Secondo le indiscrezioni riportare dal portale francese FootMercato, alcuni dipendenti del club rossonero avrebbero dichiarato che gli addii di Maldini e Massara hanno avuto l’effetto di “una vera e propria onda d’urto negli uffici del Milan“. Gerry Cardinale avrebbe affermato che le priorità per il Milan sono quelle di seguire il modello NBA. Quindi di volere investire le risorse economiche, nel marketing, nelle infrastrutture e nella tecnologia, sia sportiva che medica. Nel farlo si affiderà a diversi esperti americani, come Billy Beane e Luke Bornn, massimi esponenti dell’utilizzo dell’analisi dei dati e della statistica avanzata. L’obiettivo conclamato è quello di tenere in attivo le finanze e per farlo, i mercati di rafforzamento saranno basati su “un’economia a basso rischio", con un tetto di spesa e salariale imposto e prefissato.

Un cambio di rotta preciso rispetto al progetto iniziale presentato da Gazidis e che aveva la sostenibilità economica, quale referente, che preoccupa i nuovi dirigenti a capo dell'area sportiva, tra cui  Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada. Avrebbero preferito poter utilizzare i mezzi più tradizionali nelle trattative e nello sviluppo degli obiettivi estivi. Specialmente in questa prima sessione di mercato, che oltre ad essere particolarmente delicata per le molte partenze, tra le quali quella inaspettata di Tonali, porterà al nuovo format della Champions League, con un notevole incremento delle entrate fin troppo importanti nel percorso di crescita sportivo e commerciale. Insomma, chi ha beneficiato degli allontanamenti di Maldini e Massara, a pochi giorni dal loro insediamento, sarebbe già preoccupato del nuovo modus operandi di Casa Milan.

Se Maldini e Massara sono stati licenziati, nonostante il loro contratto scadesse nel giugno del 2024, è dovuto esclusivamente alla non condivisione di un progetto che da SPORTIVO diventa SPECULATIVO, senza la possibilità di poterlo modificare.               
Oggi l'obiettivo primario è costruire una squadra che abbia costi contenuti su parametri fissi e ben delineati, puntando ad incrementare le entrate, ai livelli più alti possibili, anche in assenza di risultati sportivi, ma forti di un brand fra i più importanti e conosciuti al mondo. Così facendo verrebbe garantito il massimo dei guadagni, fatto anche di cessioni.. I tifosi Milanisti non hanno speso una parola in difesa di Maldini. Non gli hanno voluto riconoscere il merito di averci "tutelato" e di aver agito per assicurarci la migliore squadra possibile. TUTTI ZITTI, come se Paolo Maldini fosse uno dei tanti alle dipendenze del Padrone. Colpevole del solo fatto di non assecondarlo nei suoi interessi, così poco sportivi e finalizzati a tutt'altro che vincere.  

Intanto Cardinale è volato in America e questo argomento non verrà più trattato, lasciando al campo il compito di vedere il lavoro prodotto e qualora fosse deficitario saranno i tifosi a soffrire, non certo lui o il ricco conto in banca. Giocatori da comperare ce ne saranno sempre e far felici i tifosi è semplicissimo, si fanno trapelare nomi ad effetto, poi sostituiti dalle alternative e alla fine, con il giusto supporto mediatico, chi verrà a vestire la maglia del Milan sarà accolto nel migliore dei modi. 

A chi interessa più il progetto? Avere una squadra competitiva in rapporto alla fiducia ottenuta da Sponsor, Tifosi e Trionfi Sportivi ? Garantirsi la possibilità di arrivare fra le prime quattro classificate, proprio per attingere a quelle risorse che la proprietà non è disposta a mettere e non rischiare di tornare indietro come accaduto in passato? 
Quanto amo il calcio, quanto amo il Milan, mi piacerebbe scrivere solo di calcio, di tattica, di vittorie e di sconfitte, mentre sono costantemente a gridare le mie lamentele, a vestire i panni di Don Chisciotte, il personaggio proposto dal capolavoro letterario di Miguel de Cervantes, senza essere accompagnato dal suo scudiero, Sancio Panza.
Don Chisciotte è il simbolo dell’uomo moderno che combatte contro un mondo che non lascia spazio all’immaginazione, che annichilisce le aspirazioni insite nell’essere umano e la mia personalissima battaglia, che si annuncia già persa, in nome di una finalità che appare comprensibile solo a pochi si rispecchia in lui.
Eppure ne ho sentiti tanti di sostenitori del Milan, più o meno appassionati, inveire contro Maldini, contro Pioli o contro giocatori non degni di vestire una maglia così gloriosa, o addirittura spingersi ad accusare Tonali per la sua cessione al New Castle. Tutti oggi  silenti, aspettando Morata, Pulisic o chi sa quale acquisto, senza capire o pensare se Mister Pioli, lasciato solo a Milanello, avrà la capacità di dare forma ad una squadra vincente.

Il "padrone americano" riscuote la loro fiducia, poco importa che sia più attento al denaro da guadagnare che alle vittorie da conquistare. Per loro le eventuali rimostranze inizieranno a mercato finito e le teste da far rotolare saranno quelle di Furlani, Moncada e Pioli, colpevoli di secondo piano.
La vittoria dello Scudetto doveva servire come punto di partenza per ripercorrere un tragitto che conosciamo perfettamente, supportati dall'efficienza del Made in USA, in grado di ottimizzare ogni risorsa. Viceversa quella splendida vittoria è stata lo sbaglio più grave fatto da Maldini, perchè ha mostrato che basterebbe poco per tornare ai vertici, ma quel "poco", non è cosa di nostra competenza.

Allora accontentiamoci di essere il Milan, quello almeno non potranno cancellarlo, accettiamo chi ne vestirà la maglia e chi verrà ceduto, non più come parte attiva di questo bellissimo Sport, ma spettatori paganti di questo scempio.
Cardinale out, così come il suo sistema, resterà l'ultima speranza verso un calcio che evapora, mentre sarò io, con pochi altri, ad essere emarginato, nel silenzio, assordante, di una contestazione che non ha neppure le motivazioni per prendere forma in attesa di chi sa quale scintilla.