All'alba dei 64 anni, che compirò in concomitanza con l'inizio del ritrovo a Milanello, vivo il calcio con la stessa passione di quando ho iniziato a seguire ed entusiasmarmi per il Milan. Sarà perchè tutto ha avuto inizio con l'allenatore a cui sono più affezionato, Nereo Rocco, bravissimo a rigenerare giocatori considerati sulla via del tramonto e a smussare ogni eccesso, oppure perchè siamo riusciti a divertirci, riempiendo San Siro, anche in Serie B, senza farne un dramma, fatto sta che essere pessimista non fa proprio parte del mio modo di analizzare lo sport e la vita. Non è un caso se la canzone cantata dall'orso Baloo e Mowgli, nel film di Walt Disney "Il libro della giungla", fa da colonna sonora alla mia esistenza. "Ci bastan poche briciole, lo stretto indispensabile" che è poi il modo migliore per sapersi accontentare, specialmente per chi come me, ha ben poco da recriminare con la Dea bendata.

Una introduzione necessaria per comprendere lo stato d'animo con cui vivrò questi due mesi di calciomercato. Fatto di pochi soldi e tante idee, bussando alle porte dei Club più ricchi e famosi, come nobili decaduti, privi di ricchezze, ma supportati da titoli indelebili sufficienti per essere trattati alla pari. Un vantaggio non da poco, visto il momento particolarmente difficile e che altri non possono permettersi. Così come succederà che nella probabile Super Lega che, volenti o nolenti, arriverà ad essere realizzata, il Nostro Milan sarà collocato subito dopo il Real Madrid anche se con un parco giocatori nettamente inferiore: 431 milioni di spesa in soli stipendi per gli spagnoli a fronte di 90 milioni per i rossoneri di proprietà del Fondo Elliott.  Non certo "briciole" per restare in tema.

Come si può competere contro avversari così tanto più ricchi? Teoricamente è quasi impossibile, ma poi c'è l'imponderabile, la bellezza di uno sport di squadra che ha talmente tante variabili che anche distanze abissali possono essere azzerate. Certo alla fine vincerà solo uno e in un calcio di Golia, raramente sarà Davide, ma perchè dovrei rinunciare alla possibilità di sognare? Mi viene da ridere a pensare a tutti quei tifosi che per tutto l'anno hanno continuato ad affermare che il Milan non sarebbe arrivato fra le prime quattro. A differenza loro, io ci ho sempre creduto, gioendo di una stagione entusiasmante, ricca di emozioni e soddisfazioni. Poteva finire male? Amen. Mi è stato insegnato che ci si fascia la testa solo dopo averla sbattuta, non certamente prima.

Ma veniamo al Nostro Milan, alla squadra che verrà allestita per la prossima stagione. Penso che siate tutti concordi che Paolo Maldini sia la garanzia che verrà fatto il meglio del possibile. Sappiamo i limiti e i vincoli che questa Proprietà impone, quindi non possiamo illuderci oltre al lecito. Molto ruoterà intorno le cessioni perchè potrebbero garantire la liquidità necessaria alle operazioni in entrata. Romagnoli, Leao, Casty e Hauge sono sul mercato e le loro eventuali partenze sarebbero sufficienti per proporre una squadra altamente competitiva. Cosa ben diversa se viceversa restassero, obbligando alla cessione di altri giocatori come Conti, Caldara, Krunic, non certo, mi auguro, di Gabbia, Kalulu o Pobega. Il problema più grosso sono proprio i centrali difensivi, che attualmente sono sei: Kjaer, Tomori, Romagnoli, Gabbia, Kalulu e Caldara. Molto dipenderà dall'assistito di Mino Raiola, in scadenza di contratto nel 2022. Considerata l'età del fortissimo Kjaer e il doppio impegno, Campionato e Champions, tenere l'ex capitano, prolungandogli il contratto, senza aumenti, sarebbe una scelta da "Grande Squadra". Troppi però sono i problemi legati a questa scelta. Primo il rinnovo, secondo un ingaggio fin troppo oneroso, terzo l'obbligo di cedere altri e quarto la consapevolezza che solo Romagnoli può garantire quei 18/20 milioni utilissimi per altre operazioni. Molto dipenderà da quale soluzione vorrà proporre proprio Raiola.

La parola d'ordine è quindi: VENDERE. Se, come penso, Leao e Hauge troveranno collocazione all'estero tutto il mercato si svilupperà nel modo migliore. Tonali e Diaz saranno riconfermati a breve. Sistemati i portieri, con il francese Maignan, Tatarusanu e Plizzari, i due terzini di riserva, per sostituire Calabria e Theo, saranno prestiti a costo zero. Difficilissimo che possa essere Dalot che il Manchester Unt vuole vendere, più probabile Firpo dal Barcellona o Alvaro Odriozola dal Real Madrid, ma sono operazioni che non prevedono particolare urgenza e necessitano dell'uscita di Conti, mentre Laxalt è già stato ceduto in Russia. A centrocampo Bennacer e Kessie ne sono i "pilastri", a prescindere da quale modulo vorrà adottare Mister Pioli, anche se la Coppa d'Africa, qualora venisse confermata priverà il Milan per il mese di dicembre dei due nazionali. Tonali, Pobega e Krunic sono le alternative attualmente a disposizione, ritengo che un giovane francese, con la supervisione di Moncada, dovrebbe rafforzare il reparto. Sulle fasce, Salamandra a destra e Rebic a sinistra sono confermatissimi, il mio desiderio è Ziyech il talentuoso marocchino del Chelsea, ex Ajax, certamente più economico e raggiungibile di Berardi, ma molto dipenderà se Casty verrà venduto, ma specialmente se accetterà l'eventuale cessione, avendo già annunciato che non è intenzionato a lasciare Milano.       

L'altro inserimento fondamentale per aspirare ad ottenere risultanti importanti, sarà il giocatore che indosserà la maglia numero 10 lasciata libera da Chalanoglu, il turco triste. Chi affiancherà Diaz? Isco è un sogno praticamente irraggiungibile, mentre De Paul dovrebbe vestire la maglia dell'Atletico Madrid. Punterei senza indugi su Ceballos, talentuoso giocatore spagnolo del Real Madrid, ma reduce da una stagione alquanto opaca all'Arsenal. Consapevole della sua bravura e che il calcio inglese sia più veloce, ma meno tecnico, di quello italiano, sono moderatamente certo della validità della scelta. I buoni rapporti con il Real Madrid, ora allenato da Ancellotti, e la consapevolezza che il 24enne non rientra nei loro programmi, autorizza ad essere ottimisti sulla possibilità di concretizzare questo arrivo. Ibra, Giroud a parametro zero e un giovane emergente completerebbero la squadra. Per quanto poi sia sempre il campo a decretare la validità o meno delle scelte fatte, questa mi sembrerebbe una squadra sufficientemente forte ed in grado di competere per ogni obiettivo. Questa, come qualunque altra, perchè Milanisti si nasce e ottimisti lo si può sempre diventare.