Svenduti per 30 denari alla Uefa, senza combattere una battaglia che, da parte del corrotto organo europeo presentava tutti i crismi dell’accanimento ad personam, quindi agevolmente abbattibile.

Ieri è stata scritta la parola fine, ma non al fardello che Scaroni (crollato dal pero come tutto il fondo Elliott), pretende di farci digerire, quanto, forse, la vera fine della sceneggiata dell’era Berlusconi. Il quale ha deciso di svincolarsi da un Milan utile solo per i suoi effimeri successi politici quando, dai piani alti di Fininvest, qualcuno gli ha fatto notare che il giocattolo era costato fin troppo, che le campagne elettorali erano finite e che nel calcio di soggetti molto più ricchi di lui ce n’erano a bizzeffe.

Da quel momento è iniziata la sequela di follie che ci porta oggi a non essere più nessuno, in Italia ed in Europa. Prima squadra indebolita in modo progressivo ed inesorabile con la vendita degli ultimi Highlanders e l’ingaggio di giocatori ripescati in pantofole davanti alla Tv, con ingaggi mostruosi. Settore giovanile totalmente trascurato tanto da portarlo ad una clamorosa, umiliante retrocessione in serie B.

Ma soprattutto la foga di vendere al primo portaborse spacciato per “proprietà solida” e al primo evidente traghettatore.

Non sono Yonghong Lì o Elliott Management gli autori del più grande tradimento della storia del pallone! No davvero! Loro sono solo due dei figuranti indispensabili alla messinscena del più grande rientro dei (propri) denari, che cominciavano a pesare come fardelli non più sostenibili. Ma il popolo bue aveva bisogno di farneticare sul grande Milan cinese, prima, e sul fantascientifico Milan americano dopo e, quindi, gli si doveva dare in pasto un allestimento scenografico degno di Stanley Kubrik.

E quanti se la sono bevuta come acqua fresca e continuano a bersela ancora oggi!

Il Milan di domani non ha alcuna certezza non solo perché in mano a Caronte ma, in quanto non sappiamo se e da chi verrà acquistato (da un Rocco Commisso qualsiasi o da un magnate miliardario del gas).

Ho sempre sostenuto, nei mesi passati, che chi è titolare del Milan si presenta alla stampa ed ai tifosi direttamente ed in modo chiaro! Le bufale sul cinese che non parla inglese o sui Singer non avvezzi alle interviste, mi hanno sempre insospettito. Proprio per questo capiremo che lo spettacolo indecente a cui siamo stati costretti per anni sarà finito quando il proprietario del Milan si presenterà davanti alle telecamere con un “Buongiorno! Mi chiamo X e ho appena acquistato il Milan”.