Torno su un tema a me caro. Il rapporto tra AcMilan e il giornalismo stampato o mediatico non è mai stato idilliaco. Non lo è per evidenti ragioni, fin dai tempi dell'arrivo di Silvio Berlusconi.
Rimuovo volutamente tutte le rogne pre-cavaliere, che ci stavano portando al fallimento. Oramai è preistoria. Torno però al nostro ex presidente, ora in cielo, che era divisivo nei modi e nella sostanza. Politicamente, mediaticamente, imprenditorialmente. Quanti accoliti ai suoi piedi, quanti delusi non accolti nel suo reame e quindi con il dente avvelenato, e quanti, per fortuna, anche avversari onorevoli ed obiettivi nella critica e nell'elogio suo personale e nello sport, della squadra rossonera. Sta di fatto che è davvero difficile, ad oggi, leggere qualche articolo che non sia velatamente o smaccatamente anti-milanista o sentire dei commenti alla radio o alla TV, corretti nella forma, nell'esposizione del fatto. C'è sempre quella frase detta male o il titolone da clickbait fuorviante rispetto al contenuto. Cioè... è tutto dire, se se n'è accorta pure mia madre 70enne che non segue il calcio ed è (molto) vagamente simpatizzante juventina: "Flavio, ma perché tutti i giornalisti hanno sempre qualcosa da dire contro il Milan?"...
Ci portiamo dietro questo retaggio che, a nostro torto, abbiamo purtroppo acuito con scellerate presenze cinesi e transito di personaggi alla dirigenza che erano più macchiette che professionisti di spessore, sportivo e aziendale. Lì tutti hanno pescato nel loro repertorio tra barzellette, sfottò e spocchierie varie. Visto che nell'era Berlusconiana, poco avevano da grattare, se non a fine ciclo, contro una delle rappresentazioni sportive più vincenti della storia del calcio mondiale.

Chiusa la triste parentesi dei ninja apparsi e scomparsi nel nulla... da quando c'è Elliot e poi RedBird però non si scherza più con noi. Quando entrano in gioco i veri poteri forti - e quelli lo sono davvero, oltre ogni nostra immaginazione - i galletti si squagliano come neve. E quindi non pare vero, allo sfortunato giornalista, di trovare ancora appigli seppur siano limitati al solo campo. Ma lì però ci si accanisce al di là di ogni ragionevolezza e decenza.
Il 5-1 subito nel Derby, è arrivato come manna dal cielo, dopo un avvio che aveva lasciato allibiti i vari soloni con l'inchiostro dello scherno già pronto in punta, ma ahiloro, rimasto secco dentro nella biro.

Come scritto nel mio blog precedente, dopo la partita col Newcastle ci sarebbero stati diversi punti e appunti che, alla spicciolata, sarebbero stati tirati fuori dai vari cassetti, già scritti e pronti da inizio settembre. Stavano facendo la muffa, e invece sono tornati buoni. Ma guarda un po'... puntuali anche su questo sito, sembra che abbiano uno ad uno, seguito il mio 'ordine del giorno'. Ancora una volta il mio essere appassionato tifoso rossonero, però, non mi impedisce di essere obiettivo nei confronti della mia squadra del cuore. E nella fattispecie i buchi e le carenze che voglio sottolineare sono nella comunicazione, nella storia che i nostri stessi giocatori e soprattutto allenatore, ci vogliono raccontare e gli errori che marchianamente fanno prestando poi il fianco a chi non aspetta altro che infilzare la lama dell'infamia o dello sbeffeggio. Pioli è un pessimo comunicatore in conferenza stampa, già da tempo, ma l'apoteosi prima e dopo l'Inter è stato deleterio per sé e per la società. Io lì ho rischiato di volerlo cacciare, forse quasi più che per il suicidio tattico della partita stessa. Leao, preso a riferimento quale giocatore nostro di punta, è anche lui un pessimo comunicatore: in campo e sui social.
Consiglio? E' meglio che trovi un 'gestore della sua immagine' che filtri ogni cosa in pubblicazione dal suo scellerato cellulare... che ne regoli quando farlo e perché, visto che in campo, complice lo stato adrenalinico alterato, non si possono limitare i gesti di disappunto o nervosismo. Uno spunto anche Jovic oggi me lo ha fornito: fa l'intervista in slavo! Bravo e serio ragazzo, ma possibile che a parte la barzelletta del suo milanismo fin da bambino, un professionista che ha girato Germania, Spagna e Italia abbia ancora necessità dell'auricolare perché parla solo la sua lingua madre? Che immagine dà di sé? Di uno svogliato lavativo. E si spera che questo suo lato non lo si ritrovi in campo! Intanto ciliegina, dice pure che non è pronto... Concludo tornando anche ai famosi silenzi di Scaroni e Cardinale dopo la vicenda Maldini (seguiti però dai fatti di una campagna acquisti che ha pochi precedenti, in quanto a ricostruzione tattica e tecnica) quante accuse e retropensieri sgradevoli si sono sprecati sulla carta e sulle bocche dei tanti! Gli orfani di Maldini, quelli che giocano a fare le campagne acquisti coi soldi degli altri, quelli che per ogni pseudo notizia o fake pretendono la smentita ufficiale...
Giusto per ribadire che se c'è una cosa davvero migliorabile nel AcMilan è questo lato comunicativo, poco furbo. Forse spesso fin troppo sincero, genuino e veritiero o, a volte, anche solo 'noncurante' dei fronzoli e dei contorni. Ma nel mondo massmediatico italiano, occorre imparare l'arte del perculamento, della supercazzola. Del non dire né far trasparire alcun elemento reale né di sicurezza né tanto meno di insicurezza. Né di nervosismo né di troppa tranquillità. Tutto qui è oggetto di interpretazione - negativa - e ogni atto compiuto è già nel suo insito, da principio scansionato repertoriato, revisionato e parcellizzato come un puzzle, per essere ricomposto a piacimento e tirato fuori all'occorrenza di chi aziona la macchina del fango.

Il Milan al momento è sorprendente per rendimento e gioco espresso. È candidato allo scudetto della seconda stella e sicuramente, fortuna sempre permettendo, ad essere tra i protagonisti della Champions. Gli acquisti del mercato estivo sono già per la metà e lo saranno presto per l'altra metà, un tangibile upgrade della rosa, che può finalmente contare su alternative di valore. Leao sarà il protagonista principale del campionato. Segnatevelo. Il 'decrepito' Giroud e i suoi sostituti alla bisogna, saranno determinanti.

E mi dispiace doverlo già sottolineare, ma una empasse con l'indigesto Inzaghi, un pareggio beffa con il pullman inglese e la ritrovata verve di CDK all'Atalanta, comunque non dovrebbero consentire a nessuno, nemmeno al più inviperito e livoroso scribacchino, di cominciare la semina della zizzania...