Ora è ufficiale: ciò che sembravano essere delle semplici voci di corridoio si sono concretizzate. È stata ufficialmente annunciata la Superlega. Una nuova competizione europea alla quale aderirebbero, in maniera congiunta, 12 “prestigiosi” club di calcio. 3 italiane, 3 spagnole e 6 inglesi. Milan, Internazionale, Juventus, Real Madrid, Barcellona, Atlètico Madrid, Manchester United, Manchester City, Chelsea, Liverpool, Arsenal, Totthenam; sono questi i club che hanno aderito a questa rivoluzione in qualità di fondatori. È inoltre prevista l’unione, prima della stagione inaugurale, di altri 3 club, per un totale così di 15. Lo scopo della competizione, prefissato dai partecipanti, sarebbe quello di fornire una (esclusivamente loro) crescita economica decisamente più elevata ed inoltre offrire un supporto al calcio europeo tramite l’impegno a versare dei contributi di solidarietà privi di tetto massimo.
Stando al comunicato ufficiale, la competizione sarebbe costruita su una base finanziaria definita sostenibile, con i club fondatori che dovranno aderire ad un delimitato quadro di spesa. Il momento storico non è casuale, poiché data la pandemia da Covid 19 in corso e di conseguenza i bilanci in negativo delle squadre, questi club fondatori riceverebbero un finanziamento (una tantum) da parte della JP Morgan, prestigiosa Banca d’affari statunitense. L’importo si aggirerebbe intorno ai 3,5 miliardi di euro a supporto dei piani d’investimento necessari. Il format annunciato della competizione sarebbe il seguente:

- 20 club partecipanti, 15 fissi e 5 ad invito. 12 resi noti (menzionati in precedenza), più i 3 ancora in via di definizione saranno i cosiddetti club fondatori, a cui si aggiungerebbero altre 5 squadre ad invito che seguiranno un meccanismo di qualificazione in base ai traguardi raggiunti (non ben specificato in quale competizione) nell’anno precedente.

- Sarà la prima competizione stagionale ad andare in scena, in quanto comincerà nel mese di agosto.

- I turni delle partite (che si svolgerebbero con la modalità andata-ritorno) sarebbero infrasettimanali, dando così l’opportunità ai club partecipanti di poter disputare i rispettivi campionati nazionali.

- Le 20 squadre sarebbero suddivise in due gironi da 10. L’accesso ai quarti sarebbe automatico per le prime tre classificate di ogni girone. I due restanti posti, per completare la tabella dei quarti di finale, sarebbero occupati dalle quarte e quinte classificate, che si sfideranno in una gara andata e ritorno. La finale a maggio in uno stadio neutrale. Oltre che rivoluzionaria, questa mossa dei club fondatori, è da definirsi anche strategica, poiché ha anticipato di un giorno l’annuncio del nuovo format della UEFA Champions League a cui, pure, si lavorava in UEFA da anni, mesi e settimane. Evidentemente le trattative sono fallite, cristallizzando posizioni diametralmente opposte tra promotori di questa Superlega e riformatori UEFA, con una nuova Champions League a 36 squadre, che entrerà in vigore dal 2024. Le squadre saranno inserite in un girone unico con ciascun club che giocherà dieci partite contro dieci formazioni diverse. Al termine del girone sarà immediato l’accesso agli ottavi, agli otto club che avranno conquistato il maggior numero dei punti. La tabella degli ottavi sarà completata tra coloro che si saranno classificati tra il 9* e 24* posto, che si sfideranno tra di loro. 9* contro 24*, 10* contro 23*, 11* contro 22*, 12* contro 21* e così via...È necessario ovviamente effettuare delle valutazioni su come rendere il calcio ed in particolare le necessità dei club aggiornate agli sviluppi del mondo che cambia (più diritti televisivi e meno partecipazione corale allo stadio, piattaforme che da satellitari diventano streaming).
Però secondo il mio modesto parere, non bisogna mai contrapporsi in maniera così evidente senza creare delle mediazioni che possano aiutare tutto l’intero Movimento a crescere. Perché il Movimento è di base popolare: di dilettantismo che diventa professionismo con l’auspicio ed il sano impegno sportivo di stabilirsi nell’élite del calcio, alla quale è necessario arrivare grazie al merito e non al denaro. Escludere quindi alcuni dalla possibilità di partecipare a questo meraviglioso sogno, che è lo sport, risulta essere oltre che meschino, anche controproducente. Il calcio è sogni e passione, fatica e dedizione; circoscriverlo nel “piccolo” perimetro del denaro, è estremamente riduttivo ed offensivo. Le numerose reazioni e dichiarazioni agguerrite delle ultime ore, da parte di tutti i protagonisti della vicenda, fanno pensare che ci saranno in seguito sviluppi e trattive importanti, perché la posta in gioco è tremendamente alta.