Fin da giovanissimo il calcio mi ha sempre entusiasmato e amo il Milan, ma ancora di più mi piace riuscire ad analizzare partite e situazioni, senza farmi condizionare dalle mie preferenze sportive. Mi piace la logica, saper mantenere l'equilibrio, cosa a cui assistiamo raramente, perchè gli eccessi hanno sempre vita facile, positivi o negativi che essi siano. 

La bellissima vittoria conquistata sabato sera dal Milan a Roma, contro la Lazio di Mister Inzaghi, dopo il passo falso di Ferrara, fa gioire tutto il popolo rossonero, non solo per i tre punti importantissimi, da aggiungere in classifica, ma specialmente perchè ai più, inaspettata. E' la conferma di quello che avevo scritto prima della ripresa di questa fase: "Si giocherà ogni tre giorni, probabilmente in giornate molto calde. Questa anomalia, mai proposta in passato, mi autorizza a sperare che Pioli e il Milan ci possano regalare dodici partite entusiasmanti". Come avevo pronosticato, senza per questo sminuire l'ottimo lavoro portato avanti da Mister Pioli e il suo staff, questo calcio è più paragonabile ai tornei estivi, dove le partite si susseguono velocemente, dove la condizione fisica ha un valore prevalente, anche sulla tecnica, dove l'assenza di pubblico stravolge pressioni e motivazioni. Bisogna saperlo valutare per ciò che propone, ma non alla pari di un campionato disputatosi regolarmente. Ecco che il pareggio di Ferrara, per quanto possa essere stato un "passo falso", deve essere valutato con la consapevolezza che bisogna far giocare tutti e qualche equilibrio può saltare. Così come la vittoria contro la Lazio non può essere letta senza sottolineare le assenze e il vistoso calo della squadra del Presidente Lotito, salvata dall'arbitro contro la Fiorentina e vittoriosa in rimonta contro il Torino. 

Il Milan oggi esprime un gioco ben preciso, ha un modulo e idee, ma specialmente ha ritrovato molti giocatori che, come segnalato moltissime volte, si erano espressi in maniera nettamente insufficiente. Tutti i giocatori, tranne gli infortunati, hanno aumentato anche il loro valore economico, cosa non trascurabile in ottica futura. Sicuramente Conti, che dopo i molti infortuni, giocando con continuità sta ritrovando certezze smarrite. Kessie, in un ruolo più consono alle sue carattestiche, sembra un altro giocatore rispetto a quello visto prima dell'interruzione del campionato, come Romagnoli che oggi sembra un "gigante", mentre mesi fa era messo in discussione. Come scrivo spesso, il calcio non è una scienza, è uno sport, sono i dettagli che fanno la differenza. Kjaer ha portato sicurezza a tutto il reparto difensivo, oltre a non sbagliare un passaggio ogni qual volta la squadra deve ripartire, questo non significa che sia un difensore "fortissimo" (anche se sta giocando ad ottimi livelli), ma che è funzionale per questa squadra. Rebic, non è un fuoriclasse, ma per impegno, sacrificio e generosità, sono in pochi che possono superarlo, mentre Chala e Paquetà hanno le qualità per giocare nel Milan che sogniamo forte, ma devono ancora dimostrarle e specialmente il turco che è alla sua terza stagione, deve garantire più continuità. Su Ibra, ogni commento è superfluo, basta la sua presenza per galvanizzare i compagni, dal giorno del suo arrivo la squadra ha migliorato il modo di allenarsi, il gioco e i risultati. Certamente non è più un ragazzo, potrebbe anche incorrere in altri infortuni, ma decidere di privarsi del suo apporto, specialmente se si conquista una qualificazione per l'Europa siamo sicuri che sia una scelta conveniente?

Il lavoro premia la vittoria sulla Lazio consente finalmente di invertire un dato che da inizio stagione era negativo. Il rapporto fra gol fatti e quelli subiti, oggi di 39 a 37. Se considerate che nelle ultime quattro partite sono stati segnati undici gol e subiti tre, risulta evidente quanto fosse difficile costruire il gioco e fare gol. Attualmente il Milan, nonostante questo incremento, è l'undicesimo attacco del campionato. Tutti i dati statistici stanno migliorando. Nel girone di ritorno il Milan ha fatto 8 punti in più rispetto all'andata. Se consideriamo che a Firenze un rigore dubbio ci ha privato di due punti e la partita con li Genoa non doveva essere giocata, una netta differenza, anche grazie ai cambiamenti invernali. Solo due sconfitte, mentre alle quattro di Giampaolo, Pioli ne aveva aggiunte due, con un totale di sei, in undici giornate di campionato. La condizione fisica, sembra buona e i cinque cambi, per la nostra squadra, sono perfetti, perchè anche senza giocatori "fortissimi", quando il Mister si affida alla panchina, ha la possibilità di mantenere la squadra allo stesso livello, cosa che non possono fare molte altre squadre.

Godiamoci queste ultime partite, sarebbe bello giocarle nel modo migliore e magari conquistare quel quinto posto che ci sembrava impossibile, ma dobbiamo essere consapevoli che fra trenta giorni tutto sarà finito e serviranno molti rinforzi per affrontare la prossima stagione e poter ambire almeno al quarto posto. Leggiamo che Gazidis ha già fatto le scelte per il fururo. Rangnich avrà un doppio ruolo e in panchina un secondo austriaco, Markus Schopp. Il quarantaseienne ex centrocampista anche del Brescia, che  attualmente allena in Austria la squadra del Hartberg che milita nella prima liga. Quando Pioli è arrivato al Milan sembrava la peggiore delle scelte, non per me, e c'è voluto tempo e adattare la squadra, per vedere il suo lavoro. Oggi è apprezzato da tutti, non ha mai alzato i toni, non ha mai cercato giustificazioni, al contrario ha sempre parlato bene della Società. Arriverà un NON ALLENATORE, di 62 anni, straniero, osannato da opinionisti e giornalisti, solo il tempo potrà dare la risposta se sia la scelta migliore.
Abbiamo ancora otto partite e poi potremmo dare un giudizio completo sul suo operato. Otto finali, tutte difficilissime, in un campionato che ci ha riservato pochissime soddisfazioni, ma che oggi aspettiamo con ritrovato entusiasmo per godere della prossima partita, sognando l'Europa, sorridendo all'ennesima sconfitta della seconda squadra di Milano che compra e spende e di ciò dobbiamo ringraziare anche Pioli che ha dimostrato quanto può dare un allenatore, ma che Gazidis, forse anche spinto da quel Pioli-out gridato da milioni di tifosi, non ha saputo capire ed apprezzare.