ITALIANO DI FRONTE ALLA VERA PRIMA PROVA DEL NOVE - Martin Luther King diceva “La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide”.
L’uomo di cui vi parlerò ha sicuramente già superato molte sfide ma ora ne avrà una che, se all’apparenza sembra inferiori alle altre passate è invece molto ostica.
L’uomo di cui vi sto parlando è Vincenzo Italiano, la causa della sfida è l’infortunio di Dodô e la prova che dovrà affrontare sarà riuscire ad arrivare a gennaio senza subire troppo quest’importante perdita.
Nella sfida fuori casa contro l’Udinese al sesto minuto Dodô cade a terra e si percepisce che non è qualcosa di leggero. Abbandona immediatamente il campo e il mattino del giorno successivo arriva l’esito: operazione obbligatoria al crociato destro vista la lesione subita. Questa è una tegola dolorosissima per tutto l’ambiente viola, il terzino destro fra i più forti del campionato (forse il secondo dopo Di Lorenzo) out 6 mesi. Infortunio che va a destabilizzare tutti gli equilibri che Italiano aveva trovato durante tutta la sua permanenza viola. Questo perché? Ora lo analizziamo.

LE SOLUZIONI ADOTTABILI DA ITALIANO - Italiano gioca al 99% dei casi con il 433 (o 4213) e Dodô da quando è arrivato ha sempre rappresentato un punto fisso della difesa viola. La sua assenza comporta ovviamente che qualcuno vada a sostituirlo e chi trova Italiano se guarda la panchina? Trova un talento cristallino che di nome fa Kayode. Ripeto, è un talento ma non possiamo pretendere che giochi tutte le partite da titolare; è pur sempre il suo primo anno in prima squadra. Sicuramente il suo rendimento di picco è notevole ma non credo, ad oggi, che possa avere una costanza di rendimento che possa non far sentire troppo la mancanza del terzino brasiliano.

L’alternativa a ciò sarebbe quella di promuovere Parisi titolari a sinistra e spostare Biraghi sulla destra, cosa che a partita in corso il mister ha già provato, ma sarà consistente nel lungo periodo questa soluzione? Ipotizziamo che lo sia, la Fiorentina giocherà tutta l’andata praticamente giocando ogni tre giorni, ne consegue che ci devono essere delle turnazioni per poter dar respiro agli undici titolari. Turnover in attacco okay, turnover in mezzo al campo va bene ma dietro, come si fa? Italiano non ha più le coppie sugli esterni quindi qualcuno dovrà fare fatiche extra; almeno che non si decida di far entrare nel giro della formazione maggiore Niccolò Pierozzi, terzino giovane reduce da un’ottima stagione nella Reggina. Forte si, può dare respiro a Kayode? Sì, ma titolare ancora no, quindi è un sollievo alle fatiche ma non una soluzione, almeno ad oggi.

Un’ultima soluzione che però vedo molto difficile da vedere dal primo minuto è quella di mettersi a 3 dietro facendo quindi riposare un terzino e mettendo una mezz’ala o ala a tutta fascia con le due punte vicine davanti. Ricordiamo però come la Fiorentina sia a corto di uomini non solo sulle fasce ma anche nei centrali lì dietro. Mina si è rotto, restano solo Milenkovic, Quarta e il fidatissimo Ranieri. Credo quindi che la soluzione a tre sia una trovata che applicherà, come tra l’altro già fatto, a partita in corso per salvaguardare il risultato ma non dal primo minuto.

Insomma, Italiano ha un grande grattacapo che lo perseguiterà per un bel periodo, la cosa, secondo me, certa è quella che il mister prenderà in considerazione tutte le ipotesi elencate in precedenza alternandole in base alle necessitò o al tipo di partita che si aspetterà di affrontare.  
Se a gennaio Italiano ne sarà uscito indenne, allora può essere ritenuto davvero un giovane allenatore innovativo ma pronto per fare cose importanti visto che avrebbe tutte le carte in regola.