Massimiliano Allegri, tecnico toscano di Livorno, è senza ombra di dubbio uno dei tecnici italiani più vincenti di sempre. Sta per conquistare il suo quinto scudetto consecutivo con la Juventus, oltre a quattro coppe Italia e due supeecoppe italiane, più lo scudetto vinto al Milan. In Europa ha sempre ben figurato ottenendo due finali di Champions, perse contro Barcellona e Madrid, non il Peegocrema, e negli anni in cui non è arrivato in filiale è stato eliminato dall'allora forte Bayer e lo scorso anno dal Real, poi campione. Ciò nonostante è un tecnico tra i più discussi e poco amati dalla tifoseria, reo di non praticare un calcio spettacolare. Il sottoscritto fa parte di quella schiera di tifosi che non si appassiona al suo gioco, anzi, se non per qualche partita, tipo il ritorno con l'Atletico, le partite a cui assistiamo sono tutt'altro che entusiasmanti, se non ci pensano i campioni in campo con qualche giocata individuale. Molti chiedono un gioco più propositivo, tipo quello visto fare dall'Ajax, o un gioco stile il Napoli di Sarri. E chi non lo vorrebbe? Ma Sarri, che ci ha fatto innamorare del suo gioco, tanto da meritarsi di vedere coniato il gioco con la parola "sarrismo", cosa è riuscito a vincere? Mi spiego, in questi anni a capo di una squadra come il Napoli, avrebbe quantomeno potuto vincere una coppa Italia, anziché uscire sempre prematuramente, come in Champions. Nel senso che riuscire a far esprimere un bel gioco alla squadra è un vanto, ma riuscirci sfruttando tutta la rosa, così da avere delle possibilità in più per portare a casa qualcosa a fine stagione, è un'altra storia. È lecito pensare che i tifosi del Napoli, innamorati di Sarri e del suo gioco, avrebbero preferito un gioco meno divertente e uno scudetto in più? È altrettanto lecito pensare che i tifosi dell'Inter, che hanno una venerazione assoluta, quasi carnale, nei confronti di Mourinho, per lo splendido triplete, e soprattutto per quella Champions, che mancava da una vita, lo adoreranno per sempre anche se del suo gioco nessuno si ricorderà? Quindi cambiare Allegri va bene, ma per chi o per cosa? Se cambiare il tecnico toscano lo si fa dissetare la noi di alcuni tifosi stanchi di vincere e basta, con un altro tecnico "normale" cercando la continuità di questo progetto, allora dico no grazie mi tengo Allegri, che almeno è un vincente e sul piano umano lo preferisco a molti altri. Se invece si vuole cambiare perché nella figura del presidente Agnelli, ambizioso e visionario, gli è balzato in testa, mercoledì vedendo l'Ajax, che vuole una Juventus di quella filosofia di gioco, allora ok ci sto, però siamo consapevoli a cosa andremo in contro? Significherebbe, ripartire da zero, prendere un allenatore di quella filosofia, vendere i giocatori non adatti, prenderne di nuovi, una riprogrammazione completa. E per fare questo siamo pronti a passare del tempo con semplici piazzamenti in campionato e premature eliminazioni in Champions, nel nome del bel gioco? O appena inizia una stagione difficile arriveranno tutte le vedove di Allegri? Perché per costruire qualcosa di nuovo e bello, ci vuole tempo, lavoro e pazienza, cose che molto spesso i tifosi non hanno. Io, personalmente sarei disposto a qualche anno di piazzamenti per costruire un qualcosa di nuovo e bello, ma io sono io poi ci sono altri sedici milioni di tifosi.

Resta il fatto che Allegri, che piaccia o no è un maestro nella gestione di una rosa, di una stagione e sa leggere e cambiare le partite in corso come pochi, poi è noioso da vedere, anche questo è vero, ma a parte Sacchi e Guardiola, con Milan e Barcellona, nessun'altro è riuscito a far combaciare bel gioco e vittorie. Vedremo, ho fiducia in Agnelli e nella sua ambizione.