Noi milanisti viviamo l'era delle prese per i fondelli, iniziata alcuni anni fa e non ancora terminata, se mai terminerà. E in attesa che la UEFA stili l'atto di morte della dignità rossonera, ormai in piena agonia, credo che siano necessari alcuni consigli per difendersi dalle prese in giro, sulla falsariga di quelle per evitare i danni dell'eccessiva calura (mangiare frutta e verdura, bere molta acqua, non esporsi nelle ore più calde della giornata ecc.).

Un primo consiglio è di stare attenti ai giochi di parole. Per esempio, proprio ieri un allegro buontempone in vena di amenità ha scritto che non è vero che il Milan ha concordato di farsi escludere dalla prossima edizione dell'Europa League, ma che semplicemente ai rossoneri starebbe bene così. Ora, questo equivale a dire che una persona non è gay, ma è attratta sessualmente da persone dello stesso sesso. Se mi spiegate la differenza ve ne sono grato o almeno... sì una differenza c'è e la si può esprimere con le parole del film "Amici miei", quando il gruppo di amiconi, per far ridere il Conte Mascetti (Tognazzi), ormai ridotto sulla sedia a rotelle, gli dice: "Oggi non si dice più impotente, ma non trombante". Ecco, il Milan non ha svenduto il proprio onore in cambio di una dilazione dei tempi per rientrare nel break-even, ma ha scelto di diventare diversamente dignitoso e onorevole in cambio di un prezzo diversamente conveniente.

Un secondo consiglio è quello di leggere gli articoli oltre che i titoli. Oggi, per esempio, ho letto di una dichiarazione di Boban secondo cui la dirigenza vuole fare un Milan più forte. Be', a parte il fatto che nessuno lavora col deliberato scopo di indebolirsi, anche se magari non riesce a evitarlo, leggendo l'articolo risulta che Boban abbia risposto, a precisa domanda, che spera di costruire un Milan migliore del passato. I verbi volere e sperare hanno un significato diverso. Non mi soffermo, poi, sul fatto che i tifosi si sarebbero esaltati a questa dichiarazione battagliera, perchè si sa che, se si truccano i morti, si può anche provare a far esaltare i tifosi al pensiero che Boban spera in un Milan più forte del passato.

Il terzo consiglio è di non cascare nella trappola di coloro che vogliono far passare per scontato ciò che non lo è. Un esempio? Saltiamo l'Europa League, che non conta nulla, per essere sicuri di fare la Champions fra un anno. E chi ve lo garantisce? Quando l'Inter di qualche anno fa restò fuori dalle coppe, si disse che era un vantaggio per i nerazzurri, in quanto avrebbero avuto più possibilità di concentrarsi sul campionato. Cosa successe? Che andarono male anche l'anno dopo. Pensate, del resto anche al Milan del triennio 2014-2017.

Il quarto consiglio è di considerare che, se anche ci fossero vantaggi nel calarsi le braghe davanti alla UEFA, la dignità non si vende e non si baratta, altrimenti si arriva a tollerare di tutto, pure che la propria donna vada a letto con un uomo più ricco e potente in cambio di vantaggi economici e di carriera.

Per finire, concludo che sono d'accordo con altri sul fatto che le colpe di questa situazione vengono da lontano, compresa l'opera sciagurata del duo Fassone/Mirabelli, ma non credo che il cedimento nei confronti della UEFA sia un'idea di Boban e Maldini. La fuga di notizie sulla calata du braghe è di poco posteriore alla fine del campionato, quando tutto l'assetto societario era ancora da impostare.

No, le scelte sono state fatte in più alto loco.