Vorrei una volta per tutte confutare quell'argomento, che di solito viene tirato fuori dagli juventini di fronte a evidenti favori arbitrali, secondo cui la Juventus è più forte e gli errori arbitrali a suo favore non contano, in quanto, essendo più forte, alla fine è destinata a vincere.
E' una boutade talmente priva di senso, che non dovrebbe neanche essere confutata, ma dal momento che in un'esternazione di questo tipo c'è, imprevedibilmente, cascato anche un commentatore autorevole come Sconcerti, tanto vale tornarci su.

Se fosse vero che la squadra X è più forte e la si può comodamente favorire, perchè tanto è più forte ed è destinata a vincere, allora non avrebbe più senso giocare a calcio. Basterebbe valutare fra 2 squadre chi è più forte e assegnare la partita a tavolino.
Invece, la storia del calcio presenta tutta una serie di esempi in cui il favorito è scivolato contro squadre già battute in partenza, per cui non è assolutamente vero che la squadra meno forte sia condannata inevitabilmente a perdere.
E se pure tale ragionamento servisse a dire che, anche perdendo il singolo incontro, la squadra più forte arriverebbe prima in classifica, l'argomento sarebbe non corretto. Eh sì, perché se la squadra X fosse in grado di vincere tutte le partite, ma ne perdesse 2, le 2 squadre che dovessero fare punti avrebbero un meritato vantaggio in classifica sulle altre avversarie
Insomma, basta con questa castroneria galattica della squadra più forte che tanto alla fine vince!

Confutato il luogo comune secondo cui chi subisce torti arbitrali contro la Juventus deve tacere, perché la Juventus è più forte, ci dobbiamo chiedere come mai Marcello Chirico, ideale gran vizir dei tifosi juventini, e gli altri opinionisti bianconeri continuano a lamentarsi come autentici indemoniati. Sembra quasi che siano loro a vedere da anni gli stessi episodi decisi un a maniera, quando sono a favore proprio, e in un'altra, quando sono a favore degli avversari. Anzi, pare che il loro ideale sia quel giudice che manda in cella Pinocchio con la motivazione che il povero disgraziato è stato derubato degli zecchini d'oro, per cui va incarcerato.

L'unica spiegazione è quella che si può esprimere in un vecchio proverbio cui ogni tanto ricorreva la mi mamma ovvero "La lingua batte dove il dente duole". Sì, perché le fonti juventine, capeggiate da Marcello Chirico hanno sostenuto che:

- gli arbitri dovrebbero chiedere scusa alla Juventus;

- a Jeddah e sabato scorso è stato il Milan a essere favorito;

- Leonardo avrebbe commesso chissà quale inenarrabile peccato per essere andato da Fabbri a dirgli quello che tutto il mondo ha visto in diretta ovvero che il direttore di gara si era comportato come Don Abbondio alla sola vista dei bravi di Don Rodrigo, avendo deciso, di fronte a un VAR eloquente, che quel rigore non s'aveva da dare nè quel giorno nè mai... al Milan contro la Juventus ovvio!

Ora, la lingua batte dove il dente duole, perchè questi signori, vorrebbero non solo che ogni cosa fosse a loro comodo, cosa umana per altro. No, questi galantuomini vogliono pure che le vittime abbiano il buo gusto di non lamentarsi e non sopportano che il marito becco, dopo aver trovato sua moglie col ganzo, non lo inviti anche a cena (oltre che cornuti anche anfitrioni, insomma...). Parlano, scrivono, accusano, tuonano, pontificano, dicono balle e bugie galattiche sapendo di dirle. Anche perché, se avete mai colto un balordo con le mani nel sacco, dovreste sapere bene che è pericolosissimo dargli del ladro. Il balordo ha sempre dei figli da sfamare, anche se è celibe e con il maltolto conta di acquistare una bustina di droga.

Avevo archiviato Juventus-Milan di sabato come un prevedibile stop, anche perché l'arbitraggio di Banti a Jeddah era stato molto perggio di quello di Fabbri, ma se queste facce di cuoio continuano a esternare... scusate, ma parlo anche io!