Napoli campione, evviva il Napoli! Un po' come " vive le roi sans la taille". Viva il re senza le tasse! Eh si, perché di tasse ne stiamo pagando e non poco. Questo campionato sarà più ricordato per quello che è successo fuori dal campo piuttosto che nei campi di gioco. E francamente, andare a vedere partite di calcio con polemiche a non finire, arbitraggi come minimo discutibili e disegni giudiziari che sembra abbiano un unico scopo, fa passare la voglia di accendere la televisione. Si è oltrepassato il limite della decenza, e forse taluni attori non si sono accorti che stanno oltrepassando il segno e che la loro voglia di protagonismo ha inquinato quello che è definito il più bello sport del mondo. 

Sembra un regolamento di conti! Qualcuno ha vinto troppo, come quando i mafosi dicono "qualcuno parla troppo", e poi la bellezza del sentire dire: Basta con questi del nord che vincono sempre loro! Come se ci fossero delle regole nell'attribuzione delle vittorie, che vanno non secondo il merito, ma secondo le estrazioni sulle ruote, naturalmente escludendone qualcuna. La smorfia qui sembra un dettato imprescindibile, ma si sta tramutando in una smorfia di dolore.
Dov'è finito il dominio del campo? Chi vince deve per forza essere corrotto? E chi decide questo? 

Forse al meridione non si vince spesso per ragioni non geografiche, ma di cultura sociale, di mancanza di organizzazione, di incapacità di gestire capitali e peggio ancora di attrarne.
Che il meridione sia una splendida terra lo dico io per primo, con le mie origini siciliane, con i miei parenti campani, ma tutti non si sa perché emigrati al nord, perché al sud ancora oggi il lavoro non c'è! C'è disordine, ed uno stato occupato da altre forze più potenti, come le mafie, e peggio ancora una prassi di vita spesso improntata al lassismo, alla rassegnazione che induce alla inutilità del  darsi da fare, che tanto non si cresce! Invece di chiedersi come fare a liberarsi della strapotenza del nord, i buoni meridionali dovrebbero pensare a liberarsi della prepotenza delle loro faide, dei delinquenti che inquinano la vita delle persone rispettabili che l'unica cosa che possano fare è stare in silenzio, mai  accusare e guai a ribellarsi. E in questo paradiso terrestre delle terre emerse, ci vorrebbe anche una coscienza nuova, che non gridi alla venuta dei Borboni, ma alla restaurazione delle libertà che Garibaldi inutilmente portò a queste popolazioni. 

I Savoia non furono mai veramente accettati, figuriamoci gli Agnelli! Ed ora si festeggia e si fantastica, "per aspera ad astra" dalle stalle alle stelle, parafrasando volgarmente. E sembra che più che il "fumus boni juris" si arrivi all'"asinus asinum fricat". Gli asini frequentano gli asini! Cosa non va? Prendiamo per esempio il Var! Ci dovrebbero essere regole certe, invece ci si distribuisce in regole incerte sempre nuove, una specie di "condendo de jure" in diretta, insomma si formula il codice sull'istante. Si veda la spinta di Orsolini a Alex Sandro che poi porta al rigore, assegnato con il var e non dall'arbitro. Ma si dice che l'azione non è competenza del var, ma lo è il fallo(presunto) di Milik su Lobotka, nell'azione precedente al gol di Di Maria al Napoli. Una regola si manifesta ma pochi giorni dopo si abroga. Arbitri che vengono osannati se aiutano alcune squadre e puniti se le danneggiano.
Ed anche qui, il regolamento non lo si capisce più! Quand'è fallo? Si arbitra all'inglese o alla napoletana? E' arduo capire che cosa passa nella mente di alcune giacchette nere (oggi gialle), come i film di Hitchcock. Ad esempio quando tirano fuori il cartellino, spesso ignorando falli pesanti e penalizzando contatti lievi se non inesistenti! Non si capisce perché il contatto permesso a centrocampo, diventa rigore in area.  Cos'è una "Sancta Santorum"? E mi riferisco all'area, dove sembra che ci siano anche vapori inebrianti, che producono svenimenti e contorsioni di malessere, subito curati con l'acqua santa del massaggiatore, che pare faccia più miracoli di San Gennaro! Non si capisce più nulla, ma netta è la sensazione che per alcuni la storia è molto più comprensibile! 

Ed ancora più incomprensibile (ma si comprende, si comprende) quello che si è partorito nelle vicende giudiziarie, dove si è vista anche la compartecipazione della Giustizia ordinaria, come se il calcio non sapesse più avere un proprio ordine di regolamenti e prassi corporative in grado di giudicare le società che possano avere infranto una qualsivoglia regola sportiva. E qui mi sento di dire che se la clausola compromissoria deve essere rispettata da qualsiasi società, è stata però di fatto infranta da chi dovrebbe vigilare per farla rispettare, ovvero la Corte Federale. Sì, perché avere collaborato con organismi esterni giudiziari ha di fatto violato la correttezza istituzionale invocata e la lealtà del famoso articolo 4. Sappiamo però, che in passato, sentenze come la Bosman, hanno rivoluzionato le regole sportive, cambiando ed innovando leggi obsolete. Come le leggi che oggi vengono esibite come magli pesanti ma che in realtà sono obbrobri giuridici che si agitano in assenza di normative che un insieme di personaggi poco avvezzi alla lealtà non sono in grado di formulare. 

Oggi il Napoli festeggia, e ne ha diritto, perché sul campo hanno meritato, ma fuori dal campo è stata un'esibizione penosa di spocchiosità e maleducazione sportiva.
Il loro Presidente De Laurentiis ha detto frasi che un uomo di sport non dovrebbe mai profferire. Indicare la disonestà altrui è una "gaffe" imperdonabile, e non vorrei che se la tirasse addosso, perché gli scheletri negli armadi ce li hanno tutti, bisogna solo aprirli quegli armadi! E se hanno vinto il campionato, hanno verificato che nella Champions e nella Coppa Italia sono usciti prima del trionfo annunciato.
E se pensano che l'anno prossimo vinceranno anche il campionato siderale della zona est della galassia, forse potrebbero pagare un'annata trionfale come questa, sia perchè il campo logora, sia perché qualcuno potrebbe andarsene, e non sempre si ha la fortuna di sostituire perfettamente i campioni, o meglio migliorando la rosa a disposizione.
Quindi consiglierei calma, un po' di umiltà e buttarsi a testa bassa, perché nessuno ha rendite di posizione intaccabili, soprattutto nello sport.
Ma non è stata ancora scritta l'ultima parola, quella che riguarderà il piazzamento che darà diritto alle coppe europee, ma soprattutto quello che combinerà la giustizia sportiva, che di guai ne ha combinati molti.
Ne vedremo delle belle!