthez, famoso, tra le tante cose, per la sua esultanza dopo il rigore sbagliato da Di Biagio ai rigori nei quarti di finale di Francia ‘98. La nostra rivincita l'abbiamo presa a Germania 2006, mentre Barthez ha deciso di provare ancora adrenalina dopo il ritiro. Lo fa sulle automobili, la sua grande passione: ha partecipato anche alla 24 ore di Le Mans. A dire il vero, in tanti se lo ricordano più per una lite con John Carew che per la carriera da calciatore, trascorsa per lo più al Molde, ma l’ex difensore norvegese, Knut Fostervold, ha avuto più successo sulle due ruote del ciclismo, sport praticato dopo il ritiro dal calcio. Nel 2005 ha vinto il bronzo nei campionati nazionali, mentre nel 2006 e nel 2007 ha partecipato ai campionati del mondo nelle prove a cronometro. Insomma, lasciare il mondo del calcio non è facile soprattutto se non si hanno grandi alternative, ma gli ex calciatori citati da me in questo articolo, sono stati davvero bravi a reinventarsi, a volte, quasi geniali.