Caro professore, chi le scrive è un suo estimatore, che ha passato le lunghe giornate di lockdown assistendo alle sue mirabili lezioni di storia, trasmesse tramite you-tube. Mi accingo a scriverle, perché non ho la sua mail o un indirizzo al quale recapitarle la mia missiva, ma penso che ugualmente Ella riuscirà a trovare e ascoltare queste mie accorate esternazioni.

Si, purtroppo, partiamo da questo benedetto Green Pass. Io la considero una lezione di civiltà, necessario in questo paese dove pare che ormai l'anarchia si annidi in ogni decisione governativa, come se il nostro governo non sia mai stato democraticamente eletto, ma sia disceso da Marte tramite UFO (forse comunisti). E considero sbagliato ogni dissenso che vada contro quelle che mi sembrano decisioni che hanno avuto finora l'unico scopo di salvare vite umane, e non solo per quel che riguardava il tema della salute, ma persino nel salvaguardare la nostra socialità e la nostra economia. Nelle sue dichiarazioni trovo anche elementi di effettivo riguardo verso l'obbigo vaccinale, sul quale sarei anche d'accordo, e mi trovo d'accortdo anche sui princìpi che sostengono ogni diritto di libertà. E sulla libertà avrei molto da dire. Innanzitutto, come lei, sono un sessantottino, e so benissimo contro e per cosa si lottava in quel periodo. Poteva essere la libertà di portare la minigonna, di avere i capelli lunghi, di ascoltare canzoni in inglese senza che fossero depredate dalle case discografiche italiane, le famose cover. C'era il diritto del libero amore, ed anche il diritto di potere  mostrare la propria nudità (naturalmente in luoghi ad esso destinati). Ma tutte queste libertà, non creavano danno a nessuno, anzi, svegliavano le coscienze verso una nuovo "new deal" sociale, un portare le coscienze su temi allora sopiti e poco realizzati da una società in mano al bigottismo, ed alla paura di perdere i propri luoghi di potere e le varie rendite di posizione, a fronte di un mondo che stava cambiando. Io sono nato all'ombra di Pietro Micca, eroe piemontese da noi ben conosciuto, visto che abbiamo  le stesse origini, e il sacrificio di questo eroe, mi ha sempre ispirato, nella Torino Sabauda, dove il risorgimento ebbe il suo avvio e migliaia di studenti, in quel periodo storico si fecero fare a pezzi a Curtatone e Montanara, per l'orgoglio del loro Paese. Altro che vaccino e green pass! Oppure ricordare la Sua mirabile lezione su Ernst Kantorowitz, professore dell'Università di Berkeley, di origine ebraica ed emigrato dalla Germania, dove la pazzia Hitleriana aveva sterminato la sua famiglia. Ebbene quest'uomo, che aveva lottato contro i comunisti e ne aveva anche uccisi in guerra, a Postdam (oggi Poznan), aveva rifiutato in pieno Maccartismo, di firmare un documento che l'obbligava a non abbracciare mai la fede comunista. E non perché si sentisse di sinistra, ma  perché ne aveva intuito il pericolo ideologico che nascondeva tale richiesta, come poi avvenne nella società americana, dove ci furono anche vittime innocenti di quella caccia alle "streghe". E come non dimenticare Sacco e Vanzetti, "giustiziati" solo per dar loro una lezione, per le loro idee anarchiche, e la cura degli interessi delle classi più povere. Potremmo fare migliaia di esempi di lotte per la libertà, ma di idee, non di pratiche necessarie per salvaguardare la salute pubblica. Sembra che oggi per controbattere le questioni si faccia un uso smodato della ricerca della disorganizzazione personale. Come se avere un Green Pass sia una pratica di difficile soluzione, con lotte "argonautiche" contro uffici e pubbliche amministrazioni. Non è così! Mai come in questo caso l'ottenimento di tale documento è risultato più semplice. Abbiamo novantenni che ce l'hanno e lo esibiscono contenti, spiegando ai loro nipoti come funziona. Un pò come le carte di credito e di debito, che inzialmente hanno causato una levata di scudi e fermenti (guarda caso sempre dalla stessa parte politica), e che oggi ci stanno invadendo, con anziani che sono disperati non perché devono usarle ma quando ne sono sprovvisti. L'obbligo vaccinale esiste per i bambini che vanno nella scuola primaria, eppure nessuno se n'è accorto. E non c'era nessuna epidemia in corso, ma solo la necessità di proteggere i nostri bambini da malattie devastanti. 

Il Green Pass serve a continuare la nostra vita di relazione, a tornare al cinema, a teatro, nelle nostre università, senza paura e con la possibilità, al massimo, di infettarsi lievemente, e non rischiare la vita. Purtroppo ci sono state campagne negative di scienziati (o presunti tali) che hanno sconsigliato il vaccino, naturalmente proponendo qualche prodotto di loro competenza, come tisane, impacchi e altre amenità, che mi ricordano quei "mediconi" che si aggiravano nel Far West, propinando medicine miracolose, con le quali ci si poteva curare dal mal di gola alle emorroidi, possibilmente in quell'ordine. La scienza ufficiale è stata sdoganata, derisa, insultata, come se chiunque abbia appena terminato di studiare l'abecedario possa contrastare l'opinione di uomini e donne che hanno dedicato la vita allo studio e alla scienza. E qui professore, lei mi  delude. Mi ricordo le sue discussioni contro i "neoborbonici" che le stravolgevano la storia. E qui siamo nello stesso campo, ci sono i neoborbonici del vaccino, che dicono persino che i vaccini si fanno con i feti di bambini morti(assurdo), mischiando anche l'aborto con i vaccini. Capisco anche la solidarietà corporativa, lei ama i suoi colleghi, ma così non li aiuta. E soprattutto non supporta il lavoro onesto di tanti suoi colleghi, illustri scienziati proprio come lei, che con onestà intellettuale cercano di salvare vite e combattere questa maledetta pandemìa. Vorrei pensare che il Suo atteggiamento sia provocatorio, per potere arrivare all'obbligatorietà del vaccino, ma come spiegato dal Governo (dove ci sono uomini di grande cultura) bisogna prima aspettare la dichiarazione ufficiale da parte dell'EMA e dell'AIFA, di status di medicine, proprio perché questi vaccini sono ancora in uno stato sperimentale (come la maggior parte dei medicinali che circolano nel mondo), e si aspetta l'ufficialità che ne attesti l'utilità sopra ogni ragionevole dubbio. Ed è sui dubbi che si gioca molto di questa partita, si è cercato in tutti i modi di sminuirne la validità scientifica, e la pericolosità della somministrazione. Ma vorrei dire che abbiamo sempre avuto vaccini, e che tutti sono stati inoculati con la premessa della sperimentalità, e comunque in situazioni scientifiche e di scarsa conoscenza bologica e senza l'ausilio della bioingegneria, che oggi abbiamo. 

Vorrei Professore, scusarmi se sono sembrato crudo e piuttosto poco indulgente sulle sue posizioni, ma mi sentivo di scriverle, di esternare e di usare la mia libertà per dimostrarle il mio dissenso su quanto da lei divulgato in merito a questo argomento, ma rimane intatta la mia stima sulla capacità di farci sognare con le straordinarie storie che ci racconta nei suoi interventi divulgativi. Con affetto.